Riepilogo mensile agrometeorologico di febbraio 2002
Le condizioni agrometeorologiche che hanno maggiormente caratterizzato il mese sono state: le scarse precipitazioni, distribuite peraltro su un limitato numero di giorni, e le marcate escursioni termiche.
Fenologia delle colture
Nell'ambito dell'attività di monitoraggio della Rete Agrofenologica Regionale, nei diversi comprensori agricoli, sono state rilevate le seguenti fasi fenologiche per le diverse colture:
Olivo
per tutte le CV e nelle diverse aree sottoposte a monitoraggio in generale si è riscontrata la fase di riposo vegetativo con l'avvio delle operazioni di potatura.
Agrumi
Nelle zone monitorate è stata rilevata la fase di riposo vegetativo.
Carciofo
Nelle diverse zone, come nel mese precedente, la fase prevalente è risultata quella di maturazione dei capolini secondari. Sono continuate pertanto le operazioni di raccolta dei capolini.
Drupacee
Nella seconda metà del mese, per la maggioranza delle specie è stata rilevata la fase di rigonfiamento delle gemme.
Bilancio idro-meteorologico
Relativamente al regime pluviometrico, analizzando i valori misurati si evidenzia come le piogge hanno interessato sostanzialmente tutta l'isola con apporti complessivi compresi in generale tra valori minimi di 10 a massimi di circa 70 mm. Per tutte le località monitorate i valori sono inferiori alla media climatica, con percentuali che nella generalità dei casi variano tra 20% e 50%. Particolarmente basse appaiono le quantità registrate nelle aree meridionali e sud-orientali dell'isola (es. stazioni di Decimomannu, Dolianova, Muravera, Jerzu), in cui sono piovuti generalmente meno di 20 mm.
La domanda evapotraspirativa atmosferica (ETo), nella maggior parte delle aree monitorate, ha assunto valori medi mensili compresi tra 1.2 e 1.8 mm. I valori giornalieri massimi, compresi tra 4 e 5 mm circa, sono stati registrati nelle località nord-orientali dell'isola.
Per valutare la disponibilità idrica per le colture in atto e le eventuali riserve utilizzabili per i mesi successivi, è opportuno considerare congiuntamente sia gli apporti di precipitazione che i valori dell'evapotraspirazione potenziale.
Analizzando più in dettaglio il bilancio idro-meteorologico del mese (tabella 1) si può evidenziare che, le precipitazioni nelle aree più deficitarie sono state tali da non compensare le perdite per evapotraspirazione stimate, determinando pertanto moderate condizioni di deficit nel bilancio idro-meteorologico mensile, con una conseguente possibile riduzione delle riserve idriche dei suoli. Nelle aree maggiormente interessate dalle piogge, per contro, i valori complessivi del mese, ripartiti in due periodi distinti, pur essendo scarsamente efficaci ai fini dell'accumulo nei bacini di raccolta, hanno comunque contribuito a garantire un soddisfacente livello di umidità dei suoli per soddisfare le esigenze dei pascoli naturali e le colture del periodo, in particolare nelle aree caratterizzate da suoli con buona capacità di ritenzione idrica. Da un confronto con i dati del febbraio dello scorso anno, riportati nella medesima tabella, si evidenzia come in termini di quantità di pioggia complessiva i valori siano sostanzialmente equivalenti, ma analizzando nel dettaglio le singole stazioni, emerge una netta differenza tra i due anni. Un miglioramento rispetto allo scorso anno si riscontra ad esempio per le località della Gallura, mentre, per contro hanno registrato una contrazione le località meridionali ed in particolare costiere (es. stazioni di Domus De Maria e Villa San Pietro).
Temperature
Le condizioni termiche, come evidenziato nei grafici (stazioni di
Olmedo,
Ozieri,
Siliqua ed
Arborea)
relativi ad alcune stazioni rappresentative di diverse aree agricole, raramente sono scese al di sotto dello zero, mentre sono evidenti marcati escursioni termiche, in particolare nelle aree caratterizzati dai minori apporti di precipitazione (es. Campidano di Cagliari). I valori minimi verificatesi non dovrebbero quindi aver danneggiato gli organi fiorali ed i frutticini dei fruttifieri (ad esempio drupacee) in fase di fioritura e di allegagione e non dovrebbero aver arrecato danni per le altre colture (ortive di pieno campo, carciofo, ecc.).
Per completare l'analisi del regime termico del mese va considerato anche che in questo periodo si completa il cosiddetto "periodo di dormienza delle gemme" di molte specie arboree caducifoglie, condizione legata alla disponibilità termica del periodo autunno-invernale.
Il metodo adottato per quantificare il "fabbisogno di freddo" si basa sull'accumulo di "unità di freddo", definite mediante una funzione dei valori orari di temperatura. Tale funzione, assume il massimo valore (uno) per temperature prossime a 6 °C, decresce fino a zero per temperature superiori od inferiori, oltre 15 °C diviene negativa. Nella tabella allegata (tab2.gif) sono riportati i valori calcolati per l'anno in corso (periodo novembre 2001 - febbraio 2002), secondo il metodo delle "unità di freddo", i valori medi con i relativi coefficiente di variabilità riferiti agli anni precedenti, nonché il rapporto percentuale tra i valori recenti e quelli medi. Analizzando i dati appare evidente come nell'ultimo periodo si siano verificati, ad eccezione di un numero ridotto di stazioni, valori generalmente superiori rispetto alle medie.
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