Riepilogo mensile agrometeorologico di ottobre 2000
Fenologia delle colture
Nell’ambito dell’attività di monitoraggio della Rete Agrofenologica Regionale, nei diversi comprensori agricoli, sono state rilevate le seguenti fasi fenologiche per le diverse colture:
Olivo
Nelle prime due decadi del mese la fase prevalente è stata quella di inizio invaiatura e invaiatura per le CV Bosana (Nurra, Logudoro), CV Semidana (Oristanese), CV Pizz’e Carroga (Ogliastra). Nell’ultima decade del mese, la fase di maturazione era presente solo in alcune località (Nurra, Logudoro, Arborea e Terralba).
Agrumi
Nelle zone monitorate è stata rilevata la fase di invaiatura.
Carciofo
Nelle diverse zone monitorate, sia sulle carciofaie poliennali che su quelle di nuovo impianto la fase è risultata quella di comparsa capolino.
Cereali autunno-vernini Le piogge, cadute
principalmente nella prima decade del mese, hanno
favorito il raggiungimento delle condizioni di umidità del terreno necessarie per l’esecuzione delle operazioni di lavorazione dei terreni per le semine.
Foraggere
Le condizioni meteo del mese hanno favorito lo sviluppo della cotica erbosa sia per i pascoli che per gli erbai.
Bilancio idro-meteorologico e consumi idrici colturali Le condizioni meteorologiche del mese, caratterizzate da tempo
perturbato ed intensità del vento generalmente debole hanno prodotto valori medi
di evapotraspirazione atmosferica (ET0) piuttosto contenuti per questo periodo
dell’anno, variando, nella maggior parte delle aree monitorate, tra 1.5 e 2.0
mm. Valori medi più elevati (2.4–2.5 mm) si sono registrati unicamente nelle
aree costiere del Sulcis Iglesiente (stazioni di Masainas e Domus de Maria).
Analizzando i singoli dati giornalieri si possono evidenziare i valori compresi
tra 4.0 e 4.5 registrati nelle aree suddette e nelle zone costiere orientali.
Gli eventi atmosferici più significativi sotto l’aspetto agrometeorologico
sono state le precipitazioni che per diversi giorni hanno interessato l’intera
isola, con una distribuzione piuttosto disomogenea tra le diverse aree del
territorio regionale. Le precipitazioni, come più in dettaglio esposto nella
sezione meteorologica, hanno interessato principalmente le aree nord-occidentali
con valori generalmente superiori a 90 mm (La Nurra, Logudoro e Marghine),
determinando perciò effetti positivi sul contenuto idrico dei suoli e favorendo
lo sviluppo della cotica erbosa sia dei pascoli naturali che degli erbai
impiantati; piogge meno copiose si sono invece registrate nelle stazioni delle
aree orientali, in particolare quelle del meridione, in cui i totali mensili si
sono attestati al di sotto generalmente al di sotto dei 50-55 mm, inferiori ai
valori medi climatici. Gli eventi piovosi verificatisi già nei primissimi giorni
del mese, hanno determinato le necessarie condizioni di umidità nei terreni, per
l’esecuzione delle arature e delle lavorazioni di affinamento preliminari alla
semina degli erbai e dei cereali autunno-vernini. Si deve considerare tuttavia
che l’entità delle piogge e la frequenza di giorni piovosi, particolarmente
nelle prime tre settimane, hanno notevolmente limitato i periodi utili per
l’esecuzione delle operazioni in campo, in relazione anche alla diversa
tipologia di suoli e quindi alla diversa facilità di sgrondo dell’acqua in
eccesso. Relativamente ai valori di intensità dei singoli eventi piovosi, come
si verifica puntualmente in ottobre, anche quest’anno (ed in particolare il
giorno 14) si sono verificate precipitazioni particolarmente intense, i valori
sono riportati nella sezione meteorologica. Di tali fenomeni va considerata
l’intensa azione erosiva che possono aver esercitato dal momento che seguivano
di alcuni giorni le piogge della prima decade, ed in molti campi si era appena
provveduto ad eseguire le lavorazioni, rendendoli vulnerabili. Nella
tabella allegata
si può evidenziare come i dati pluviometrici qui discussi risultano, salvo rare eccezioni, nettamente superiori rispetto ai totali registrati nell’ottobre dello scorso anno, garantendo per quest’inizio di autunno una benefica disponibilità idrica a tutto vantaggio dell’accumulo nei bacini di raccolta.
Note fitopatologiche Il mese di ottobre non ha
mostrato particolari fenomeni meteorologici in grado di influenzare il regolare
sviluppo dei fitofagi e delle crittogame presenti in campo. Per la Bactrocera
oleae (mosca delle olive), che può essere considerato senz'altro il fitofago più
importante per il periodo in corso, lo sviluppo della seconda generazione
risulta non particolarmente dannoso per la coltura. Questo principalmente a
causa delle condizioni meteorologiche del mese precedente, che hanno portato ad
una limitazione delle ovideposizioni sulle olivine in accrescimento. Anche le
osservazioni di campo (zone della Marmilla, del Montiferru, del Campidando di
Oristano, del Sassarese, della Romangia e del Logudoro) hanno mostrato un basso
livello di infestazione, e comunque tale da non rendere necessario alcun
intervento insetticida. Al contrario della precedente, per la Ceratitis
capitata (mosca mediterranea della frutta) si è assistito, a causa delle
favorevoli condizioni meteorologiche, ad una forte espansione delle popolazioni
su tutta l'isola, con conseguenti danni in particolare su mandarini e
clementine.
Niente da segnalare infine riguardo la coltura del carciofo se non la presenza limitata di Sferoderma rubidum.
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