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Riepilogo mensile agrometeorologico di giugno 2002

Dal punto di vista agrometeorologico il mese di giugno è stato caratterizzato principalmente da alte temperature registrate in particolare l'ultima decade, e da eventi piovosi, anche a carattere grandinigeno che hanno interessato soprattutto il nord dell'Isola.

Osservazioni fenologiche
Dalle osservazioni fenologiche effettuate in campo per il mese di giugno, si può rilevare come il comportamento di alcune importanti specie arboree (olivo, vite e agrumi) si sia mostrato simile a quello osservato per lo stesso periodo dell'anno precedente.
Per quanto riguarda la coltivazione dell'Olivo, attraverso rilievi fenologici effettuati nella zone del Campidano di Cagliari e Oristano, è stata osservata per i primi venti giorni del mese la fase di piena allegagione seguita, alla fine di giugno, dall'accrescimento dei frutticini.

Per le cv Bosana e Semidana le piccole drupe hanno fatto registrare dimensioni di circa 0.8 cm di lunghezza e 0.5 cm di larghezza mentre il frutto della Pizz'e carroga, cultivar che si è mostrata leggermente più precoce delle altre, ha fatto rilevare dimensioni superiori.
Verso la metà di giugno si è potuto osservare il fenomeno della cascola fisiologica dei frutti o cascola di giugno, che si manifesta con un distacco dei frutticini dalla pianta di norma preceduto dal raggrinzimento e dal progressivo annerimento delle drupe a partire dalla zona apicale.
Tra i fattori che possono aver influenzato il fenomeno vanno considerate le condizioni agrometeorologiche sfavorevoli caratterizzate bassi valori di umidità nell'aria e nel terreno.

I rilievi fenologici effettuati nei vigneti della Nurra hanno fatto registrare, invece, l'alternarsi di quattro fasi ben distinte tipiche dell'accrescimento della Vite.
In particolare, nella prima decade di giugno è stata osservata per le cv Vermentino, Cannonau e Sauvignon una fase di piena allegagione seguita da un inizio accrescimento dei grappoli mentre la cv Chardonnay, più precoce delle altre, si presentava già in prechiusura dei grappoli con gli acini che incominciavano a toccarsi l'uno con l'altro.
Alla fine del mese le cv Vermentino, Cannonau e Sauvignon hanno fatto registrare una fase di fine prechiusura-inizio chiusura al contrario della Chardonnay nella quale il grappolo aveva quasi raggiunto le dimensioni definitive (chiusura grappolo).

Nel corso del mese in alcuni vigneti della Nurra è stata anche rilevata la presenza di ingenti danni a carico delle foglie e dei frutti a causa dell'evento grandinigeno che si è verificato il giorno 9. Il danno ha riguardato in particolar modo il versante ovest dei filari che ha risentito maggiormente dell'effetto meccanico dovuto alla caduta dei chicchi.

Per quanto riguarda gli agrumeti è stata evidenziata fondamentalmente la fase di accrescimento frutto.

Nel mese di giugno si ha anche il trapianto/semina di alcune specie ortive a ciclo estivo, come il pomodoro da industria e il melone. Per quanto riguarda il pomodoro, trapiantato nell'ultima di maggio, dalle osservazioni effettuate nella zona di Valledoria, si è potuta registrare una fase di inizio fioritura che ha interessato la coltura negli ultimi venti giorni del mese. Merita di essere menzionata la presenza di fallanze, rilevate nei primi giorni di giugno, dovuta alla moria di un certo numero di piantine in seguito all'abbattersi nella zona di forte vento salato.

Precipitazioni
Nel mese in esame si sono verificati eventi piovosi in almeno un giorno e fino ad un massimo di quattro giorni, che hanno interessato generalmente tutta l'isola, pur se con intensità differente nelle diverse alle aree. La regione nord-occidentale dell'Isola è stata interessata da pochi ed intensi eventi che si sono verificati nella prima decade del mese, mentre il resto della Sardegna è stata caratterizzata da precipitazioni scarse o nulle, in linea con la media climatica del periodo.

La consultazione della tabella allegata pone in evidenza il differente regime pluviometrico che ha caratterizzato il periodo in esame rispetto al mese di giugno dello scorso anno, per via delle precipitazioni significativamente superiori che hanno garantito, rispetto al 2001, una maggiore disponibilità idrica nei diversi areali.

L'andamento delle precipitazioni, ampiamente descritto nella parte relativa alle considerazioni meteorologiche, mostra come gli eventi piovosi siano stati particolarmente concentrati nella regione della Nurra e in alcune aree del Logudoro, con intensità di precipitazione in molti casi elevate (il valore massimo è stato registrato ad Olmedo con 20.2 mm/h).
Da un punto di vista agronomico, l'efficacia delle precipitazioni del mese di giugno è stata ridotta a causa della loro elevata intensità. A fronte di un leggero incremento del livello degli invasi della Sardegna settentrionale, le precipitazioni del periodo in esame sono state in linea generale inefficaci o dannose, in quanto la pioggia caduta al suolo ha provocato fenomeni di ristagno nei terreni a tessitura fine o è stata persa per percolazione nei terreni tendenzialmente sciolti e sabbiosi.

In molte aree si sono verificati danni alle colture orticole (pomodoro, melone) a ciclo primaverile-estivo in semina precoce, dovuti al vento e all'azione meccanica della pioggia battente.

Evapotraspirazione
I valori dell'evapotraspirazione di riferimento medi mensili sono variati, nelle diverse località tra 4.4 e 6.3 mm, con i valori più elevati concentrati nelle aree meridionali (es. stazioni di Sardara, Masainas, Domus de Maria) e nell'Oristanese (es. stazioni di Milis).

