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Riepilogo mensile agrometeorologico di maggio 2003
Dal punto di vista agrometeorologico, in generale, il mese di maggio è stato caratterizzato dalla scarsità di piogge, spesso molto al di sotto della media climatica, da venti prevalentemente deboli ad eccezione di alcuni giorni all'inizio del mese, dai valori di umidità relativa mediamente bassi, e soprattutto dalle elevate temperature, specialmente nei valori massimi giornalieri.

Precipitazioni
Le precipitazioni registrate durante il mese hanno interessato l'intero territorio regionale e sono cadute in tre diversi periodi, per un numero complessivo variabile da un minimo di 2-4 giorni piovosi, per la maggior parte delle stazioni, fino a 5-7 giorni nel settore centrale dell'isola (es. stazioni di Nuoro, Orani, Sadali).
Analizzando la distribuzione spaziale si può evidenziare una certa eterogeneità: se si esclude la stazione di Muravera, in cui, grazie soprattutto agli eventi piovosi dei giorni 27-28 si è registrato il valore mensile più elevato (52.2 mm), complessivamente le aree in cui si sono registrati i maggiori valori mensili (tra 30 e 50 mm circa) sono localizzate nel settore centrale dell'isola (es. Nuorese, Barbagia, Barigadu e Goceano) ed al nord, in Gallura.
Le aree in cui sono stati registrati i valori inferiori (generalmente inferiori a 15 mm), con singoli eventi piovosi poco significativi, sono localizzate nel campidano di Cagliari, nell'Oristanese e nella Nurra. Nella tabella allegata sono riportati i valori totali per alcune stazioni ed i corrispondenti valori registrati lo scorso anno. Esaminando singolarmente i valori giornalieri si può notare come risultino particolarmente frequenti le piogge di scarsa entità, di limitata efficacia per le colture. Si consideri infatti, come evidenzia il grafico 1 relativo alla frequenza, che oltre l'80 % dei valori registrati si colloca al di sotto di 10 mm, ben due terzi risultano inferiori a 5 mm, mentre i valori che superano i 20 mm rappresentano una percentuale inferiore al 5 %.

Evapotraspirazione
I valori medi mensili dell'evapotraspirazione di riferimento giornaliera (ETo) sono variati tra 3.5 mm (es. stazioni di Villanova Strisaili, Stintino, Orosei e Nuoro) ed i 5.0 mm circa (Milis, Ottana e Masainas), nella generalità delle aree monitorate.
Dall'esame dei dati giornalieri emergono i valori piuttosto elevati, compresi tra 9 e 10 mm, verificatisi nei giorni 5-6 in alcune località ubicate sul versante occidentale (es. stazioni di Putifigari 9 mm, Modolo, 9.1 mm, Masainas 9.5 e Scano di Montiferro 10.0 mm). Tali valori derivano da condizioni di vento sostenuto di scirocco, associato a bassi valori di umidità relativa.
Nel grafico 2 , che riporta l'andamento dei valori giornalieri di 4 stazioni rappresentative, si possono osservare sia l'incremento dei valori nei primi giorni del mese, come precedentemente esposto, sia le brusche riduzioni verificatesi in corrispondenza delle giornate di pioggia.

Consumi idrici colturali
Per il mese in esame sono stati stimati i consumi idrici per le principali colture irrigue, attraverso l'applicazione dei coefficienti colturali medi mensili, relativi alle fasi fenologiche del periodo: i valori ottenuti per ciascuna coltura riflettono sostanzialmente le differenze dei valori di ETo tra le varie località, ed abbracciano intervalli piuttosto ampi. Per le principali colture sono stati quantificati i seguenti consumi idrici:

  • 65-95 mm per la vite (controspalliere)
  • 50-70 mm per il mais seminato nell'ultima decade di aprile,
  • 60-90 mm per l'olivo,
  • 75-110 mm per il pomodoro da industria con trapianti effettuati alla fine di aprile,
  • 75-110 mm nel caso degli agrumi,
  • 110-160 mm nel caso della medica e prati polititi,
  • 130-190 mm per la barbabietola con semina autunnale.


