Riepilogo mensile agrometeorologico di ottobre 2002
Il mese di ottobre si è caratterizzato dal punto di vista meteorologico per la presenza di perturbazioni che hanno interessato principalmente la prima metà del mese, determinando precipitazioni piovose che complessivamente, salvo alcune eccezioni, sono state inferiori alla media climatica; altri elementi che hanno caratterizzato il periodo sono stati le temperature minime mediamente inferiori ai valori climatici ed il vento generalmente debole o di ridotta intensità.
Precipitazioni
Come evidenziato nella sezione meteorologica, durante il mese si sono registrati tra 4 e 7 eventi piovosi, secondo la località, per valori complessivi generalmente inferiori alla media climatologica del periodo che variano, ad eccezioni di casi isolati (es. stazione di Oliena 21.4 mm), tra 30 e 100 mm. Gli eventi piovosi più significativi si sono concentrati nella prima metà del mese ed in particolare hanno interessato i giorni a cavallo tra la prima e la seconda decade, quando si sono registrati anche fenomeni piuttosto intensi.
Le precipitazioni infatti, se si esclude la stazione di Dolianova, in cui si è registrato il massimo valore cumulato (100.8 mm) hanno interessato principalmente le aree del nord Sardegna (La Nurra, Anglona ed aree costiere del Logudoro) e le aree costiere della Baronia e del Sulcis in cui i valori totali mensili risultano compresi tra 60-80 mm ed i valori giornalieri, in alcuni casi, sono superiori a 40 mm.
Le aree centrali dell'isola e l'Oristanese in generale hanno ricevuto quantità di pioggia inferiori, con valori nella maggior parte dei casi compresi tra 40 e 60 mm, e massimi giornalieri generalmente non superiori a 25 mm.
Nel Goceano, in alcune aree della Gallura, lungo la fascia costiera orientale, nel Campidano di Cagliari e più in generale nel sud dell'isola, ad eccezione delle aree precedentemente citate, si sono registrati apporti compresi tra 30 e 45 mm.
Le precipitazioni, distribuite su tutto il territorio regionale, hanno determinato le necessarie condizioni di umidità nei terreni, per l'esecuzione delle lavorazioni preliminari alla semina degli erbai e dei cereali autunno-vernini.
La concentrazione nei primi 12 giorni del mese, ha in generale concesso periodi utili per l'esecuzione delle operazioni in campo, in relazione anche alla diversa tipologia di suoli e quindi alla diversa facilità di sgrondo dell'eventuale acqua in eccesso.
Nella tabella 1 si può evidenziare come i dati pluviometrici descritti, benché generalmente al di sotto della media climatica, risultano nettamente superiori rispetto ai valori largamente deficitari registrati nell'ottobre dello scorso anno.
Per quanto riguarda i valori di intensità dei singoli eventi piovosi, come tipicamente avviene in ottobre, anche quest'anno si sono verificate precipitazioni particolarmente intense. Nei grafici allegati sono riportati i valori misurati nei giorni 9, 10 e 11 rispettivamente dalla stazione di
Dolianova, di
Scano di Montiferro e di
Sassari
In tali aree va considerata l'azione erosiva che può aver esercitato il ruscellamento dell'acqua in eccesso sui terreni più vulnerabili, in pendio ed in particolare in quelli lavorati di recente. Nei terreni argillosi, poco permeabili e non razionalmente sistemati possono essersi verificate condizioni di ristagno con conseguenti ritardi nell'ingresso in campo delle macchine operatrici.
Evapotraspirazione
La domanda evapotraspirativa atmosferica (ETo) ha assunto valori medi mensili compresi tra 1.7 e 2.5 mm, nella maggior parte delle aree monitorate. Analizzando i singoli dati giornalieri, contrariamente a quanto rilevato negli anni recenti, non si evidenziano picchi particolarmente elevati, con valori massimi che solo in alcune località (es. stazioni di Villasalto, Luras e Sardara) hanno superato i 4 mm.
Bilancio idro-meteorologico
Elaborando congiuntamente i due parametri precedentemente esaminati, derivano condizioni del bilancio idro-meteorologico, e pertanto della disponibilità idrica complessiva, alquanto differenti nelle diverse aree dell'isola (tabella 1). Tali condizioni riflettono sostanzialmente la distribuzione delle piogge sul territorio isolano: mentre in un numero limitato di aree, in cui maggiori sono stati gli apporti di pioggia (es. stazioni di Dolianova e Putifigari), si sono registrate condizioni di surplus, nelle restanti aree si sono verificate moderati deficit.
