Riepilogo mensile agrometeorologico di luglio 2003
Anche per il mese di luglio, così come per i mesi di maggio e giugno, sono state le alte temperature e la totale assenza di precipitazioni che hanno caratterizzato il periodo dal punto di vista agrometeorologico. Di particolare interesse risulta sicuramente il regime termico che come per il mese precedente conferma una situazione anomala rispetto alla media climatologia.
Temperature
Nel corso del mese la maggioranza delle stazioni ha registrato valori di temperatura superiori ai 35 °C. Il valore massimo è stato registrato nella stazione di Berchidda con 43,8 °C il giorno 22 e nella stessa giornata altre stazioni hanno registrato valori superiori ai 40 °C (es. Ozieri 43,6 °C, Bonnanaro 42,8 °C e Milis 42,6 °C).
Una chiara visione dell'elevato regime termico si evince consultando la tabella 1 in cui vengono riportati i valori di temperatura massima registrati insieme alla persistenza, cioè il numero di ore giornaliere in cui la temperatura rimane al di sopra di determinate soglie critiche.
Nel corso del mese sono state poche le giornate in cui non sono stati registrati valori superiori alla soglia dei 30 °C con punte di ben 19 ore consecutive registrate nella stazione di Jerzu, il primo giorno del mese. La soglia dei 35 °C è stata superata frequentemente soprattutto nella terza decade del mese, con un massimo di 11 ore registrato a Masainas nella giornata del 22. Nella stessa decade, a conferma dell'elevato regime termico, la soglia dei 40 °C è stata superata per più giorni in diverse stazioni, il giorno 22, nella stazione di Ottana, la temperatura dell'aria è rimasta per ben 6 ore al di sopra di tale soglia.
Anche l'analisi delle sommatorie termiche (tabella 2) conferma l'elevato regime termico del mese. Per il periodo gennaio-luglio e considerando la temperatura base di 10 °C i dati evidenziano un aumento medio intorno al 15 % del livello termico stagionale rispetto allo scorso anno. Le differenze maggiori sono state registrate per le stazioni di Macomer (+39%), Sadali e Bitti (+32%).
Evapotraspirazione
I valori dell'evapotraspirazione di riferimento espressi come valori medi mensili sono variati tra un minimo di 5.0 mm, calcolato per le stazioni di Villanova Strisaili ed Orosei, ed un massimo e 7.6 mm per la stazione di Bitti, risultando nel complesso sensibilmente superiori rispetto a quelli dello scorso anno.
I valori giornalieri più elevati sono stati registrati nel nuorese, nella stazione di Dorgali, il primo giorno del mese (10.8 mm) ed il giorno 29 (10.4 mm); entrambi i valori sono verificati in giornate soleggiate e ventose con bassi valori di umidità relativa durante le ore più calde. Altri valori elevati sono stati registrati nelle stazioni di Bitti (9.8 mm), Macomer (9.7 mm), Luras e Giave (9.2 mm). In generale sono risultate piuttosto frequenti le giornate con valori di evapotraspirazione superiori a 8 mm.
Nel grafico 1 sono raffigurati i valori giornalieri per 4 stazioni rappresentative di diversi areali.
Consumi idrici colturali
Il calcolo dei consumi idrici mensili per le principali colture presenti in Sardegna, determinati sulla base delle fasi fenologiche medie del periodo, risultano sicuramente elevati, riflettendo da un lato i valori medi dell'evapotraspirazione di riferimento sopra citati e dall'altro i valori dei coefficienti colturali (Kc) applicati, legati allo sviluppo vegetativo raggiunto, come nel caso del pomodoro e del mais.