Bilancio idro-meteorologico
La tabella 1 riassume le condizioni di disponibilità idrica mensile, stimate attraverso l'elaborazione del bilancio idro-meteorologico: si possono evidenziare condizioni di deficit per tutte le stazioni considerate, ed una maggiore ampiezza del deficit idrico rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, legata a minori apporti di pioggia e ad incrementi delle perdite per evapotraspirazione.

Per quanto espresso precedentemente, nel complesso gli apporti di pioggia del periodo hanno contribuito limitatamente al soddisfacimento delle esigenze idriche delle colture, fino a giungere a situazioni caratterizzate dalla totale assenza di piogge efficaci nei principali comprensori irrigui (es. Campidano, Nurra), determinando la necessità di interventi irrigui per evitare condizioni colturali di stress. Per le colture in asciutto la disponibilità idrica evidenzia situazioni di deficit idrico che possono ripercuotersi negativamente sulle fasi finali del ciclo colturale e quindi sull'esito produttivo, in particolare per le coltivazioni presenti su terreni a minore capacità di ritenzione idrica.

CONSIDERAZIONI AGRO-FENOLOGICHE


Cereali e foraggere
Le elevate temperature e le scarse precipitazioni che hanno contraddistinto il mese di maggio hanno danneggiato ed in alcuni casi seriamente compromesso la produzione cerealicola e foraggera di gran parte del territorio sardo, con gravi ripercussioni sull'economia delle aziende agro-zootecniche.
Nel corso del mese la coltivazione del frumento ha fatto riscontrare la fase di granigione in cui si registrano i maggiori fabbisogni idrici e vengono elaborati circa l'80% degli sostanze di riserva accumulate nella cariosside. Le condizioni termo-igrometriche ed il conseguente tasso evapotraspirativo da un lato, e la bassa disponibilità idrica dei suoli dall'altro, hanno determinato una forte condizione di stress delle colture che per limitare la traspirazione hanno chiuso gli stomi e limitato l'attività fotosintetica.
Campo di grano
Si è verificato, pertanto, un precoce disseccamento delle foglie con conseguente ingiallimento della coltura, riduzione della superficie fogliare attiva e quindi degli assimilati destinati al riempimento della cariosside. Tale situazione ha riguardato in particolar modo le aree in cui le precipitazioni sono state più deficitarie e dove i suoli sono caratterizzati da una minore capacità di ritenzione idrica (es. Nurra).

Campo di orzo
Minori danni sono invece stati riscontrati per la coltivazione dell'orzo che essendo una pianta più rustica del frumento tollera meglio le alte temperature e le condizioni di deficit idrico. L'andamento meteorologico del mese ha tuttavia determinato, in diverse aree, un significativo accorciamento del ciclo biologico.

In questo periodo sono stati effettuati gli sfalci per la produzione di fieno e si è assistito al prosieguo della fase di riempimento della cariosside per le piante destinate alla produzione di granella. Inoltre, le scarse piogge, concentrate per lo più gli ultimi giorni del mese, potrebbero aver ostacolato, in alcuni casi, il processo di essiccazione in campo del foraggio.

Sfalci Nel corso del mese si è anche assistito allo sfalcio degli erbai annuali di loglio sia per la produzione di fieno che di insilato.
Anche i processi di accrescimento e sviluppo delle leguminose foraggere come la sulla, il trifoglio sotterraneo e la medica polimorfa, hanno subito gli effetti delle sfavorevoli condizioni meteorologiche. Le elevate temperature registrate hanno causato, nelle specie presenti in campo, una fioritura repentina ed una rapida produzione di seme. Questa contrazione del ciclo colturale ha portato come conseguenza la ridotta produzione di biomassa verde.

Per quanto riguarda le colture irrigue, si è assistito ad un buon accrescimento delle piantine nelle coltivazioni di riso seminate ad aprile, che nel corso del mese hanno manifestato la piena fase di accestimento. In tutte le zone risicole sarde, inoltre, sono stati effettuati i trattamenti chimici contro le principali infestanti della coltura.
Durante tutto il mese sono proseguite le semine per la realizzazione di erbai a ciclo primaverile estivo (mais, sorgo e miglio) e per la costituzione di prati irrigui di trifoglio (in particolare trifoglio bianco) ed erba medica.
Infine, sono stati effettuati i primi tagli nei medicai di secondo e terzo anno. Anche in questo caso le precipitazioni verificatesi nel corso del mese, se pur di scarsa entità, possono aver determinato un rallentamento del processo di fienagione.

