Riepilogo mensile agrometeorologico di ottobre 2005
Evapotraspirazione
I valori medi mensili dell'evapotraspirazione di riferimento giornaliera (ETo) sono variati tra un minimo di 1.4 mm per le stazioni poste a maggior quota come Villanova Strisaili e Bitti, fino ad un massimo di 3.0 mm per la stazione di Milis e Monastir. Per quanto riguarda i dati giornalieri i valori superiori si sono avuti nelle due stazioni di Milis e Monastir, pari a 4.1 mm/d nei primi due giorni del mese, mentre nelle altre località monitorate in generale non hanno mai superato i 3 mm/d.
Bilancio idro-meteorologico
Considerando le precipitazioni piuttosto contenute e la riduzione delle perdite per evapotraspirazione, si sono verificate condizioni di deficit anche per il mese di ottobre, estese in particolare al settore centro-meridonale, dove più carente è risultato l'apporto meteorico.
Le condizioni del mese in esame risultano piuttosto differenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando le piogge risultarono decisamente più abbondanti ed il bilancio idro-meteorologico registrò valori di surplus piuttosto estesi.
Sommatorie termiche
L'elaborazione delle sommatorie termiche per il mese di ottobre (Tabella 1) ha fatto registrare un notevole ritardo in tutte le stazioni analizzate rispetto allo scorso anno, mentre nei confronti della climatologia circa la metà delle stazioni sono state caratterizzate da un maggior accumulo termico sia in base 0 che in base 10. In termini assoluti i valori maggiori sono risultati nelle aree costiere con oltre 550 GDD con soglia 0 °C e 250 GDD con soglia 10 °C.
Relativamente al periodo aprile-ottobre (Tabella 2) è stato osservato un maggior accumulo termico rispetto a quanto registrato lo scorso anno ad eccezione delle stazioni di Villasalto, Scano Montiferro e Putifigari. Le sommatorie più elevate hanno riguardato le stazioni costiere di Masainas e Domus de Maria e alcune aree più interne come Milis e Monastir con oltre 4400 GDD in base 0 e 2300 GDD in base 10.
Se si considerano le sommatorie termiche per il periodo gennaio-ottobre 2005 (Tabella 3) è possibile osservare un notevole ritardo termico rispetto al 2004 per le sommatorie calcolate in base 0, mentre per quelle in base 10 i valori cumulati nel periodo in esame si sono mantenuti superiori a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno. In questo caso, gli accumuli termici maggiori (oltre 5200 GDD in base 0) hanno riguardato in prevalenza le aree poste lungo i litorali costieri, mentre nelle stazioni di Illorai, Sadali e Villanova Strisaili sono stati registrati i valori più bassi, inferiori a 4000 GDD in base 0 e 1600 GDD in base 10.
Temperature Humidity Index
Durante il mese in esame non è stata mai riscontrata una situazione di potenziale pericolo o emergenza per il bestiame (Tabella 4). In circa il 30 % delle stazioni sono state accumulate ore nella soglia di disagio e tra queste solo due (Dorgali Lanaitto e Jerzu ) hanno accumulato rispettivamente 35 ore e 4 ore nell'intervallo di allerta. Sono inoltre state accumulate diverse ore nella soglia di lieve disagio. Le uniche stazioni che non hanno mostrato situazioni potenzialmente pericolose per il bestiame sono state Illorai, Orgosolo Montes e Villanova Strisaili.
In generale le giornate più critiche del mese sono state a cavallo tra la seconda e la terza decade del mese con le 7 ore di disagio registrate a Dorgali Lanaitto, Masainas e Ozieri il giorno 19 e le 8 ore di disagio a Jerzu, Dorgali Lanaitto e Muravera del giorno 20.
