Riepilogo mensile agrometeorologico di marzo 2002
Analizzando l'andamento dei principali parametri meteorologici, il mese di marzo è stato sostanzialmente caratterizzato da una pluviometria inferiore alla media climatica, un andamento termico che ha presentato un periodo iniziale con valori elevati e favorevoli allo sviluppo del ciclo delle colture, seguito da una successiva fase di forte calo, con gelate notturne anche molto intense e persistenti per diversi giorni.
Fenologia delle colture
Nell'ambito dell'attività di monitoraggio della Rete Agrofenologica Regionale, nei diversi comprensori agricoli, sono state rilevate le seguenti fasi fenologiche per le diverse colture:
Olivo
Per tutte le CV sottoposte a monitoraggio è stato riscontrato, l'inizio della fase di ripresa vegetativa. In molte aree, alla fine della terza decade, è stata rilevata la fase di mignolatura.
Agrumi
Nella seconda metà del mese sono state rilevate le fasi di ripresa vegetativa-prefioritura.
Drupacee
Nella seconda metà del mese, per la maggioranza delle specie è stata rilevata la fase di fasi di bottoni rosa-inizio fioritura .
Carciofo
Nelle diverse zone la coltura ha concluso il suo ciclo produttivo.
Vite
In generale, in tutte le aree monitorate è stato riscontrato un anticipo per la fase di ripresa vegetativa. Già alla fine della seconda decade del mese sono state segnalate le fasi di punte verdi , prima foglia distesa ed apertura gemme .
Colture ortive
Durante il mese sono iniziate le operazioni di preparazione dei terreni per il trapianto delle colture ortive primaverili-estive.
Piogge
Le piogge hanno interessato un numero di giorni variabile da 2 a 8, con valori che complessivamente rispecchiano quelli registrati lo scorso anno (tabella) ma in generale si collocano sotto la media climatica del periodo, in alcuni casi in maniera particolarmente marcata. Solamente in un numero limitato di stazioni, localizzate principalmente nella Planargia-Montiferru e nell'iglesiente si sono registrati apporti intorno ai 60 mm (stazioni di Modolo, Scano di Montiferru, Domus de Maria e Iglesias) ma anche il Campidano di Cagliari (stazioni di Dolianova e Decimomannu) è stato interessato da precipitazioni comprese tra 40 e 50 mm, in virtù dei valori registrati il giorno 8
Particolarmente deficitaria l'area nord occidentale dove nella maggior parte delle stazioni sono stati registrati meno di 10 mm distribuiti in 2-3 giorni.
Analizzando i dati giornalieri singolarmente si può constatare come al di à dei valori registrati i giorni 8, 9 e, limitatamente alla stazione di Domus de Maria, il giorno 29, in generale gli eventi significativi siano stati piuttosto scarsi: circa il 25% dei valori di pioggia registrati sono compresi tra 1 e 2 mm, il 56% è rappresentato da valori minori o uguali a 4 mm, mentre i valori inferiori o uguali ai 6 mm ammontano al 73 % del totale dei dati registrati. Nella maggior parte dei casi si è perciò trattato di piogge di scarsa consistenza e di limitata efficacia ai fini del rifornimento idrico dei suoli.
Il deficit pluviometrico rispetto ai valori medi climatici, registrato nel mese in esame, si aggiunge a quello già osservato nei precedenti mesi dell'anno determinando estese condizioni di siccità ed uno scarso accumulo nei bacini di raccolta con le conseguenti ripercussioni sulle coltivazioni a ciclo primaverile-estivo.
Confrontando i dati in esame con quelli dello stesso periodo del 2001, (tabella 1) anch'esso caratterizzato da condizioni di deficit pluviometrico, si può evidenziare come nel complesso i valori medi siano dello stesso ordine, anche se con significative differenze tra le diverse località.
Evapotraspirazione
L'evapotraspirazione di riferimento stimata durante il periodo in esame ha mostrato valori medi mensili compresi, nella generalità delle stazioni monitorate, tra 2 e 2.8 mm circa. Passando ad un esame dei dati a scala giornaliera, meritano di essere menzionati i valori particolarmente elevati (in alcuni casi superiori ai 6 mm) che si sono registrati tra i giorni 20 e 22 in stazioni situate sul versante orientale in particolare al nord (es. San Teodoro 7.7 mm, Siniscola 6.5 mm, Orosei 6.3 mm), determinati da condizioni meteorologiche caratterizzate da un'umidità minima inferiore tra il 20 ed il 30%, associate a condizioni di vento sostenuto ed a condizioni di cielo sereno.