Ortive
Con la seconda decade di maggio sono terminate le operazioni di trapianto del pomodoro da industria e delle altre ortive primaverili-estive di pieno campo. Tali operazioni sono state effettuate con tempestività anche grazie alle condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato la prima parte del mese.

Bietola
A causa dell'andamento stagionale caratterizzato da un inverno piovoso e freddo con frequenti gelate, ed una primavera calda e asciutta con rilevanti escursioni termiche, in diversi bietolai sono state riscontrate vistose prefioriture tali da costringere i bieticoltori ad ulteriori operazioni colturali.

Vite
In generale, le osservazioni fenologiche hanno registrato la fase di fioritura all'inizio del mese e, successivamente, la fase di inizio allegagione. Solo la zona di Oristano è risultata in netto anticipo, circa due settimane, rispetto alla media fenologica.
In alcune aree sono state eseguite le operazioni colturali quali sarchiatura, concimazione e diserbo, inoltre sono stati somministrati i consueti trattamenti anticrittogamici preventivi. A questo proposito, come verrà meglio specificato più avanti nella sezione relativa alla difesa delle colture, si può evidenziare come le condizioni termo-igrometriche non siano risultate particolarmente favorevoli all'insorgenza di infestazioni da Peronospora. In alcune aree, inoltre, sono state effettuate le irrigazioni di soccorso a causa della carenza di precipitazioni significative.

Olivo
Per tutte le CV e nelle diverse aree sottoposte a monitoraggio in generale si è riscontrata la fase di fioritura ed inizio allegagione. La pianta ha emesso i primi verticilli fogliari: generalmente 2 - 3 ma in certi casi anche 5.
Nell'ultima decade la fase di fioritura era presente in pratica in tutte le aree, solo l'Oristanese risultava in leggero anticipo con la fase di allegagione.
Proprio in quest'area, il forte vento verificatosi nei primi giorni del mese, in corrispondenza della fase di fioritura avanzata, ha causato la perdita di molto fiore. Questo fenomeno è stato piuttosto grave sulla Bosana, CV particolarmente sensibile in questa fase.

Agrumi
La prima decade è stata caratterizzata, in generale, dalla fase di inizio allegazione, mentre al termine del mese le diverse specie agrumicole hanno raggiunto la piena allegazione. Si discostano da questo andamento i clementine, che hanno presentato un leggero ritardo rispetto all'arancio e ai mandarini, che hanno probabilmente patito maggiormente la siccità degli ultimi anni: questo è particolarmente evidente soprattutto nell'area agrumicola del Basso Campidano, dove le condizioni di siccità non sono state compensate dalle precipitazioni dell'ultima annata. Sia nell'area agrumicola dell'Oristanese che nella zona di Muravera sono stati segnalati focolai di infestazione dall'agente della "tristezza degli agrumi".

Drupacee
Pesco
Durante il mese si è osservata la presenza di diverse fasi fenologiche, in dipendenza dell'epoca di maturazione delle cultivar.
Per quanto riguarda le varietà di pesco (es. Early Maycrest, Fayette) e di susino precocissime, nella zona di Serramanna è iniziata la raccolta delle drupe intorno alla fine della seconda decade del mese, mentre è stata posticipata alla fine del mese per le cultivar precoci.
Le cultivar a media maturazione (es. Springtime) hanno presentato la fase di piena maturazione, mentre si è osservata la fase di fine accrescimento del frutto e inizio invasatura per le cultivar tardive (es. Flaminia), con dei leggeri scarti di pochi giorni tra le diverse zone frutticole dell'isola.

