Riepilogo mensile agrometeorologico di ottobre 2003
Il mese di ottobre si è caratterizzato dal punto di vista meteorologico per le abbondanti precipitazioni piovose che hanno interessato l'intero territorio regionale. Tali piogge unitamente a quelle registrate nel mese precedente hanno messo fine alle persistenti condizioni siccitose che duravano dalla scorsa primavera; nelle località dove si sono registrati gli eventi più consistenti si sono avuti danni alle colture, come riportato più avanti nella sezione dedicata alle considerazioni agro-fenologiche.
Evapotraspirazione
I dati medi mensili dell'evapotraspirazione di riferimento sono variati tra un minimo di 1.5 mm, per le stazioni di Berchidda ed Illorai ed un massimo e 2.8 mm per la stazione di Ottana, generalmente inferiori rispetto ai corrispondenti valori dello scorso anno.
I valori giornalieri più elevati, superiore a 5 mm, se si esclude il picco di 5.7 mm registrato dalla stazione di Dorgali il giorno 7, si sono verificati nel settore nord-occidentale il primo giorno del mese (stazioni di Scano di Montiferro, Putifigari e Modolo).
Precipitazioni
Esaminando i valori totali mensili, spiccano i 300 mm registrati dalla stazione di Jerzu, quasi il triplo rispetto alla media climatica trentennale. Particolarmente abbondanti risultano anche le piogge di altre stazioni del centro-sud (es. Villanova Strisaili, Sadali e Siurgus - Donigala) con valori compresi tra 170 e 215 mm circa. Di rilievo anche le precipitazioni che hanno interessato il settore settentrionale: le stazioni di Sorso, Valledoria e Berchidda, ad esempio, hanno totalizzato valori compresi tra 180 e 200 mm. Anche nel Campidano di Cagliari si sono registrate piogge consistenti, seppure più contenute: nelle stazioni di Decimomannu, Dolianova e Siliqua, per esempio, si sono registrati valori compresi tra 70 e 100 mm circa, anche in questo caso superiori alla media climatica.
I dati riportati evidenziano la consistenza delle piogge che hanno interessato le località a monte dei principali invasi del Flumendosa, con gli evidenti riflessi positivi per le aree che da questi dipendono.
Nella tabella 1 che riporta i valori mensili di precipitazione ed evapotraspirazione per alcune stazioni della rete SAR, si possono evidenziare le condizioni del bilancio idro-meteorologico e le differenze rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tra i due periodi, ad eccezione della stazione di Dolianova, si rileva una sensibile differenza in termini di cumulati di precipitazione.
Per quanto riguarda la distribuzione nell'arco del mese, si segnala un elevato numero di giorni piovosi, da minimi di 9-10 giorni, fino a 15-16 nei settori centrali (es. stazioni di Macomer ed Atzara). Se si analizzano l'entità dei singoli eventi giornalieri si può evidenziare la frequenza di valori consistenti: solo il 36% dei dati risulta infatti uguali o inferiori a 5 mm.
L'analisi dei dati giornalieri pone in risalto l'elevata intensità delle piogge registrate in alcune località: é il caso delle stazioni di Masainas, Valledoria e Sardara dove si sono registrati valori orari rispettivamente di 34.4, 31 e 27.8 mm. In altri casi invece (es. stazioni di Jerzu e Villanova Strisaili) le abbondanti precipitazioni si sono protratte per tutto il giorno, con valori orari più contenuti.
In generale, le abbondanti piogge hanno determinato condizioni di umidità nei suoli idonee per l'esecuzione delle lavorazioni preliminari alla semina degli erbai e dei cereali autunno-vernini e per la germinazione ed il ricaccio delle specie vegetali nei pascoli.
Tuttavia, la concentrazione delle piogge nella seconda metà del mese, nelle aree in cui maggiori sono stati gli apporti, hanno determinato condizioni di saturazione con conseguenti ristagni superficiali. Tali condizioni possono aver limitato sensibilmente i periodi utili per l'esecuzione delle operazioni in campo, in relazione alla diversa facilità di sgrondo.
Sui terreni più vulnerabili, in pendio, ed in particolare in quelli lavorati di recente il ruscellamento dell'acqua in eccesso può aver esercitato un'azione erosiva e la deposizione di fango nelle aree a valle.
CONSIDERAZIONI AGRO-FENOLOGICHE
Cereali e foraggere
L'andamento meteorologico del mese ha favorito il ricaccio delle specie foraggere biennali come la sulla e la cicoria, che in estate si trovavano in stasi vegetativa. In alcune aree come il Basso Campidano il ritmo di accrescimento è stato particolarmente elevato da permetterne l'utilizzo con il pascolamento. Nel corso del mese è stata anche osservata la germinazione delle specie annuali autoriseminanti, in particolare il loglio rigido. Questa specie appartenendo alla famiglia delle graminacee, resiste bene alle basse temperature e pertanto presenta un buon accrescimento nel periodo autunnale fornendo un foraggio decisamente appetibile e dalle caratteristiche nutrizionali elevate.