Bilancio idro-meteorologico
Considerando entrambi gli elementi del bilancio idro-meteorologico, il valore mensile del bilancio, a causa della scarsità di piogge, registra condizioni di deficit per tutte le stazioni considerate, indicando quindi un impoverimento generalizzato di disponibilità idriche (tabella 1), con ripercussioni anche di più lungo periodo, data l'importanza del mese di marzo, dal punto di vista climatologico, per la costituzione delle riserve idriche necessarie per affrontare il proseguo delle stagione agraria.
Temperature
Aspetto importante da segnalare è rappresentato dalle basse temperature che nella terza decade del mese hanno interessato circa la metà delle località monitorate (stazioni di
Giave,
Olmedo,
Ozieri e
Sadali).
Di particolare rilevanza, il fatto che tali condizioni si siano verificate subito dopo un periodo di temperature crescenti, culminato con i valori massimi registrati tra il finire della seconda e l'inizio della terza decade. Queste condizioni termiche possono aver accelerato lo sviluppo e la ripresa vegetativa delle colture arboree "spingendole" verso fasi fenologiche sensibili all'azione del freddo (ad esempio le drupacee in fioritura, allegagione o formazione dei frutticini, la vite in fase di germogliamento, ecc.), esponendole così alle basse temperature dei giorni successivi.
Sommatorie termiche
Dall'analisi delle sommatorie termiche relative al periodo 1 gennaio-31 marzo, ottenute attraverso la somma dei gradi giorno con soglia minima pari a 10°C, si può rilevare come questo parametro abbia fatto registrare nella maggior parte delle stazioni (circa l'80%) valori al di sopra della media calcolata per il periodo 1995-2001, come è possibile osservare nei due grafici allegati relativi alle sommatorie ed agli scarti. A riguardo si possono evidenziare le stazioni di Sorso , Muravera e Oliena, con scarti rispetto al dato medio compresi tra 20 e 60 GDD, che confermano l'andamento già descritto per il mese di febbraio in cui si ipotizza un posticipo delle fasi fenologiche delle colture per i mesi futuri. Le stazioni di Orosei, San Teodoro, Masainas, Villa San Pietro e Stintino hanno mostrato, invece, un comportamento opposto rispetto a quanto rilevato per il mese di febbraio.
Al contrario le poche stazioni che hanno fatto registrare valori inferiori rispetto alla media , come Siniscola, Olmedo, Arborea e Arzachena, sono state caratterizzate da differenze molto basse rispetto alla media del periodo e sono pertanto da considerarsi poco significative.
Note fitopatologiche
L'analisi dei valori dei cumulati termici per il mese in oggetto ha messo in evidenza come nella maggior parte delle stazioni non si siano verificate situazioni particolarmente differenti dal consueto andamento climatico. Tuttavia, nelle aree costiere a nord e ad est dell'isola, si è verificato un intenso accumulo termico che può aver determinato un grande anticipo, nell'ordine delle 2-3 settimane, sia nel risveglio degli insetti dalla diapausa invernale che nello sviluppo fenologico delle colture.
Tali condizioni sono state evidenziate in particolare dai modelli basati sul calcolo delle sommatorie termiche, quali quelli sulla Tignoletta della vite e sulla Tignola dell'olivo. In particolare, il modello sulla Tignoletta ha simulato l'inizio degli sfarfallamenti degli adulti della prima generazione con un grande anticipo rispetto alla media del fenomeno pari quasi ad un mese nella stazione di Sorso. In questa località infatti i primi sfarfallamenti avvengono in genere intorno al 22 aprile mentre quest'anno sono stati simulati per il 26 di marzo. Al forte anticipo della presenza del lepidottero in campo è ovviamente legato l'anticipo fenologico della coltura, condizione questa necessaria per la sopravvivenza della specie.
Per quanto riguarda la Peronospora della vite, il modello matematico di simulazione ha indicato, al 31 marzo, un indice di infezione negativo su tutte le stazioni. Solo su alcune l'indice seppur negativo è risultato elevato, avvicinandosi allo 0. L'andamento meteorologico dell'inverno, caratterizzato sopratutto da scarsa piovosità, ha senz'altro influenzato negativamente la germinabilità delle oospore svernanti creando nella maggior parte dei casi condizioni sfavorevoli allo sviluppo primaverile del parassita. Tuttavia, nelle stazioni poste nelle aree interne dell'isola, dove evidentemente la piovosità invernale è stata superiore anche se di poco, l'indice è risultato più elevato e pertanto il rischio di infezioni primarie ad aprile rimane elevato.
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