Per le singole colture, si ottengono i seguenti valori, per le diverse località:
115-175 mm per la vite (controspalliere)
185-280 mm per il mais seminato nell'ultima decade di aprile,
70-105 mm per l'olivo,
175-270 mm per il pomodoro da industria con trapianti effettuati alla fine di aprile,
100-150 mm nel caso degli agrumi,
145-235 mm nel caso della medica e prati polititi,
Oltre agli elevati cumulati vanno considerati i singoli valori giornalieri soprattutto per quelle colture come ad esempio pomodoro e mais, che nel periodo si trovavano in fasi critiche (es. fioritura) durante le quali è necessario assicurare una buona dotazione idrica ai suoli. Consumi giornalieri dell'ordine di 8-10 mm (con kc pari a 1.10-1.20) possono aver determinato condizioni di stress nelle piante ed aver richiesto pertanto una particolare attenzione da parte degli agricoltori nel gestire correttamente i momenti di intervento irriguo e adeguare i volumi da somministrare.
Precipitazioni
Nel corso del mese non è praticamente piovuto se si escludono gli eventi piovosi isolati ed estremamente localizzati che hanno interessato la stazione di Villasalto il giorno 7 (18 mm) e le stazioni di Bitti e Benetutti (rispettivamente 10.2 e 2.4 mm), gli ultimi due giorni del mese. La scarsità di precipitazioni del mese di luglio (che peraltro è il mese climatologicamente con i più bassi cumulati mensili), unitamente alla penuria di eventi piovosi che ha caratterizzato il periodo da sorso, a cominciare da aprile, sono responsabili dei problemi di siccità manifesti sul territorio della Sardegna. Consultando la tabella 3 si può constatare la quasi assoluta mancanza di precipitazioni significative nell'arco del mese di luglio.
Bilancio idro-meteorologico
In considerazione degli elevati valori di evapotraspirazione e degli apporti di pioggia pressoché inesistenti, il bilancio idro-meteorologico del mese assume valori negativi piuttosto elevati (tabella 3), a testimoniare una condizione generalizzata di deficit particolarmente severo. I valori del deficit di luglio, che riflettono essenzialmente la variabilità in termini di evapotraspirazione, ammontano mediamente a -185 mm circa. Rispetto al mese di luglio dello scorso anno, il deficit risulta nettamente più ampio a causa di perdite più contenute e delle precipitazioni più consistenti verificatesi nel 2002. Per tale ragione, gli impieghi di acqua irrigua sono risultati nel mese in esame decisamente superiori rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, a parità di superficie coltivata.
CONSIDERAZIONI AGRO-FENOLOGICHE
Cereali e foraggere
Per quanto riguarda la coltivazione del mais, nella maggior parte dei campi monitorati è stato osservato il raggiungimento della fase di accrescimento della spiga e delle cariossidi. Tale fase fenologica è risultata più o meno avanzata in relazione alla classe di ibrido utilizzato e all'epoca in cui è stata eseguita la semina.
Le coltivazioni che sin dall'inizio del ciclo hanno beneficiato di un'adeguata gestione irrigua hanno mostrato condizioni generali piuttosto soddisfacenti, nonostante l'elevata frequenza di valori termici superiori alla soglia ritenuta critica per il mais (35 °C). Nelle stazioni di Ozieri, Sardara, Arborea e Olmedo, per esempio, sono state registrate rispettivamente ben 79 ore, 46 ore, 37 ore e 28 ore al di sopra di tale soglia.
Tuttavia, la buona disponibilità idrica dei terreni, derivante da una corretta irrigazione, ha permesso alle piante di compensare le perdite dovute all'eccessiva traspirazione, garantendo una maggiore resistenza agli eccessi termici del periodo e consentendo un regolare accrescimento della coltura.
Maggiori problemi sono stati riscontrati per le colture di mais non correttamente irrigate che presentavano un accrescimento piuttosto stentato già nel mese di giugno. In queste situazioni, infatti, lo stress idrico del periodo associato alle alte temperature può aver compromesso il regolare processo di impollinazione e fecondazione con ripercussioni sulla resa finale sia di granella che di insilato.