Ciliegio
Il mese di maggio rappresenta il mese di raccolta per questa specie nelle aree di coltivazione della Sardegna. I cerasicoltori dell'area di Bonnanaro lamentano, per l'annata in corso, una riduzione della produzione di circa il 30-40% rispetto alla norma. Il calo medio della produzione è imputabile soprattutto all'andamento meteorologico dello scorso mese di marzo, in cui si sono registrati elevati valori delle temperature massime (nei giorni 10-14), seguiti da un repentino abbassamento termico (temperature minime al di sotto di 1 °C per ben 8 giorni consecutivi, dal 17 al 24 marzo.
Infatti, mentre le alte temperature hanno indotto un breve anticipo della fioritura, successivamente, le basse temperature hanno provocato effetti dannosi sui fiori e sull'attività degli insetti pronubi, portando alla impollinazione ridotta. Oltre ad una minore percentuale di fiori fecondati e quindi di frutticini, anche la pezzatura delle ciliegie maturate più precocemente è stata inferiore a causa della mancanza quasi assoluta di precipitazioni nel periodo aprile-maggio; tuttavia, gli eventi piovosi degli ultimi giorni del mese hanno riportato le drupe alle dimensioni tipiche della cultivar.

Pomacee
Durante il mese si è completata l'inizio dell'allegagione ed ha avuto inizio l'accrescimento dei frutti. Nelle aree melicole della Trexenta, all'inizio del mese di maggio, si è effettuato il diradamento dei frutticini (diametro 0,9-1cm) con prodotti cascolanti (Sevin); tale operazione è stata ripetuta manualmente alla fine del periodo considerato. Questo è valido per le cultivar a media maturazione (es. Royal Gala), che verranno raccolte ad agosto, mentre per le cultivar tardive (Fuji e simili), la cui raccolta è prevista per settembre, il diradamento è leggermente posticipato.

Note fitopatologiche
Come per il mese precedente anche le condizioni meteorologiche di maggio sono risultate favorevoli allo sviluppo dei parassiti animali e vegetali. In campo si è rilevata la presenza in particolare di afidi un po' su tutte le colture, sia ortive che arboree, ma anche i lepidotteri hanno iniziato a far pesare la loro presenza con discrete infestazioni particolarmente sulle ortive.

Nei meleti della Trexenta, il caldo intenso verificatosi durante i giorni di inizio e di fine maggio ha favorito lo sviluppo del mal bianco. Nelle stesse aree, inoltre, le condizioni meteorologiche hanno favorito la proliferazione di acari e afidi.

Negli oliveti presenti nell'Oristanese sono stati riscontrate larve di Tignola della seconda generazione sul finire del mese mentre, nello stesso periodo, nell'areale di Alghero le rilevazioni effettuate annotavano l'inizio della comparsa degli adulti della prima generazione.

Nelle coltivazioni di barbabietola da zucchero è stata riscontrata la presenza diffusa di Cercospora ai primi stadi nonché attacchi di Oidio (anche di una certa gravità), di afidi e Cassida.

Inoltre, come conseguenza del regime pluviometrico dei mesi invernali, si è osservata in campo una forte presenza di lumache, che in alcuni casi hanno costretto ad interventi limacidi soprattutto laddove le colture si trovavano in una fase fenologica delicata, come nel caso della vite che nel mese ha attraversato la fase di fioritura.




Modello di simulazione della fenologia di Lobesia botrana (Den. & Schiff.)

(Staz. di riferimento: Sorso, Olmedo, Milis, Arborea, Jerzu, Decimomannu).
Nel corso del mese si è concluso lo sviluppo di prima generazione del lepidottero e solo per la stazione di Milis è stato simulato l'avvio degli farfallamenti degli adulti della seconda. Il modello ha indicato una forte presenza di larve di prima generazione ed anche le osservazioni in campo hanno confermato la presenza di glomeruli infestati sulla vite in fase di fioritura. Le simulazioni del modello hanno consentito di stimare le differenze, in termini di accumulo termico, tra le diverse stazioni di riferimento. Di particolare rilievo risulta lo scarso accumulo nella stazione di Olmedo che mostra un ritardo nello sviluppo fenologico dell'insetto di circa 10 giorni rispetto a tutte le altre stazioni.

Modello EPI per la simulazione delle epidemie da Plasmopara viticola (Berl.)

Secondo le indicazioni fornite dal modello, il periodo più critico per l'insorgenza di infezioni peronosporiche si è verificato intorno al 27, quando su gran parte del territorio isolano si sono avute precipitazioni di una certa intensità, alle quali tuttavia, in alcune località sono seguiti alcuni giorni caratterizzati da vento di maestrale che hanno asciugato la vegetazione. Laddove tuttavia si sono mantenuti elevati valori di umidità dell'aria, il modello ha indicato la necessità di un intervento anticrittogamico preventivo.




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