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La razionale gestione dell'intervento irriguo in Sardegna
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3. L'EVAPORAZIONE

L'evaporazione consiste nel passaggio dell'acqua dallo stato liquido a quello di vapore. Questo processo fisico e' controllato sia dalla disponibilita' di energia alla superficie evaporante sia dalla facilita' con cui il vapore acqueo puo' diffondere nell'atmosfera. I processi fisici responsabili della diffusione del vapore nell'atmosfera possono essere diversi ma le leggi fisiche che regolano la perdita di vapore acqueo dalla superficie, ad esempio, di un lago, dal suolo nudo o da una superficie vegetale, sono essenzialmente identici.
Per le superfici vegetali e' ormai consuetudine distinguere l'evaporazione (E) del suolo dalla quantita' di vapore acqueo che si trasferisce all'atmosfera attraverso i tessuti vegetali (traspirazione, T). Il risultato complessivo e' detto appunto evapotraspirazione (ET) e, convenzionalmente, i due termini E e T sono considerati additivi.
Il termine evapotraspirazione e' di chiara ispirazione agronomica e vuole segnalare l'intervento di fattori biologici nei processi fisici. Venne introdotto per indicare la dispersione del vapore acqueo verso l'atmosfera a partire dal terreno e dalle piante; in precedenza l'attenzione degli studiosi era concentrata solo sul vapore acqueo disperso dalle piante e quindi sulla traspirazione.
In realta' anche la traspirazione e' un processo evaporativo e l'influenza della struttura e della fisiologia vegetale non mutano la natura del fenomeno. L'evaporazione del suolo e la traspirazione delle piante, finche' l'acqua e' disponibile senza limitazioni, dipendono solo dalle condizioni ambientali (il livello di energia solare disponibile, la ventosita', ecc.). Quando, invece, la disponibilita' idrica si riduce, nel suolo e nelle piante si manifestano meccanismi di controllo del flusso di vapore acqueo differenti.
Nel caso del terreno, man mano che l'acqua inizia a scarseggiare, in un crescente numero di zone la superficie di contatto tra l'acqua allo stato liquido e l'aria arretra (gli strati superficiali del suolo diventano cioe' più secchi di quelli profondi).
Affinche' il flusso evaporativo possa continuare sara' quindi necessario un movimento (diffusione) di acqua verso la superficie, attraverso le porosita' del terreno. Nel caso delle piante, invece, il meccanismo di controllo del flusso di vapore acqueo e' decisamente diverso.
Quando la disponibilita' idrica e' limitata, le piante da un lato riducono le perdite di acqua nell’atmosfera attraverso la chiusura parziale delle aperture stomatiche e dall’altro aumentano la propria capacita' di estrarre acqua dal terreno.
La distinzione convenzionale fra traspirazione delle piante ed evaporazione del suolo nasce appunto da questa sostanziale differenza di comportamento delle superfici vegetali rispetto al suolo.
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