Nelle diverse zone interessate dalla coltivazione del riso è stata riscontrata prevalentemente la fase fenologica di spigatura. Rispetto al normale ciclo delle varietà coltivate in Sardegna si è verificato un netto anticipo nello sviluppo delle piante, stimabile nell'ordine di 15 giorni, in seguito alle elevate temperature verificatesi negli ultimi mesi. Le rilevazioni di campo hanno confermato lo stato di benessere delle piante come è stato riscontrato nel mese precedente: la coltura è apparsa ben accestita, con un buon accrescimento sia dei culmi che dell'apparato fogliare. Gli unici problemi riscontrati riguardano la presenza di insetti (afidi) e malattie crittogamiche, i cui attacchi sono stati favoriti dalle elevate temperature, dagli alti tassi di umidità e dalla quasi totale assenza di vento del mese di luglio.
In questo periodo, inoltre, sono proseguiti gli sfalci nelle coltivazioni di sorgo destinate al foraggiamento verde e le operazioni di taglio dei prati irrigui di erba medica per la produzione di scorte di fieno. In entrambi i casi, laddove la disponibilità di acqua non ha rappresentato un fattore limitante, si sono ottenute buone rese, anche in considerazione dell'elevata tolleranza di tali specie nei confronti degli eccessi termici anche prolungati.
Si sono, inoltre, conclusi i lavori di mietitrebbiatura dei cereali autunno-vernini che erano ancora presenti in campo agli inizi di luglio.
Ortive
Le osservazioni fenologiche effettuate nelle coltivazioni di pomodoro da industria hanno mostrato fasi variabili dalla fioritura dei primi palchi all'invaiatura, fino all'inizio della maturazione dei primi palchi, in relazione alle diverse epoche di trapianto. In alcune aree (es. Bassa Valle del Coghinas, Campidano), i campi trapiantati precocemente si presentavano prossimi alla raccolta nella terza decade del mese.
L'elevato regime termico che ha caratterizzato questi ultimi mesi ha sicuramente contribuito ad un anticipo della maturazione.
 Durante il mese, inoltre, sono state eseguite le operazioni di impianto delle nuove carciofaie e di risveglio per quelle poliennali. Sono continuate le operazioni di raccolta per le Cucurbitacee (Anguria e Melone) trapiantate precocemente.
Bietola
Nelle principali aree bieticole la campagna di raccolta è iniziata nella prima decade del mese: le prime analisi del prodotto raccolto mostrano una polarizzazione più bassa della norma con contenimento generale della qualità e riduzione della resa unitaria in saccarosio. Dalle prime analisi sembrerebbe che la polarizzazione media sia passata dal 17,6 al 15,3% dell'annata scorsa, con una produzione di saccarosio per ettaro di 53 quintali contro i 60 dello scorso anno. A determinare tale situazione ha contribuito l'andamento termico degli ultimi mesi: le alte temperature registrate sin da maggio hanno limitato l'elaborazione e l'accumulo dello zucchero nella radice. Ad aggravare tale situazione ha contribuito una gestione dell'irrigazione poco accurata dovuta sia alla non tempestiva disponibilità di acqua sia a volumi irrigui eccessivi con conseguenti ristagni idrici.
Olivo
Negli oliveti monitorati durante il mese si è osservata inizialmente la fase di accrescimento delle drupe e, successivamente, quella di indurimento del nocciolo per le principali cultivar coltivate in Sardegna: Bosana (Nurra, Logudoro), Semidana (Oristanese), Pizz'e Carroga (Ogliastra), Tonda (Cagliari).
In generale le elevate temperature di luglio non hanno creato eccessivi danni alle drupe. In parecchie aree sono state effettuate irrigazioni di soccorso.
Le preoccupazioni legate alla carenza idrica e al gran caldo che hanno caratterizzato il periodo sono legate allo sviluppo dimensionale delle drupe, con gravi danni soprattutto a carico del settore delle olive da mensa, il cui valore commerciale dipende largamente dal calibro dei frutti.
I danni ad oggi riscontrabili sulla produzione sono legati alla particolari condizioni meteorologiche descritte negli scorsi mensili, ovvero le elevate temperature e l'assenza di precipitazioni avutesi fra maggio e giugno, in fase di fioritura ed allegagione.
Vite
I rilievi fenologici hanno mostrato, in successione, le fasi di accrescimento del grappolo, prechiusura sino alla chiusura del grappolo. In alcune zone per le uve da tavola e per alcune cultivar da vino come lo Chardonnay si è osservata la fase più avanzata di invaiatura.

