Il clima della Sardegna
4.1. La temperatura massima
Esaminando la figura 4.1 emerge che la distribuzione spaziale della media annuale risente fortemente dell’orografia. Sono infatti chiaramente individuabili le pianure del Campidano e della Nurra, così come le aree montuose.
Per i valori medi mensili, dalle figure 4.2, 4.3, 4.4, 4.5, 4.6, 4.7, 4.8, 4.9, 4.10, 4.11, 4.12 e 4.13 si può notare che le variazioni tra un mese ed il successivo permettono di individuare due precisi periodi di marcate transizioni (figura 4.47) marzo-aprile e settembre-novembre, che delimitano le due stagioni climatiche tipiche delle regioni mediterranee, così come due periodi (luglio e agosto, dicembre e febbraio) con temperature medie sostanzialmente costanti. Questi risultati saranno confermati anche dalle temperature minime e dalle precipitazioni. Riferendoci a questi due periodi si nota che nella stagione invernale l’effetto dominante è quello dovuto al mare (con conseguente continentalità delle zone interne), in quanto evidentemente la sua influenza ha un effetto stabilizzante rispetto ai fenomeni transienti caratteristici di tale stagione. Invece nella stagione estiva domina l’effetto stabilizzante delle aree anticicloniche e si evidenza un gradiente nord-sud nei valori di temperatura. Naturalmente a questi effetti si sommano sempre quelli dovuti alla struttura orografica, la cui complessa distribuzione è la principale fonte di variabilità locale di tutti i fenomeni meteorologici che interessano l’isola.
Dall’analisi del numero medio di giorni con temperatura superiore ai 35° C sia per tutto l’anno, che per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre (figure 4.14, 4.15, 4.16, 4.17 e 4.18) è evidente che l’incidenza maggiore è legata alla continentalità delle zone interessate mentre non si notano differenze dovute alla variazione della latitudine.
La deviazione standard che, come è noto, è l’indice della variabilità del fenomeno, per la temperatura massima (non riportata in figura) è distribuita omogeneamente su tutto il territorio e mostra una leggera tendenza all’aumento nelle zone interne con valori che oscillano tra ±3 e ±4.5 °C.
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