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Riepilogo mensile agrometeorologico di marzo 2001


Fenologia delle colture
Nell'ambito dell'attività di monitoraggio della Rete Agrofenologica Regionale, nei diversi comprensori agricoli, sono state rilevate le seguenti fasi fenologiche per le diverse colture:

Carciofo
Nelle diverse zone la coltura ha concluso il suo ciclo produttivo.

Olivo
Per tutte le CV sottoposte a monitoraggio è stato riscontrato, l'inizio della fase di ripresa vegetativa. In molte aree, alla fine della terza decade, è stata rilevata la fase di mignolatura.

Vite
In generale, in tutte le aree monitorate è stato riscontrato un anticipo per la fase di ripresa vegetativa. Già alla fine della seconda decade del mese sono state segnalate le fasi di grappoli visibili per lo Chardonnay (Alghero), prima foglia distesa per il Cannonau ed il Vermentino (Nurra) e per la Vernaccia (Narbolia, Zeddiani) e apertura gemme per il San Giovese (Oristanese).

Drupacee
Nella seconda metà del mese sono state rilevate le fasi di piena fioritura-caduta petali e, in alcuni casi, di scamiciatura.

Pomacee
Nella seconda metà del mese è stata rilevata la fase di rigonfiamento delle gemme.

Cereali
Sono state rilevate, prevalentemente, le fasi di fine accestimento-levata e, alla fine del mese, di botticella.

Colture ortive
Sono iniziate le operazioni di preparazione dei terreni per il trapianto delle colture ortive primaverili-estive.

Agrumi
Nella seconda metà del mese sono state rilevate le fasi di ripresa vegetativa - prefioritura.

Bilancio idro-meteorologico
L'evapotraspirazione di riferimento ha mostrato valori medi mensili generalmente superiori rispetto agli anni scorsi, compresi, nella generalità delle stazioni monitorate tra 1.9 e 3.0, a causa del particolare condizioni termo-igrometriche esposte nei paragrafi precedenti. Passando ad esaminare i dati a scala giornaliera, meritano di essere evidenziati gli elevati valori tipicamente estivi (in alcuni casi superiori ai 7 mm) che si sono determinati, nell'ultima decade del mese, in stazioni costiere in concomitanza con marcate riduzioni dell'umidità relativa media (addirittura il 24% registrato dalla stazione di Putifigari il giorno 24) associate ad una ventosità sostenuta.
Le piogge hanno interessato principalmente i primi e gli ultimi giorni del mese, con valori che complessivamente rispecchiano quelli registrati lo scorso anno(vedi tabella) ma in generale si collocano sotto la media climatica del periodo. Analizzando i dati più in dettaglio si può evidenziare una differente ripartizione nelle diverse aree: nel Campidano di Cagliari e nelle aree costiere orientali e meridionali sono piovuti tra i 10 ed i 20 mm distribuiti in 2-5 giorni; nell'Oristanese si sono registrati tra 25 e 35 mm in circa 5 giorni piovosi; nelle restanti aree, in accordo col regime nordoccidentale, si sono invece totalizzati i maggiori apporti, compresi a seconda della località tra 35 e 55, ripartiti su 6-8 giorni. L'analisi dei valori giornalieri mostra che buona parte del cumulato mensile, soprattutto nelle aree caratterizzate dai maggiori apporti, è stato determinato dalle piogge del 29, mentre sono stati frequenti gli eventi piovosi di scarsa consistenza e quindi di limitata efficacia ai fini del rifornimento idrico dei suoli.
Anche per quanto riguarda l'ecologia di parassiti e patogeni, di particolare rilevanza per il mese in oggetto, risulta l'elevato regime termico; condizioni queste che hanno portato ad un grande anticipo sia nel risveglio degli insetti dalla diapausa invernale che nello sviluppo fenologico delle coltura. Tali condizioni sono state evidenziate in particolare dai modelli basati sul calcolo delle sommatorie termiche, quali quelli sulla Tignoletta della vite e sulla Tignola dell'olivo.
In particolare, il modello sulla Tignoletta ha simulato l'inizio degli sfarfallamenti degli adulti della prima generazione con un grande anticipo rispetto alla media del fenomeno pari anche ad oltre un mese nella stazione di Sorso. In questa località infatti, i primi sfarfallamenti avvengono in genere intorno al 22 aprile mentre quest'anno al 28 di marzo già veniva simulato il picco di volo. Al forte anticipo della presenza del lepidottero in campo è ovviamente legato l'anticipo fenologico della coltura, condizione questa necessaria per la sopravvivenza della specie. Sia per la coltura che per l'insetto è tuttavia ipotizzabile il verificarsi di problemi a causa di eventuali gelate tardive, che potrebbero danneggiare sia i germogli in avanzato accrescimento sia gli stadi preimmaginali del lepidottero; quest'ultimo caso sarebbe ovviamente positivo per l'agricoltura.
Per quanto riguarda lo sviluppo della Peronospora della vite, il modello matematico di simulazione ha indicato, da ottobre sino al 31 marzo, due differenti situazioni. Le stazioni più vicina alla costa hanno presentato un indice di rischio molto basso ed inferiore alle empiriche soglie di intervento; al contrario, le stazioni più interne, hanno presentato un indice molto elevato, tale da far ipotizzare un immediato scoppio epidemico al primo verificarsi di condizioni meteorologiche favorevoli.






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