Riepilogo mensile agrometeorologico di luglio 2001
Fenologia delle colture
Nell'ambito dell'attività di monitoraggio della Rete Agrofenologica Regionale, nei diversi comprensori agricoli, sono state rilevate le seguenti fasi fenologiche per le diverse colture:
Olivo
Durante tutto il mese si è verificata la fase di "accrescimento delle drupe" per la CV Bosana (Nurra, Logudoro), CV Semidana (Oristanese), CV Pizz'e Carroga (Ogliastra), per le quali, nell'ultima decade del mese è stata registrata la fase di inizio indurimento nocciolo.
Vite
Sia per le cultivar da tavola che per alcune da vino (Vermentino, Cannonau, Vernaccia), si sono osservate, in campo, le fasi fenologiche di "accrescimento grappolo" sino alla "chiusura grappolo". In alcune zone (Nurra) la coltura a fine mese si presentava nella fase più avanzata di "invaiatura", particolarmente la CV (Chardonnay).
Agrumi
Nelle zone monitorate è stata rilevata la fase di ingrossamento frutto.
Pomodoro da industria
Le fasi fenologiche si sono presentate variabili dalla fioritura dei primi palchi all'invaiatura e inizio maturazione dei primi palchi. Nella terza decade del mese, in alcune aree (Bassa Valle del Coghinas, Campidano), in cui i trapianti sono stati precoci presentavano i prodotti prossimi alla raccolta.
Carciofo
Le condizioni meteorologiche del mese sono state favorevoli allo svolgimento delle operazioni di impianto delle nuove carciofaie annuali e poliennali.
Bilancio idro-meteorologico
Dall'analisi della domanda evapotraspirativa del mese di luglio si ricavano valori medi dell'ETo giornaliera che variano tra 5 e 6.5 mm nelle diverse località, confermando la norma secondo la quale in questo periodo si registrano i valori più elevati dell'anno.
I valori giornalieri superiori sono stati registrati il giorno nell'area nord orientale della regione dove si sono avuti valori superiori agli 8 mm (Siniscola 8 mm, Arzachena 8.8 mm, San Teodoro 10.3 mm), e nelle aree di sud-ovest (Villasalto 8.4 mm, Muravera 8.6 mm). Verso la fine della seconda decade sempre di luglio si sono registrati picchi evapotraspirativi, che hanno interessato, oltre alle aree sopra indicate, anche il Campidano di Cagliari (Siliqua 8 mm, Samassi 8.8 mm, Sardara 10.1 mm).
Nella figura allegata sono raffigurati i valori giornalieri per 4 stazioni rappresentative di diversi areali.
Il calcolo dei consumi idrici mensili riferiti alle fasi fenologiche delle diverse colture in atto in Sardegna, ha dato i risultati qui di seguito riportati:
- per il pomodoro da industria, dall'ingrossamento bacche dei palchi superiori fino all'inizio della maurazione, si possono quantificare consumi, complessivi, variabili tra 150 e 220 mm, in relazione alla località;
- per il mais, nelle fasi tra fine levata - emissione pennacchio fino alla maturazione lattea, si ottengono valori compresi tra 150 e 220 mm;
- per il carciofo in coltura forzata, con impianto o risveglio dopo la prima decade di luglio, si stimano consumi compresi tra 45 e 65 mm circa;
- per la vite allevata a controspalliera e per le fasi di chiusura grappolo ed invaiatura i risultati valutano i consumi di circa 105 - 160 mm;
- per l'olivo in fase di accrescimento drupe i valori registrano consumi di 70 - 105 mm;
- per l'arancio in fase di ingrossamento frutti i risultati indicano valori di 90 - 135 mm.
Gli elevati consumi idrici del periodo ed in particolare gli elevati picchi giornalieri, considerando la scarsità di piogge registrate, laddove non vi è stata una compensazione con appropriati interventi irrigui, possono aver dato luogo ad alterazioni sulla normale attività sia vegetativa che produttiva, con conseguenza negativa sui rendimenti unitari (resa/Ha). E' opportuno il caso di ricordare che il mais o il pomodoro, ad esempio, attraversano proprio in questo periodo fasi del ciclo particolarmente sensibili a condizioni di carenza idrica.
Le piogge registrate nel corso del mese di luglio sono state decisamente modeste, salvo pochi, isolati eventi, che hanno interessato gli ambienti settentrionali dell'isola. Il bilancio idro-meteorologico mensile si caratterizza per le sole perdite evapotraspirative e non può che essere espressione di condizioni di marcato deficit idrico, con valori che nelle diverse località riflettono sostanzialmente il differente regime evapotraspirativo.
Note fitopatologiche
Il mese di luglio è stato particolarmente favorevole per l'attività e lo sviluppo dei fitofagi, a causa delle temperature miti. Infatti, al contrario con quanto generalmente accade, non si sono verificate condizioni termiche "estreme" per il proseguimento del loro ciclo biologico, con valori che addirittura si sono portati vicini al limite inferiore dello sviluppo. I pochi eventi piovosi hanno inoltre favorito lo sviluppo delle crittogame. Unico fenomeno meteorologico limitante è stato il forte vento registrato intorno alle seconda decade del mese, che ha senz'altro provocato falcidie negli stadi sensibili dei fitofagi, ma anche danni diretti sulle ortive in produzione e sui fruttiferi.
Modello di simulazione della fenologia di Lobesia botrana (Den. & Schiff.)
(Stazioni di riferimento: Sorso, Olmedo, Milis, Arborea, Jerzu, Decimomannu)
L'inizio della terza generazione di adulti è stato simulato, nelle stazioni di riferimento, nel periodo compreso tra l'11 luglio (stazione di Sorso) ed il 29 luglio (stazione di Olmedo). La conclusione è stata simulata nel corso del mese solo nelle stazioni di Sorso e Jerzu, rispettivamente i giorni 30 e 31 del mese. Il modello non ha simulato mortalità a carico degli stadi preimmaginali.
Modello EPI per la valutazione del rischio di epidemie da Plasmopara viticola
(Bern.)
La tabella 1 evidenzia come su alcune stazioni gli eventi piovosi verificatisi abbiano portato ad un innalzamento dell'indice di infezione sopra le soglie di intervento, ad eccezione per la stazione di Benetutti, per la quale valgono le considerazioni riportate nel bollettino del mese precedente.
Regola dei 3 dieci-Goidanich:
La simulazione secondo questa metodologia (tabella 2) ha mostrato il verificarsi di due infezioni secondarie, a Bonnannaro e Luras. In queste località, il modello EPI non ha mostrato alcun pericolo di "scoppi epidemici", a riconferma del differente approccio alla simulazione della peronospora delle due procedure matematiche.
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