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La razionale gestione dell'intervento irriguo in Sardegna
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10.4. Il calcolo dell'ETo : scala oraria o giornaliera?

Il metodo Penman-Monteith e il metodo FAO Penman nella versione proposta da Snyder e Pruitt nel 1985 sono stati applicati, oltre che alla scala giornaliera, anche alla scala oraria. I dati del mese di luglio e quelli stagionali mostrano come, per quanto riguarda il metodo Penman-Monteith, non vi siano significative differenze nei valori stimati utilizzando dati medi giornalieri o dati medi orari.
Al contrario, nel caso della FAO Penman il passaggio alla scala oraria ha determinato una riduzione dei flussi evapotraspirativi stimati e una migliore aderenza al metodo Penman-Monteith.
In particolare, (figura 17) e' evidente la tendenza del metodo a sottostimare rispetto alla Penman-Monteith nel caso di basse intensita' dell’evapotraspirazione e di sovrastimare quando l’intensita' del flusso evapotraspirativo e' piu' elevata. Il calcolo dell’ETo su scala giornaliera in genere fornisce buoni risultati (Monteith, 1965; Allen et al., 1989; Jensen et al., 1990) ed e' senz’altro la scala temporale di applicazione piu' adatta nella maggior parte dei casi. Il calcolo dell’ETo alla scala oraria o per intervalli di tempo piu' brevi e' piu' precisa di quella effettuata su base giornaliera nelle zone o nelle giornate in cui, nel corso delle 24 ore, vi siano sostanziali variazioni nella ventosita', nella nuvolosita' e nel contenuto di vapore dell’aria.
Queste variazioni hanno l’effetto di rendere i valori medi giornalieri dei parametri meteorologici non rappresentativi di quello che e' stato il potenziale evapotraspirativo dell’ambiente durante una parte della giornata e, di conseguenza, determinano una imprecisione nella stima. A questo proposito si riportano i dati della stazione di Ozieri relativi all’8 luglio 1995, giornata che rappresenta un chiaro esempio di quanto detto.
L’ETo giornaliera calcolata con il metodo della Penman-Monteith alla scala oraria e' stata pari a 6.4 mm contri i 5.7 mm stimati utilizzando dati meteorologici medi giornalieri: una sottostima, quindi, di circa l’11%. Questa differenza piuttosto sensibile e' spiegabile osservando l’andamento dei parametri meteorologici nel corso delle 24 ore.
La radiazione solare globale (figura 22) ha mostrato un andamento regolare, a campana, tipico di una giornata priva di nubi, con valori intorno agli 800 W m-2 nelle ore centrali della giornata. L’andamento della temperatura nel corso della giornata (figura 23) mostra invece una chiara tendenza all’aumento della temperatura dell’aria (tra le prime ore della giornata e le ultime vi e' una differenza di oltre 5°C), cui fa riscontro una diminuzione del tasso di umidita' relativa (si passa da oltre l’80% a meno del 60%, figura 23).
Questa chiara variazione del regime termoigrometrico determina, nel corso della giornata, una significativa variazione del deficit di saturazione dell’aria, come mostrato nella figura 24. Al particolare andamento delle caratteristiche termoigrometriche dell’aria ha fatto riscontro un andamento anomalo dei valori dell’intensita' del vento nel corso delle 24 ore (figura 25).
A partire dale ore pomeridiane si sono, infatti, rilevati valori piuttosto elevati dell’intensita' del vento. In termini di flusso evapotraspirativo, le condizioni micrometeorologiche riscontrate l’8 luglio dalla stazione di Ozieri hanno determinato una notevole asimmetria della curva che descrive l’intensita' dell’ETo nel corso della giornata (figura 26).
In sostanza nella giornata dell’8 luglio, caratterizzata da significative variazioni di alcune grandezze meteorologiche, i valori medi giornalieri di tali grandezze, non essendo significativi di quello che e' stato il loro andamento nelle 24 ore, hanno determinato una sottostima dell’ETo di 0.7 mm.
L’entita' di questa sottostima e' da attribuire in gran parte alla componente aerodinamica dell’equazione, cioe' della componente che tiene conto della velocita' del vento e del deficit di saturazione dell’aria. Infatti, mentre la componente radiativa ha contribuito all’ETo complessiva con 3.5 mm (Penman-Monteith oraria) e 3.4 mm (Penman-Monteith giornaliera), quella aerodinamica e' risultata essere pari a 2.9 mm e 2.3 mm rispettivamente. Comunque, nella maggior parte dei casi, i dati medi giornalieri consentono una stima sufficientemente precisa dell’ETo giornaliera. E’ invece da sconsigliare l’utilizzo di valori medi relativi alle sole ore diurne in quanto la precisione della stima puo' essere ridotta dal 3% al 10% (Allen, 1993, dati non pubblicati). Infine si deve ricordare che, con la sempre maggiore diffusione stazioni meteorologiche automatizzate, la disponibilita' di dati meteorologici orari o riferiti a intervalli di tempo piu' brevi rende relativamente semplice il calcolo dell’ETo alla scala oraria.

figura 17
figura 17

figura 22  figura 22
figura 23  figura 23
figura 24  figura 24
figura 25  figura 25
figura 26  figura 26
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