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Riepilogo mensile agrometeorologico di aprile 2000


Fenologia delle colture

Nell’ambito dell’attività di monitoraggio della Rete Agrofenologica Regionale, nei diversi comprensori agricoli, sono state rilevate le seguenti fasi fenologiche per le diverse colture.



Olivo

Per molte delle CV sottoposte a monitoraggio, in generale, si è riscontrato l'inizio della fase di ripresa vegetativa. In molte aree (Logudoro, Nurra) nell'ultima decade del mese, è stata registrata la fase di mignolatura.



Vite

Nell'ultima decade del mese sono state segnalate le fasi di grappoli separati per il Cannonau (Jerzu) e per il Chardonnay (Alghero).



Drupacee

Nella seconda metà del mese, in particolare per il Ciliegio, sono state rilevate le fasi di allegagione.



Cereali

Nella parte settentrionale dell'isola è stata rilevata la fase prevalente di spigatura.



Colture ortive

Nella maggior parte dei casi, sono iniziate le operazioni di trapianto delle ortive primaverili-estive. Per le colture protette sotto tunnel, nella terza decade del mese, le operazioni di trapianto risultavano ormai concluse.



Bilancio idro-meteorologico

L'evapotraspirazione potenziale ha assunto nella generalità delle località monitorate valori medi mensili compresi tra 2.3 e 3.2 mm, con i valori più elevati concentrati lungo le aree costiere meridionali ed orientali. Per quanto riguarda invece i massimi valori giornalieri (superiori ai 5 mm), questi si sono avuti nelle località costiere in giornate soleggiate e ventose e con bassi valori di umidità relativa.

A differenza di quanto si è verificato nei mesi precedenti, gli apporti di pioggia sono stati soddisfacenti per buona parte del territorio regionale con i maggiori benefici in particolare per il centro-nord, in cui sono stati misurati valori totali compresi tra 50 e 70 mm ad eccezione delle aree nord-occidentali, quali Nurra, Logudoro ed Anglona, dove i valori complessivi si sono generalmente assestati sotto i 40 mm. Nella generalità delle aree agricole meridionali di pianura e costiere (es. stazioni del Campidano di Cagliari) si sono registrati cumulati mensili generalmente inferiori (pur mantenendosi sui livelli medi climatologici) che variano tra 35 ed 45 mm; ancora inferiori sono state le piogge che hanno interessato il Campidano di Oristano (es. stazioni di Zeddiani 35.2 mm ed Arborea 17.4 mm).

Considerando la distribuzione delle piogge nell'arco del mese, l'analisi dei dati evidenzia come queste abbiano interessato un numero di giorni elevato per questo periodo dell'anno, che varia generalmente tra 8 e 10. Nelle aree caratterizzate dai maggiori apporti le singole registrazioni giornaliere spesso non hanno raggiunto valori superiori ai 5 - 6 mm e pertanto si può ipotizzare una loro ridotta efficacia agronomica, in considerazione dei valori di evapotraspirazione giornaliera del periodo.

Se si confrontano i dati del mese in esame con quelli dello stesso periodo del 1999, anch'esso caratterizzato da piogge consistenti, risulta subito evidente, a fronte di valori medi complessivi sostanzialmente simili, la differente distribuzione spaziale nel regime pluviometrico che ha caratterizzato i due periodi, della quale nell'anno in corso hanno beneficiato le località del meridione e della fascia costiera orientale (vedere tabella).



Note fitopatologiche

Sotto l'aspetto fitopatologico, in termini generali, il decorso meteorologico nel mese in oggetto è risultato alquanto variabile sul territorio regionale. Tale variabilità è stata riscontrata anche nell'evoluzione dei singoli parametri meteorologici. Da notare per esempio la temperatura dell'aria che, in linea con la climatologia nei valori medi, ha mostrato discrete variazioni sugli estremi termici, rispetto ai valori climatici, mostrando inoltre una notevole escursione giornaliera. In particolare, il verificarsi di minime inferiori alla media climatica, anche se di poco, può aver contribuito a limitare le ovideposizioni delle popolazioni dei Lepidotteri, quali ad esempio la Tignoletta dell'uva.

Anche la differente distribuzione delle precipitazioni ha portato alla segnalazione, da parte dei modelli matematici utilizzati dal SAR per la simulazione dei cicli di infezione di Peronospora della Vite, del verificarsi di infezioni primarie differenziate nel territorio regionale. Nei primi del mese infatti, infezioni primarie sono state segnalate dai modelli di simulatazione solo nel centro-sud dell'Isola, e successivamente, a distanza di una settimana, il fenomeno è stato osservato anche nel centro-nord, ad eccezione dell'Alta Gallura e della Nurra dove solo nella seconda metà del mese e' stata simulata qualche infezione primaria. Nelle aree costiere del nord dell'Isola e del Golfo di Oristano in particolare, non è stata indicata l'insorgenza di alcuna infezione, questo a causa della totale assenza di eventi piovosi.



Modello di simulazione della fenologia di Lobesia botrana (Den. & Schiff.)

(Stazioni di riferimento: Sorso, Olmedo, Milis, Arborea, Jerzu, Decimomannu)

Le simulazioni del modello hanno mostrato un'evoluzione generale degli sfarfallamenti degli adulti di prima generazione in linea con la media climatica. Tuttavia, la variabilità dei cumulati termici sul territorio regionale, così come precedentemente citato, ha portato al verificarsi dei primi sfarfallamenti in epoche diverse a seconda delle zone. In particolare, si è evidenziato il basso accumulo termico registrato nella stazione di Olmedo, con un ritardo stimato in circa 10 giorni nella simulazione dei primi sfarfallamenti. Inoltre, su tutte le stazioni di riferimento, il modello ha mostrato un basso livello di ovideposizione, questo a causa dell'ondata di freddo registrata alla fine del mese, che ha portato ad un crollo delle temperature, portandole al di sotto della soglia di ovideposizione della Tignoletta ma anche di molte altre specie di Lepidotteri.



Modello EPI per la valutazione del rischio di epidemie da Plasmopara viticola (Bern. et De Toni)

(Stazioni di riferimento: Olmedo, Arborea, Jerzu, Decimomannu, Samassi, Sardara, Dolianova, Villa S. Pietro, Siliqua)

L'indice EPI ha mostrato nel corso del mese una continua crescita su tutte le stazioni, mantenendosi tuttavia sempre al di sotto della soglia che limita il verificarsi di scoppi epidemici. Solo negli ultimi giorni del mese è stato segnalato un allarme, per la sola zona di Sardara, di un certo rilievo in quanto l'indice si è portato al di sopra dei valori di rischio per 3 giorni consecutivi, dal 26 al 28 aprile. Come detto in precedenza, differenti sono risultate le indicazioni basate esclusivamente sulla regola "dei tre dieci" e sul "calcolo del periodo di incubazione" effettuato secondo la metodologia proposta da Goidanich. Com'e' noto tuttavia, quest'ultimo indice in genere sovrastima l'effettiva presenza in campo della Peronospora; infatti, limitate sono risultate le segnalazioni di campo in tal senso.




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