Notevole appare la differenza tra i due anni in termini di bilancio, come si può evincere dall'ultima colonna della medesima tabella.
Osservazioni fenologiche
Olivo
Nel corso del mese si è assistito all'apertura anticipata dei frantoi che, in diverse aree della Sardegna, hanno incominciato a lavorare già dalla terza decade di ottobre. Tale situazione può essere spiegata con l'anomalo andamento meteorologico che ha caratterizzato il periodo estivo-autunnale e in particolare con le frequenti precipitazioni che hanno fatto sì che le olive raggiungessero le condizioni ottimali per la raccolta (fase di semi-invaiatura del frutto) con circa 10 giorni di anticipo rispetto alla norma. L'epoca di raccolta è stata anche influenzata dalla presenza di un'elevata infestazione da mosca delle olive, favorita dalla maggiore idratazione e appetibilità del frutto, che ha reso necessario un tempestivo intervento per evitare perdite e problemi nella qualità (decadimento organolettico) e nella conservabilità nell'olio prodotto.
In generale, quest'anno è stata registrata una resa in olio non superiore al 10% ma essendo la produzione, in termini quantitativi, abbastanza elevata si può ipotizzare comunque una buona stagione olivicola.
Vite
Per quanto riguarda il settore vitivinicolo, nel mese di ottobre, si sono concluse le operazioni di raccolta delle uve più tardive per particolari tipi di vinificazione. In alcuni casi, sono stati registrati dei rallentamenti nelle fasi della vendemmia a causa delle intense precipitazioni che si sono verificate a cavallo tra la prima e la seconda decade del mese e che hanno interessato in particolare il versante centro-occidentale dell'isola.
Cereali
Infine, sono proseguite le operazioni di lavorazione dei terreni per la semina dei cereali autunno-vernini sia destinati all'alimentazione umana che per uso foraggero. Se da un lato le precipitazioni del mese hanno determinato un buono stato di tempera del terreno dall'altro, soprattutto nei terreni argillosi non razionalmente sistemati e nelle zone in cui le piogge sono state più abbondanti, possono aver causato uno stato eccessiva plasticità che può aver prodotto ritardi per l'ingresso in campo delle macchine operatrici.
Foraggere
Il buon rifornimento idrico del terreno e le temperature in linea con i valori climatologici hanno inoltre permesso una crescita regolare delle foraggere da pascolo praticamente in tutte le aree della Sardegna. La presenza di una rigogliosa cotica erbosa potrà garantire, quest'anno, il soddisfacimento delle esigenze alimentari degli erbivori al pascolo rispetto a quanto accaduto nella scorsa stagione autunnale in cui, a causa delle scarse precipitazioni, si registrarono produzioni di foraggio alquanto carenti.
Quest'anno sembrerebbe garantito anche un buon equilibrio nella composizione qualitativa delle formazioni vegetali (rapporto tra graminacee e leguminose) dal momento che le condizioni meteorologiche del periodo (precoce inizio della stagione piovosa e temperature non troppo basse) non favoriscono in maniera selettiva le specie appartenenti alla famiglia delle graminacee.
Note fitopatologiche
Di interesse fitopatologico per il mese di ottobre sono risultate senza dubbio le basse temperature e la piovosità diffusa. Ormai conclusi i cicli produttivi delle colture estive, l'attenzione in campo fitosanitario si sposta soprattutto all'olivo e agli agrumi.
Per quanto riguarda l'olivo, le piogge hanno contribuito a rendere il frutto molto appetibile agli attacchi della Mosca delle Olive che ha trovato quindi la risorsa nutritiva in ottime condizioni per ospitare gli stadi giovanili della seconda generazione. Anche osservazioni di campo hanno mostrato una discreta ripresa delle ovideposizioni. Lo sviluppo del Dittero è risultato però rallentato dalle basse temperature che, seppur non portandosi a livelli tali da provocarne mortalità hanno senz'altro agito sui cicli di sviluppo degli stadi preimmaginali, rallentandoli. Queste condizioni devono essere opportunamente considerate nella programmazione delle operazioni di raccolta, che andranno effettuate in anticipo rispetto ai momenti di massima infestazione dalle larve di seconda e terza generazione
Per quanto riguarda gli agrumi le temperature verificatesi non hanno certo favorito le prime infestazioni da Mosca Mediterranea sui frutti in maturazione presenti in campo (es. kaki, fico d'india). Questa specie ha infatti origine subtropicale e pertanto trova condizioni ottimali per il suo sviluppo laddove le temperature si assestano su valori più elevati a quelli generalmente registrati durante il mese.
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