Indice di vegetazione-NDVI
Influenze meteorologiche sullo stato della vegetazione
Il mese di ottobre 2005 ha visto un deficit di precipitazioni rispetto alla media climatologica nella maggior parte del territorio sardo. Le piogge del mese sono risultate uniformi in termini di distribuzione e ciò ha favorito l'incremento dell'NDVI soprattutto nel nord ovest
(Per ulteriori approfondimenti sulla parte meteorologica confronta riepilogo mensile parte meteo)
Analisi dell'NDVI
Nelle figure seguenti sono raffigurati da sinistra a destra l'Indice di Vegetazione per il mese di ottobre 2005 (Figura 1), settembre 2005 (Figura 2) e ottobre 2004 (Figura 3) .
Analizzando la mappa del mese di ottobre 2005 è evidente macroscopicamente la crescita rispetto a Settembre dei valori NDVI nella Gallura, nella Nurra, nel Meilogu, nel Marghine e nella Planargia mentre nel sud il deficit idrico e le temperature al di sopra della media climatologica han fatto si che l'Indice di Vegetazione non subisse particolari variazioni rispetto al mese precedente. Il confronto con la mappa relativa ad ottobre 2004 evidenzia invece come le prime piogge autunnali del 2004 avessero interessato maggiormente il versante sud e orientale dell'isola e meno il nord ovest.
Il grafico 1 sintetizza lo stato della vegetazione da aprile fino ad ottobre 2005. Il valore medio massimo si registra, infatti ad aprile, in concomitanza con la fine della stagione delle piogge. Successivamente con l'incremento delle temperature e la siccità estiva si assiste ad una progressiva diminuzione dei valori di NDVI che raggiungono il minimo valore medio nel mese di settembre. Nel mese di ottobre è evidente la ripresa vegetativa in seguito all'abbassamento delle temperature e agli eventi precipitosi.
Il grafico 2 evidenzia il decremento dei valori dell'Indice di Vegetazione nel corso dell'estate. Il numero di pixel corrispondenti a classi di valori NDVI 4, vigoroso, e 5, molto vigoroso, si riducono vistosamente a favore delle classi rappresentanti tenore di NDVI inferiore. Il calo più vistoso che si manifesta è quello relativo alla 5 classe, che ad aprile è presente in 9000 pixel su 19901, mentre a giugno in 929. Al contrario le aree riconducibili alla III classe, discreto, che ad aprile erano presenti in 334 pixel, divengono 9605 nel mese di agosto. Dal confronto con la carta Corine Land Cover viene confermato come queste aree particolarmente sensibili alle variazioni di NDVI siano i prati pascoli. Nel mese di ottobre 12054 pixel sono riconducibili alla classe vigoroso, mentre a settembre erano 8518.
CONSIDERAZIONI AGRO-FENOLOGICHE
Cereali e foraggere
Nel corso del mese si sono concluse regolarmente le operazioni di trinciatura degli erbai di mais e sono stati effettuati gli ultimi tagli nei prati di erba medica.
E', inoltre, iniziata la raccolta delle varietà più precoci di riso come Carnaroli, Baldo e Roma mentre sono risultate abbastanza in ritardo le operazioni di mietitrebbiatura delle varietà più tardive. Le operazioni di raccolta sono avvenute senza particolari problemi grazie ai limitati eventi precipitativi che hanno caratterizzato il mese e che non hanno, quindi, impedito l'ingresso delle macchine in campo. Le rese, tuttavia, soprattutto delle coltivazioni seminate più in ritardo o delle varietà più tardive, sono risultate non elevate a causa delle particolari condizioni meteorologiche di fine agosto che hanno coinciso con le delicate fasi di impollinazione e fecondazione.
Per quanto riguarda le specie da foraggio a ciclo autunno-primaverile, le piogge piuttosto scarse del mese hanno limitato in diverse aree l'accrescimento e lo sviluppo delle essenze foraggere sia spontanee che coltivate e creato non pochi problemi per le operazioni di semina degli erbai e dei prati in asciutto con ovvie conseguenze sulla disponibilità di biomassa fresca per il bestiame.
