Riepilogo mensile agrometeorologico di febbraio 2001
Fenologia delle colture
Nell'ambito dell'attività di monitoraggio della Rete Agrofenologica
Regionale, nei diversi comprensori agricoli, sono state rilevate le
seguenti fasi fenologiche per le diverse colture:
Olivo
Per tutte le CV e nelle diverse aree sottoposte a monitoraggio in
generale si è riscontrata la fase di riposo vegetativo con l'avvio
delle operazioni di potatura. Solo alla fine della terza decade, in
alcune aree, si è riscontrato l'inizio della fase di ripresa
vegetativa.
Carciofo
Nelle diverse zone, a parte le aree in cui le abbondanti precipitazioni
dei mesi scorsi hanno compromesso la produzione (Bassa Valle del
Coghinas), sono continuate le operazioni di raccolta dei capolini.
Vite In
tutte le aree monitorate permane la fase di riposo vegetativo. Anche per
questa coltura le condizioni meteorologiche hanno consentito le
operazioni di potatura.
Fruttiferi Nell'ultima decade del mese,
per la maggioranza delle specie è stata rilevata la fase di
rigonfiamento delle gemme.
Fenologia e basse temperature Durante
il mese il periodo più freddo si è avuto negli ultimi giorni del mese,
quando si sono verificate gelate di una certa durata. Tuttavia non tutte
le aree agricole sono state interessate alla stessa modo, come mostrato
nel grafico allegato: infatti mentre nel nord dell'isola la temperatura
è scesa sotto lo zero per diverse ore consecutive a cavallo tra il 26
ed il 27 del mese, nelle restanti aree (es. Campidano di Oristano e di
Cagliari) si è mantenuta generalmente al di sopra dello zero. Pertanto
gli eventuali effetti negativi legati all'ondata di maltempo, sulle
colture sensibili del periodo (es. carciofo, barbabietola, etc. )
dovrebbero restare confinati nel settore settentrionale.
Per quanto riguarda il regime termico del periodo va considerata che in
questo periodo si completa il periodo di dormienza delle gemme di molte
specie arboree caducifoglie. Come noto affinchè possa realizzarsi
questa fase ed il passaggio alla successiva schiusura delle gemme, le
piante necessitano dell'esposizione a temperature relativamente basse
che agiscono rimuovendo l'inibizione. Riguardo a tale esigenza (definita
come fabbisogno di freddo) i fruttiferi manifestano un'ampia
variabilità sia tra le diverse specie, che tra le differenti varietà.
Infatti, a titolo di esempio, le cultivar di susino cino-giapponesi (es.
Shiro,Ozark Premier) hanno esigenze inferiori rispetto alle cultivar di
susino europeo (es. Stanley, Sugar). Se le gemme a frutto non sono
rimaste esposte alle basse temperature per un periodo sufficiente e non
hanno soddisfatto questa esigenza cadono prima di schiudersi, o danno
luogo a fioriture scalari, compromettendo comunque l'esito produttivo.
Per valutare la disponibilità di freddo dei diversi areali i due metodi
di calcolo più diffusi si basano sull'elaborazione delle "ore di
freddo" e delle "unità di freddo". Nel primo caso si
somma il numero di ore in cui la temperatura è inferiore a 7 °C; il
secondo, ritenuto più valido in quanto "pesa" il contributo
dell'esposizione alle diverse temperature, si basa invece sull'accumulo
di "unità di freddo", definite mediante una funzione dei
valori orari di temperatura. Tale funzione, assume il massimo valore
massimo (uno) per temperature prossime a 6 °C, decresce fino a zero per
temperature superiori od inferiori, oltre 15 °C diviene negativa. Di
seguito si mostrano i valori calcolati per l'anno in corso (periodo
novembre 2000 - febbraio 2001), secondo il metodo delle "unità di
freddo", rapportati ai valori medi riferiti agli anni precedenti
(medie su un numero variabile tra 3 e 5 anni a seconda della stazione
considerata). Dalla tabella allegata si può desumere che in alcuni casi
i valori sono rimasti ben al di sotto della media, come nel caso della
stazione di Sorso e di altre aree costiere, dove si potrebbero
verificare gli inconvenienti siopra descritti, mentre nella generalità
delle aree interne si sono mantenuti sui livelli medi degli ultimi anni.
Si può affermare quindi che benché l'intero periodo novembre-febbraio
non sia stato particolarmente freddo, come testimonia l'andamento delle
temperature minime, nella maggior parte delle aree la quantità di
temperature "utili" a soddisfare il fabbisogno di freddo si è
mantenuto sostanzialmente nella media.
Bilancio idro-meteorologico
La domanda evapotraspirativa atmosferica (ET0) nella maggior parte
delle aree monitorate, ha assunto valori medi mensili compresi tra 1.0 e
1.8 mm. I valori giornalieri più elevati, prossimi ai 4 mm, sono stati
registrati nell'ultima decade nelle località della fascia
nord-orientale dell'isola (es. stazione di San Teodoro), in
corrispondenza di giornate soleggiate e ventose . Per quanto riguarda le
precipitazioni il periodo in esame, come i mesi precedenti, non è stato
avaro di eventi piovosi: nel complesso i valori totali misurati sono
stati inferiori alla media, ma comunque superiori a quelli registrati
nello stesso mese dello scorso anno, come mostrato nella tabella
allegata. Per una descrizione più dettagliata della pluviometria del
mese si rimanda alla lettura del commento meteorologico Analogamente ai
mesi trascorsi, la distribuzione dei valori tende a privilegiare il
settore occidentale dell'isola, mentre nelle aree localizzate lungo la
costa orientale si sono registrati i valori più bassi. I valori
complessivi del periodo, sommati ai mesi precedenti hanno contribuito a
garantire un soddisfacente livello di umidità dei suoli per i pascoli
naturali e le colture del periodo.
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