Laddove le precipitazioni abbondanti non hanno determinato problemi legati alla saturazione dei terreni, sono proseguite le operazioni di aratura e affinamento per la semina dei cereali autunno-vernini (orzo, frumento, avena) e degli erbai annuali a ciclo autunno-primaverile (trifoglio alessandrino, trifoglio incarnato, loglio italico). Nelle aree in cui le semine sono avvenute più precocemente, le temperature del mese hanno favorito una rapida germinazione ed un repentino accrescimento delle specie da foraggio garantendo una buona disponibilità di alimento fresco per il bestiame.
Le frequenti e abbondanti precipitazioni ed il favorevole decorso termometrico hanno inoltre permesso il ricaccio e la germinazione delle specie spontanee tipiche dei pascoli naturali.
L'impraticabilità dei terreni a causa delle condizioni di ristagno idrico, nelle aree interessate dalle precipitazioni più intense, hanno rallentato le operazioni di raccolta delle varietà di riso ancora presenti in campo. Nelle stesse aree si sono riscontrati fenomeni di allettamento delle piante che hanno aggravato una situazione colturale già resa difficile dalle anomale condizioni meteorologiche del periodo estivo.
Bietola
E' terminata la campagna di adesione alla coltivazione della bietola per l'annata 2003/04 e dalla metà di ottobre le Associazioni Bieticole, tramite i loro canali di vendita, hanno avviato le operazioni di distribuzione del seme nel territorio. Nel corso del mese, tuttavia, le semine hanno segnato il passo a causa delle intense e frequenti precipitazioni che non hanno permesso le operazioni di preparazione del terreno e dei letti di semina. La buona predisposizione dei coltivatori ad investire a bietola i propri terreni fanno comunque prevedere un ritorno sostanziale a questa importante coltura da rinnovo.
Carciofo
I 194 mm di pioggia caduti nella Bassa Valle del Coghinas (79,6 mm nella seconda decade e 87,8 mm nella terza decade) hanno determinato fenomeni di allagamento nei campi in pianura, erosione in quelli collinari, ed in generale una impraticabilità dei terreni che ha impedito l'esecuzione delle diverse operazioni colturali. L'eccessiva pioggia ha anche determinato un dilavamento dei diserbanti distribuiti contro le malerbe; se a questo si aggiunge la maggiore resistenza delle infestanti alle condizioni di stress idrico, si comprende la conseguente vera e propria esplosione vegetativa, che ha determinando la necessità di ricorrere in certi casi al diserbo localizzato e persino alla zappettatura.
Nel Campidano si è riscontrata una situazione sostanzialmente nella norma, in particolare nella zona di Serrramanna, in cui i campi sofferenti sono un fenomeno isolato e riconducibile, ancora, all'eccessivo caldo dei mesi scorsi.
Nella foto, scattata a Valledoria, sono evidenti i sintomi di sofferenza di una carciofaia gravemente danneggiata dal ristagno idrico.
Olivo
Le olive hanno tratto notevoli benefici dalle intense piogge di ottobre, acquistando ulteriore calibro e peso. Negli oliveti si é osservata la fase di invaiatura avanzata e di maturazione a seconda delle località e delle cultivar.
In alcuni casi si è effettuata la raccolta anticipata delle drupe (ad invaiatura non completamente terminata), allo scopo di evitare i danni causati dalla nuova generazione di Mosca delle Olive. I dati parziali relativi ai primi conferimenti effettuati all'apertura dei frantoi una resa molto variabile, comunque non inferiore al 12 - 13 %.
Agrumi
Nelle zone agrumicole del medio e basso Campidano, le piante di arancio monitorate hanno presentato diverse fasi della maturazione, in funzione delle cultivar considerate, contemporaneamente alla terza attività vegetativa ancora in atto. In particolare, le Naveline hanno raggiunto la fase di piena maturazione, mentre il Washington Navel e simili risultavano ancora in fase di invaiatura. Per la cultivar Tarocco, più tardiva, si è invece osservato l'inizio dell'invaiatura.
Drupacee e Pomacee
Il pesco e le altre drupacee hanno presentato la fase di caduta foglie. Per quanto riguarda le pomacee è proseguita nel mese di ottobre la raccolta per le cultivar di melo più tardive (Fuji); le varietà a media maturazione di melo e pero coltivate nella Trexenta sono già state raccolte durante il mese di settembre. In questo periodo vengono effettuate concimazioni fogliari o con la fertirrigazione di microelementi, accompagnati anche da modeste concimazioni azotate, necessari per un buona produzione dell'anno successivo.
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