La razionale gestione dell'intervento irriguo in Sardegna
9. IL PASSAGGIO DALL'ETo ALL'ETc
Con i termini evapotraspirazione di riferimento (ETo) ed evapotraspirazione della coltura (ETc) si indicano le quantita' di acqua dispersa nell’atmosfera, attraverso i processi di evaporazione dal suolo e di traspirazione delle piante, rispettivamente dalla coltura di riferimento (definita nel capitolo 4) e da una coltura specifica coltivate su un appezzamento di ampia estensione e i cui processi di crescita e produzione non sono limitati da carenze idriche o nutrizionali o da altre condizioni di stress.
L’equazione di Penman-Monteith ha il grande pregio di essere un modello analitico, basato su considerazioni fisiche, e di contenere esplicitamente i parametri fisiologici e aerodinamici che stanno alla base dei meccanismi di controllo del flusso evapotraspirativo da parte del sistema coltura-atmosfera. In teoria con questo metodo, conoscendo i valori dei parametri di resistenza delle diverse colture, e' possibile calcolare direttamente l’ETc, cioe' il flusso evapotraspirativo massimo di ciascuna coltura.
Da questo punto di vista l’adozione della Penman-Monteith per le misure di flusso evapotraspirativo dovrebbe superare i concetti di evapotraspirazione di riferimento e di coefficiente colturale, in quanto i fattori colturali che differenziano la coltura di riferimento dalle altre colture potrebbero essere integrati direttamente nella formula di Penman-Monteith.
In pratica, il livello delle conoscenze raggiunto in questo campo non e' tale da permettere una quantificazione dei valori della resistenza che le diverse colture offrono al flusso evapotraspirativo. A tale proposito gli esperti della FAO hanno invitato i ricercatori e gli studiosi del settore a intensificare i propri sforzi su specifici studi che permettano nell’arco di un decennio di calcolare direttamente l’evapotraspirazione delle colture tramite la Penman-Monteith (il cosiddetto approccio a un solo gradino).
L’attenzione dovra' essere concentrata nella raccolta di dati relativi alle caratteristiche morfologiche ed ecofisiologiche delle colture (resistenza colturale, LAI, altezza, albedo, ecc.), nell’analisi delle variazioni della resistenza colturale dovute a diverse condizioni pedo-climatiche, nell’approfondimento delle conoscenze sulle procedure di calcolo della resistenza aerodinamica.
Sebbene, quindi, il metodo Penman-Monteith dovrebbe portare nel prossimo futuro all’abbandono dei coefficienti colturali, lo stato attuale delle conoscenze non e' sufficientemente consolidato da permettere un approccio di questo tipo.
Consci di questa situazione gli esperti FAO ci suggeriscono di mantenere quindi l'approccio a due gradini o two-steps (Kc e ETo) nelle procedure di determinazione dell’ETc. In particolare, raccomandando una revisione e un’aggiornamento dei Kc, ritengono necessari i seguenti studi e approfondimenti:
- aggiornamento dei coefficienti colturali determinati attraverso le sperimentazioni condotte negli anni passati e definizione dei nuovi Kc in termini di ETo;
- approfondimento delle conoscenze al fine di migliorare la determinazione dei Kc nelle colture arboree;
- analisi dell’effetto del vento e dell’umidita' in relazione alle caratteristiche colturali considerate dal metodo Penman-Monteith;
- messa a punto di procedure per la correzione dei Kc da adottare nelle aree in cui le condizioni idriche e in generale quelle di crescita delle colture sono sub-ottimali;
- messa a punto di procedure per la correzione dei Kc in considerazione delle diverse condizioni ambientali determinate dalla frequenza di intervento irriguo, dal tipo di suolo, dalla copertura vegetale e dalla architettura della coltura.
In attesa di poter procedere alla determinazione diretta dell’evapotraspirazione della coltura, non si deve dimenticare un punto fondamentale:
il primo passo per poter effettuare una stima attendibile dell’ETc e' rappresentato dalla corretta utilizzazione della Penman-Monteith per il calcolo dell’ETo. La stazione di misura deve essere ubicata su un campo di ampie estensioni, coltivato con loietto o festuca in condizioni nutrizionali e idriche ottimali. Per quanto queste condizioni non siano sempre semplici da realizzare, un fatto deve essere chiaro: la programmazione e la gestione degli impianti di irrigazione e la necessita' di ridurre i consumi idrici richiedono la conoscenza accurata delle perdite evapotraspirative che si hanno nelle aree irrigue, laddove cioe' l’acqua viene effettivamente utilizzata, e non delle perdite evapotraspirative che potrebbero esserci nelle aree calde e aride della nostra regione dove l’acqua per definizione e' scarsa e comunque e' utilizzata in maniera del tutto marginale per scopi agricoli.
In sostanza, il concetto di evapotraspirazione di riferimento ci permette di fare una semplice considerazione: l’acqua puo' essere risparmiata solo dove viene effettivamente consumata ed e' in queste zone che le metodologie a disposizione per la stima del flusso evapotraspirativo, se correttamente applicate, possono dare i massimi benefici e rendere conto degli sforzi organizzativi e dei costi richiesti dalla realizzazione e dalla gestione di un sistema informativo destinato all’irrigazione.