Agrumi
Nella seconda metà del mese si è verificata la fase di invaiatura delle specie monitorate. Rispetto a quanto avvenuto lo scorso anno, si è registrato un leggero ritardo nei tempi di maturazione delle specie di agrumi dell'areale di coltivazione del Medio e Basso Campidano, da imputare probabilmente all'andamento mite delle temperature registrate sia durante il mese in corso sia durante il mese precedente. Alcuni agrumicoltori hanno effettuato trattamenti con giberelline per ritardare i possibili processi di senescenza del frutto.
Drupacee
Prosegue la raccolta delle cultivar di pesco delle varietà a produzione medio-tardiva e tardiva. Tra queste ultime ricordiamo le varietà Guglielmina, la Fartime e la Flaminia, che, con circa il 70% della superficie investita, rappresenta la cultivar tardiva più diffusa nell'areale di coltivazione del Campidano. Inoltre, si raccolgono anche i frutti della varietà Babygold 9, appartenente al gruppo delle percoche, pesche da conserva con ottime caratteristiche organolettiche, ma destinate anche al consumo fresco.
Olivo
Nel corso del mese le olive hanno proseguito l'accrescimento. La fase fenologica media è risultata quella di invaiatura, per le varietà precoci e maggiormente diffuse. In conseguenza a questo fatto, allo scopo di limitare i danni causati dalla nuova generazione di Mosca delle Olive, è stata praticata per tutto il mese la raccolta anticipata. Conseguentemente sono state effettuate le lavorazioni dei terreni e le operazioni di pulizia degli oliveti, allo scopo di favorire il transito dei mezzi durante la raccolta e la stesura dei teloni.
Rispetto al 2004, dove la cultivar registrava un ritardo di alcune settimane, quest'anno si è avuta l'apertura dei frantoi e l'avviamento delle moliture già nel corso della prima decade. Durante tutto il mese di ottobre sono stati man mano aperti tutti i frantoi.
Vite
In tutti i comprensori vitivinicoli sono in fase di completamento le operazioni di vendemmia per le cultivar più tardive.
In concomitanza con il termine della stagione vitivinicola 2005 si riporta l'analisi, per singolo comprensorio vitivinicolo della Sardegna, degli indici di vocazionalità viticola di Winkler e Huglin.
Gli indici di vocazionalità territoriale per la vite sono un utile strumento applicativo delle sommatorie termiche, atto a verificare se le temperature registrate nel corso dell'annata viticola sono state idonee a garantire una corretta maturazione della coltura, in quel dato territorio, in relazione all'obiettivo vitivinicolo di riferimento.
L'indice di A. Winkler è uno degli indici di vocazionalità territoriale per la coltivazione della vite più conosciuti; venne applicato per la prima volta dall'autore per la zonizzazione della California Si ricava con la sommatoria delle temperature attive dal 1° aprile al 30 ottobre, ovvero calcolando per il periodo di riferimento l'accumulo termico delle temperature medie dell'aria che superano i 10°C, (lo zero di vegetazione), e che rappresentano le temperature utili per lo sviluppo della coltura; è dunque un'applicazione specifica del metodo generale delle Somme termiche, e si esprime in gradi giorno. (Confronta "General viticulture", Winkler A. et al, University of California Press, 1975)
In tabella 5 è rappresentata la relazione tra obiettivo vitivinicolo di riferimento e relativi valori dell'Indice IW.
L'indice bioclimatico di Pierre Huglin (IH) nacque con lo scopo di migliorare la validità nell'impiego delle somme termiche in viticoltura, e va ad integrare le considerazioni possibili dall'analisi dell'Indice di Winkler. In base al principio che le temperature notturne non hanno alcun effetto sull'attività fotosintetica, quest'indice prende in considerazione solamente le sommatorie delle temperature attive durante il periodo giornaliero, quando cioè la fotosintesi clorofilliana ha effettivamente luogo, per questo l'indice di Huglin è anche chiamato indice "eliotermico".
Huglin dovette impiegare nella valutazione delle potenzialità termiche, le temperature medie e massime giornaliere del semestre 1° Aprile - 30 Settembre (nel nostro emisfero). L'indice considera anche la lunghezza del periodo diurno, attraverso un coefficiente moltiplicatore (K) che, tra 40° e 50° di latitudine, varia tra 1,02 e 1,05 (1,02 in Sardegna).