Dall'analisi dei dati giornalieri, nelle medesime aree sopra citate si sono calcolati frequenti valori compresi tra 8 e 9 mm (es. Domus de Maria 8.7 mm, Sardara 8.6 mm), nell'ultima decade del mese. Nel grafico 1, in cui è raffigurato l'andamento dell'ETo per alcune stazioni rappresentative, si può evidenziare l'intensa riduzione in corrispondenza col periodo perturbato, ed i valori elevati dell'ultimo periodo.

Consumi idrici colturali
La stima delle esigenze idriche delle principali colture, ottenuta attraverso l'applicazione dei coefficienti colturali medi relativi alle fasi fenologiche del periodo, consente di quantificare i consumi a seconda delle località, in

  • 100 -130 mm per la vite (controspalliere),
  • 100 - 130 mm per il mais seminato nell'ultima decade di aprile,
  • 70 - 90 mm per l'olivo,
  • 135 - 175 mm oppure 120 - 160 mm per il pomodoro da industria a seconda che i trapianti siano stati effettuati rispettivamente alla fine di aprile oppure intorno alla metà di maggio,
  • 95 - 125 mm nel caso degli agrumi,
  • 135 - 180 mm per i medicai e i prati polifiti,
  • 140-180 mm per la barbabietola con semina autunnale.


Temperature
Nel corso del mese si sono registrati frequenti valori di temperature superiori ai 35 °C, con estremi superiori a 41 °C (es. 41.7°C registrati a Jerzu, e 41.3 °C a Siliqua). Oltre agli estremi termici che hanno caratterizzato il periodo va sottolineata anche la persistenza, in diverse località, di temperature superiori ai 30 °C anche per 11 ore al giorno e, nelle giornate più calde, al di sopra dei 35 °C per 7 ore consecutive. Sono appunto queste condizioni che possono aver determinato stress termici nelle colture maggiormente sensibili.

Nei grafici allegati viene mostrato l'andamento dei valori orari per tre diverse località (stazioni di Orani, Siliqua e Jerzu)

Le diverse specie per le varie fasi fenologiche, presentano, infatti, delle soglie termiche in corrispondenza delle quali manifestano un certo grado di sofferenza. Nel caso degli agrumi, per esempio le temperature elevate, riducono il ritmo di accrescimento dei frutti, in particolare se abbinate a condizioni di carenza idrica.
Inoltre le elevate temperature incrementano il tasso di respirazione, determinando perciò effetti negativi sull'accumulo di sostanza secca. Per esempio, nel caso della barbabietola, le alte temperature influiscono direttamente sull'accumulo di zucchero nella radice e quindi sull'esito produttivo. Infatti, con l'aumentare della temperatura, in particolare oltre i 35 °C, il consumo degli elaborati tende ad aumentare per l'aumento della respirazione, riducendo di conseguenza l'incremento ponderale della radice.

Note fitopatologiche
Il mese di Giugno non ha fatto registrare situazioni limitanti per lo sviluppo di insetti e patogeni di interesse agrario. Sia i modelli sia le osservazioni di campo hanno confermato quindi una regolare presenza, in alcuni casi molto elevata, di fitofagi e crittogame.

Nei vigneti monitorati sono state osservate infezioni di Peronospora e Botrite, la cui diffusione è stata decisamente influenzata dal verificarsi delle precipitazioni registrate nei primi dieci giorni del mese.
Negli oliveti sono state rilevati attacchi di Tignola (Prays oleae) sulle olivine in accrescimento e infezioni causate dal patogeno Cycloconium oleaginum, responsabile della tipica malattia denominata "occhio di pavone". Inoltre, le osservazioni effettuate negli agrumeti hanno evidenziato la presenza di una diffusa infestazione da parte di Cocciniglie.
Sulla coltura del pomodoro, a cominciare dalla prima metà del mese, sono state osservate infezioni ad opera di Fusarium oxysporum, l'agente della Tracheofusariosi del pomodoro, e fenomeni di marcescenza che hanno determinato conseguenze non trascurabili sulla produzione. Infine sono stati riscontrati i primi danni ad opera delle larve di Nottua che hanno interessato i frutti ancora verdi.

Di seguito sono riportati i risultati e le osservazioni derivanti dall'applicazione di specifici modelli di simulazione.

Simulazione della fenologia di Lobesia botrana (Den. & Schiff.)
(Staz. di riferimento: Sorso, Olmedo, Milis, Arborea, Jerzu, Decimomannu).
Il modello ha simulato il picco di sfarfallamento degli adulti della seconda generazione dal 14 (Sorso) al 30 del mese (Olmedo). Le temperature sono risultate favorevoli sia alle ovideposizioni che allo sviluppo degli stadi preimmaginali. Osservazioni dirette di campo non hanno tuttavia fornito indicazioni di infestazioni di rilevo.

Simulazione delle epidemie da Plasmopara viticola (Bern.)
Modello EPI e regola dei 3 dieci-Modello Goidanich.

Intorno al 10 del mese il modello EPI ha individuato possibili scoppi epidemici su alcune zone dell'isola. La causa è da attribuire alle piogge verificatesi nei giorni precedenti.
Secondo il "modello Goidanich" ed in linea con le indicazione del modello EPI, le piogge misurate nella prima decade hanno causato l'avvio di infezioni secondarie. Unica differenza riguarda la diffusione del fenomeno, che secondo il modello Goidanich ha interessato tutta l'isola, mentre secondo il modello EPI solo alcune aree interne soprattutto del centro nord.




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