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Riepilogo mensile agrometeorologico di maggio 2001


Fenologia delle colture
Nell'ambito dell'attività di monitoraggio della Rete Agrofenologica Regionale, nei diversi comprensori agricoli, sono state rilevate le seguenti fasi fenologiche per le diverse colture:

Olivo
Per tutte le CV e nelle diverse aree sottoposte a monitoraggio in generale si è riscontrata la fase di mignolatura-inizio fioritura. Nell'ultima decade la fase di fioritura era presente in pratica in tutte le aree, solo l'Oristanese era in leggero anticipo con la fase di allegagione.

Vite
Per questa coltura, in funzione delle zone e delle cultivar, le fasi fenonologiche si sono presentate con una certa scalarità: all'inizio del periodo considerato si sono rilevate le fasi di grappoli separati - bottoni fiorali separati (Vermentino, Cannonau) e di inizio fioritura (Chardonnay) nel nord-ovest dell'isola, di fioritura (Vernaccia), inizio fioritura (San Giovese) nell'Oristanese e di grappoli separati (Malvasia) nel Montiferru. Successivamente, la fasi che in generale hanno prevalso sono state quelle di inizio fioritura e fioritura.

Drupacee
Nella seconda metà del mese, per il Ciliegio, sono state rilevate le fasi di indurimento nocciolo e invaiatura, per il Pesco, in funzione delle diverse varietà, le fasi di ingrossamento frutto-invaiatura.

Colture ortive
E' stata segnalata la fine delle operazioni di trapianto, sia per il pomodoro che per le altre ortive di pieno campo, operazioni effettuate con un certo ritardo rispetto alla normalità a causa delle condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato la prima parte del mese.

Agrumi
Nelle zone monitorate sono state rilevate le fasi di fioritura e inizio allegagione.

Bilancio idro-meteorologico
Nella maggior parte delle aree monitorate i valori medi mensili dell'evapotraspirazione di riferimento giornaliera sono ricaduti nell'intervallo tra 3.3 mm (es. stazioni di Nuoro, Giave) ed i 4.4 mm (Milis, Arzachena, Samassi); i valori giornalieri più elevati si sono avuti l'ultimo giorno del mese in località del Campidano di Cagliari (Samassi 7.2 mm, Sardara 7.1 mm) ed in aree costiere nord-orientali (Arzachena 7.1 mm). Nel grafico 1 sono raffigurati i valori giornalieri per 4 stazioni rappresentative di diversi areali.
La stima delle esigenze idriche delle principali colture, ottenuta attraverso l'applicazione dei coefficienti colturali medi relativi alle fasi fenologiche del periodo, permette di quantificare i consumi a seconda delle località, in 60-80 mm per la vite (controspalliere), 50-65 mm per il mais seminato nell'ultima decade di aprile, 50-70 mm per l'olivo, 70-90 mm oppure 45-60 mm per il pomodoro da industria a seconda che i trapianti siano stati effettuati rispettivamente alla fine di aprile oppure intorno alla metà di maggio, 70-100 mm nel caso degli agrumi.
La piovosità, ad eccezione della Nurra e del Logudoro, ha interessato in particolare la terza decade del mese ed ha raggiunto valori complessivi prossimi alle medie climatiche in gran parte delle aree isolane, e generalmente superiori a quelli registrati lo scorso anno. Nella maggior parte dei casi i valori si sono collocati nell'intervallo 20 - 40 mm. Particolarmente carenti di pioggia sono risultate le aree della costa orientale.
Gli apporti di pioggia del periodo, nel complesso hanno contribuito solo parzialmente al soddisfacimento delle esigenze idriche delle colture, determinando la necessità di interventi irrigui per evitare condizioni di stress.



Note fitopatologiche


Modello di simulazione della fenologia di Lobesia botrana (Den. & Schiff.)

(Stazioni di riferimento: Sorso, Olmedo, Milis, Arborea, Jerzu, Decimomannu)

Intorno alla fine del mese è stato simulato, nelle stazioni con maggiore accumulo termico, l'inizio degli sfarfallamenti della seconda generazione. In successione temporale, i primi sfarfallamenti sono stati simulati a Sorso il 22 maggio, successivamente a Jerzu il 23 ed il 31 a Milis ed Arborea. L'anticipo rispetto al 2000 è stato di circa 2 settimane. Le condizioni termiche, successivamente ai primi sfarfallamenti, sono state favorevoli allo sviluppo delle larvette.

Modello EPI per la valutazione del rischio di epidemie da Plasmopara viticola (Bern.)
Come si evince dalla tabella 2, due sono stati i periodi maggiormente favorevoli a scoppi epidemici del fungo. Nel primo, intorno alla fine della prima decade, l'indice ha superato le soglie di rischio su poche stazioni ricadenti prevalentemente nelle zone interne. Nel secondo periodo, all'inizio della terza decade, l'indice è stato superato un pò ovunque, e spesso per più giorni consecutivi, rendendo di prioritaria importanza l'esecuzione di tempestivi trattamenti anticrittogamici.

Regola dei 3 dieci-Goidanich

La simulazione secondo questa metodologia (tabella 3) ha mostrato similitudini con il modello EPI. Rimane tuttavia da evidenziare l'effettiva sovrastima di questo metodo, seppur migliore da un punto di vista cautelativo.

MODELLO DI SIMULAZIONE DELLA FENOLOGIA DI PRAYS OLEAE (DEN. & SCHIFF.)

(Stazioni di riferimento: Sorso, Olmedo, Milis, Arborea, Jerzu, Decimomannu)

Nel corso del mese è stato simulato il raggiungimento del picco di volo degli adulti della generazione antofaga nelle località dove l'accumulo termico è stato maggiore, in particolare il 24 maggio a Orosei ed il 28 maggio a Jerzu e Sorso. L'anticipo è stato mediamente di una settimana rispetto al 2000 e di circa 20 giorni rispetto alla biologia classica dell'insetto.

MODELLO DI SIMULAZIONE DELLE EPIDEMIE DA VENTURIA INAEQUALIS (COOKE) WINTER
Anche la simulazione delle prime infezioni dell'agente crittogamica causa della "Ticchiolatura del melo", (tab. 4)sono coincise, così come per le altre patologie, nei due periodi maggiormente piovosi, interessando la quasi totalità delle stazioni del SAR. Tuttavia quasi tutti gli scoppi epidemici simulati non si sono conclusi, con interruzione del ciclo di incubazione a causa del venire meno di fattori ambientali favorevoli, in particolare della bagnatura fogliare. Fa eccezione la sola stazione di Putifigari, dove ben tre cicli di incubazione si sono conclusi.




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