Huglin osservò che per alcuni vitigni, impiegando tale indice, si otteneva un netto miglioramento delle correlazioni tra la somma delle temperature attive ed il tasso zuccherino: il valore medio del coefficiente di correlazione è stato, infatti, aumentato passando da 0,71 per l'indice di Winkler a 0,86 per quello di Huglin.
Oggi quest'indice è ritenuto particolarmente idoneo alla descrizione delle zone collinari, caratterizzate da forti escursioni giornaliere, in quanto le sole temperature medie non tengono conto completamente delle effettive ore di attività fotosintetica della vite. I limiti per la viticoltura si collocano, secondo l'autore, sui valori 1400 e 2400.
Secondo altri autori il limite superiore vuole innalzato a 3000 considerando che zone viticole prestigiose come quelle di Jerez hanno valori intorno a 2700 HI. Anche il limite inferiore vuole ridotto a 1200, come riportato in figura.
In tabella 6 è rappresentata la relazione tra obiettivo vitivinicolo di riferimento e relativi valori dell'Indice IH.
Come già illustrato nella parte fenologica, quest'anno le condizioni meteorologiche verificatesi fra aprile e settembre sono state favorevoli per l'ottenimento di un'uva di elevata qualità e abbondante quantità nella maggior parte dei comprensori vitivinicoli sardi. Il ciclo vegetativo è risultato regolare, e ciò ha favorito un accumulo costante delle sostanze nutritive, un ottimo equilibrio dei componenti nell'acino, la maturazione degli antociani.
Nella tabella 7, sono riportati, suddivisi per area di produzione dei vari vitigni DOC e DOCG, i valori degli indici di Winkler e Huglin dell'annata vitivinicola 2005, del 2004 e degli anni precedenti. Successivamente viene verificato, in un'analisi per singolo comprensorio vitivinicolo, la corrispondenza fra indici, tipo di vitigno e obiettivo vitivinicolo.
Si fa presente che quest'analisi non vuole entrare nel più complesso discorso della filiera di produzione vitivinicola, che nel 2005 ha avuto una crisi che non è dipesa dall'andamento meteorologico, e per le quali ragioni vogliono analizzati altri fattori.
VERMENTINO DI GALLURA DOCG
Gli accumuli termici registrati nel corso della stagione vitivinicola, sono risultati più che sufficienti a garantire un corretto sviluppo ed una completa maturazione della vite. Analizzando i dati si evince, in particolare, come per le stazioni di Aglientu, Arzachena, Berchidda, si sia superato il valore IW di 1800. Come prevedibile il valore più basso di accumulo termico è stato registrato a Luras, con un IW di poco superiore a 1600.
Rispetto al 2004, l'incremento di accumulo termico registrato varia dal + 3% della stazione di Luras, al + 8% della stazione di Aglientu. Confrontando il 2005 con la media dei valori fra il 1995 e il 2003 si evince come, a parte la stazione di Aglientu che ha nel 2005 un accumulo termico medio superiore del 3%, i valori sono risultati inferiore con una percentuale variabile fra il -2 e il -5%.
Per quanto riguarda l'indice di vocazionalità viticola di Huglin, nel 2005, la stazione che ha registrato l'IH più elevato è risultata Berchidda, con IH superiore a 2500, mentre l'accumulo termico più basso l'ha fatto registrare la stazione di Luras, con IH pari all'incirca a 2150. Rispetto al 2004 l'incremento varia dal +2,5% di Valledoria al +7,5% di Aglientu. Rilevante anche il +6,4% della stazione di Luras.
Rispetto alla media dei valori degli indici ottenuta per il periodo 1995-2003 si registra una sostanziale riduzione dei valori dal -1 al -4% tranne per Aglientu, che come già con l'Indice IW, registra un +3%.
MOSCATO DI SORSO DOC
Gli accumuli termici registrati nel corso della stagione vitivinicola, sono risultati superiori alle necessità termiche dell'areale produttivo per i vitigni coltivati.
Analizzando i dati della stazione SAR di Sorso l'indice bioclimatico di vocazionalità viticola di Winkler è risultato superiore a 2200. Tale valore risulta del +16% rispetto a quanto registrato nel 2004 e del +18% rispetto alla media dei valori dell'Indice fra il 1995 e il 2003.
Stesso discorso per l'Indice di Huglin. Nel 2005 IH è risultato di poco inferiore a 2800. Rispetto al 2004 anche per quest'Indice si è avuta una crescita nei valori del 16%.
Rispetto alla media dell'Indice rispetto alla media dei valori 1995-2003, il 2005 è superiore di oltre il 17,5%.
ALGHERO DOC
Gli accumuli termici registrati nel corso della stagione vitivinicola, sono risultati in linea con le necessità termiche dell'areale produttivo.
La stazione di Putifigari ha registrato un accumulo termico esprimibile con l'indice di Winkler, IW, pari all'incirca a 1700, con un +4,5 rispetto al 2004 e con un -2,8% rispetto al periodo di riferimento 1995-2003.
Per quanto riguarda l'Indice di Huglin, la stazione di Sassari ha registrato un valore pari a poco più di 2150, mentre la stazione di Putifigari poco più di 2200. Rispetto al 2004 la crescita è risultata superiore rispettivamente per le 2 stazioni di riferimento del +2,7 e +4,5%. Rispetto al periodi di riferimento 1995-2003, invece, inferiore rispettivamente del -6% e del -2,8%.
MALVASIA DI BOSA DOC
Gli accumuli termici della stagione vitivinicola sono risultati idonei alle necessità dei vitigni coltivati. L'indice di Winkler, IW, per la stazione di Scano di Montiferro, è risultato superiore a 1750. Rispetto al 2004, incremento in termini di accumuli termici di temperature utili è risultato superiore al 18 %. Rispetto al periodo di riferimento 1995-2003 l'accumulo termico è risultato superiore all'11%.
Osservazioni analoghe si possono effettuare per l'indice di Huglin. In particolare nel 2005 IH è risultato superiore a 2450. Rispetto al 2004 si registra UN +18,5%, mentre rispetto al 1995-2003, +11,5%.
CANNONAU DI SARDEGNA DOC (NUORO)
Gli accumuli termici della stagione vitivinicola sono risultati idonei alle necessità dei vitigni coltivati. L'Indice di Winkler (IW) per la stazione di Orosei è risultato circa 2000, con un +6,7% rispetto al 2004 e un +1,4% rispetto al periodo di riferimento 1995-2003.
Il valore di IW per la stazione di Nuoro, 1548, appare a prima vista inferiore rispetto ai valori di IW che identificano la maturazione di vini da tavola superiori come il Cannonau, molto alcolici, (IW1800-2200). Tuttavia, la particolare ubicazione della stazione, l'orografia del territorio, e poiché la temperatura media giornaliera a cui si riferisce l'indice tiene conto anche delle temperature notturne, e quindi è influenzata sensibilmente dalle escursioni termiche fra giorno e notte che si registrano fra settembre e ottobre, spiega perché l'accumulo termico risulti inferiore alle aspettative.
Andando a valutare gli stessi dati di temperatura registrati mediante l'indice di Huglin, invece, si vede come questo risulti particolarmente adatto a valutare la vocazionalità viticola dei territori collinari e montani. Tali indice si riferisce, infatti, agli accumuli termici fino alla fine di settembre ed inoltre non considera le temperature notturne in quanto l'indice discende dalla considerazione che le temperature notturne non hanno effetto sull'attività fotosintetica. Per il 2005 sia ha un valore di IH superiore a 2150, e quindi idoneo all'ottenimento di uve da tavola superiori, vini molto alcolici e da dessert. Rispetto al 2004 lo stesso indice registra un crescita del +7%, mentre rispetto al periodo di riferimento 1995-2003, il 2005 risulta aver accumulato il -2,7 % in meno.
NEPENTE DOC DI OLIENA
Non sono disponibili i dati della Stazione Meteorologica SAR di Oliena. Tuttavia sulla base del trend analizzato per l'anno 2005, la spazializzazione dei dati delle stazioni limitrofe, e considerando il periodo di riferimento 1995-2003, si ritiene che anche per il territorio di Oliena si siano avuti gli accumuli termici idonei all'ottenimento del Nepente. (V. Mappe spazializzate)
CANNONAU DI SARDEGNA DOC (JERZU)
L'analisi dei dati relativi alla Stazione di Jerzu sono in linea con quanto detto per gli altri areali produttivi del Cannonau DOC della Sardegna, ovvero gli accumuli termici sono risultati compatibili con le necessità del vitigno. L'indice di Winkler, per il 2005, è risultato di poco inferiore a 2000.
Rispetto al periodo di riferimento 1995-2003, l'accumulo del 2005 è risultato in linea.
Allo stesso risultato si arriva verificando i dati dell'Indice di Huglin, che per il 2005 è risultato di poco inferiore a 2600, valore che rappresenta peraltro la media dei valori per lo stesso indice dal 1995 al 2003.
CAPO FERRATO DOC
Non sono disponibili i dati della Stazione Meteorologica SAR di Muravera. Tuttavia sulla base del trend analizzato per l'anno 2005, la spazializzazione dai dati delle stazioni, e considerando il periodo di riferimento 1995-2003, si ritiene che anche per questo territorio si siano registrati accumuli termici idonei all'ottenimento del Cannonau DOC Capo Ferrato.
DOMUS DE MARIA DOC
Gli accumuli termici della stagione vitivinicola sono risultati più che abbondanti per soddisfare le esigenze di sommatorie termiche per i vitigni coltivati.
Sulla base dei dati della stazione di Domus de Maria, è stato calcolato l'Indice di Winkler, che per il 2005 è risultato pari a circa 2060, analogamente al 2004, per cui risulta circa 1970.
Tali valori sono in linea con il valore 2121, calcolato per il periodo di riferimento 1995-2003.
L'indice di Huglin nel 2005 è risultato maggiore di 2550, +4% rispetto al 2004 dove risultava 2450, ed inferiore del -2% rispetto al periodo di riferimento 1995-2003, dove l'indice è risultato superiore a 2600.
La rappresentazione degli indici per la vite sul territorio
La spazializzazione dei dati per gli indici di Winkler e Huglin per l'annata 2005 consente di ottenere mappe complete per tutto il territorio della Sardegna, capaci di rappresentare meglio, rispetto al tipo di informazioni puntuali ottenute dall'analisi delle singole Stazioni, gli effetti dell'eterogeneità del territorio sardo.
In particolare la mappa dell'Indice di Winkler (Figura 5) per il 2005 mostra come nelle aree costiere nord occidentali si siano raggiunti valori IW compresi tra 1800 e 2000. Nelle aree più interne e collinari valori tra 1400 e 1800, mentre nel sud, e per tutta la costa orientale IW risulta al di sopra di 2000. Nelle aree montane limitrofe al Monte Limbara, nella catena del Marghine, del Goceano, sul Monte Albo, nell'Arbusese, nel Fluminese, sul Monte Linassi si hanno i valori minimi dell'Indice di Winkler per il 2005, fra 800 e 1200.
Come già spiegato analizzando i dati relativi al comprensorio vitivinicolo Cannonau DOC, i valori di IH per il 2005 (Figura 6) mostrano valori più elevati rispetto a Winkler. Per tutte le aree costiere, dal nord a sud, infatti, IH supera 2200.
Nel Sinis, nel Mandrolisai, e in tutto il Campidano si registrano valori di IH superiori a 2400.
Le aree collinari dove viene praticata la viticoltura risultano avere valori di IH compresi tra 1400 e 1800, come già descritto nell'analisi puntuale.
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