L'eccessiva ondata di caldo ha determinato alcuni danni, specie nelle zone dove sono stati raggiunti picchi elevati di temperatura. Nella zona di Berchidda, ad esempio, dove si sono rilevate temperature particolarmente elevate (tabella 1), come espresso nell'apposito paragrafo, si sono avute condizioni critiche per i giovani impianti, che in alcuni casi sono stati decisamente compromessi nonostante siano state effettuate irrigazioni di soccorso.
Agrumi
Nel corso del mese è proseguita la fase di accrescimento dei frutti. Non sono stati segnalati particolari problemi per le coltivazioni in cui sono stati utilizzati volumi e turni di adacquamento adeguati, mentre sintomi da stress idrico, come l'accartocciamento delle foglie, sono stati osservati nelle piante non sufficientemente irrigate. Sono inoltre stati eseguiti interventi di potatura verde.
Drupacee
Verso la fine di luglio sono state effettuate le operazioni di raccolta delle varietà di pesco a media maturazione come la Springtime e la Redhaven ed è proseguita la maturazione delle cultivar più tardive.
Pomacee
Per tutto il mese si è assistito alla maturazione delle varietà estive di pero (Coscia e Spadona) e di melo (Golden e Fuji). In alcuni casi le elevate temperature hanno prodotto un rallentamento dell'attività di moltiplicazione cellulare del frutto che potrebbe avere conseguenze sulla pezzatura finale dei frutti.
Note fitopatologiche
La situazione fitopatologica del mese di luglio è da considerare nella norma.
Nella generalità delle aree agrumicole, la presenza della nuova vegetazione ha consentito gli attacchi della minatrice serpentina in alcuni casi, oppure della mosca fioccosa, in altre situazioni. Sempre per gli agrumi le condizioni termoigrometriche hanno inoltre favorito attacchi notevoli di afidi e di cocciniglie. Le stesse condizioni agrometeorologiche hanno favorito, negli oliveti, le prime ovideposizioni della mosca delle olive, che quest'anno si sta rilevando particolarmente dannosa in particolare laddove si registrano condizioni di scarica produttiva. Nei frutteti, se da un lato la scarsità di piogge ha limitato gli attacchi crittogamici, le condizioni termoigrometriche registrate sono risultate invece favorevoli agli attacchi di lepidotteri di particolare rilievo su vite.  Anche su ortive e mais comunque sono stati osservati in alcune aree agricole dell'isola rilevanti danni, causati in particolare da Nottue.
Nelle aree risicole dell'oristanese sono stati osservati inoltre ingenti danni causati da afidi e crittogame.
Modello di simulazione della fenologia di Lobesia botrana (Den. & Schiff.)
(Staz. di riferimento: Sorso, Olmedo, Milis, Arborea, Jerzu, Decimomannu).
Il modello ha simulato lo sviluppo della terza generazione su tutte le località. Tra le diverse stazioni di riferimento, quella di Milis ha mostrato un anticipo di almeno 10 giorni rispetto alle altre: già dal 10 del mese venivano infatti simulati gli farfallamenti degli adulti di terza generazione. Questa inoltre è l'unica stazione tra quelle considerate dove il modello indica il raggiungimento delle somme termiche necessarie al massimo degli farfallamenti. Le simulazioni evidenziano tuttavia un'elevata mortalità delle larve a causa del permanere delle temperature dell'aria al di sopra delle soglie letali (35 °C) per diversi giorni.
Modello EPI per la simulazione delle epidemie da Plasmopara viticola (Berl.)
Durante il mese sono stati diversi i giorni in cui si sono verificate le condizioni ottimali per uno sviluppo epidemico. Il modello però ha fornito l'indicazione di allarme, e quindi di necessità di intervento, solo in aree ristrette ricadenti per lo più nel Basso Campidano, nella Nurra e nelle zone interne dell'isola, e più in generale dove si sono verificate piogge consistenti e/o elevati e persistenti tenori di umidità relativa dell'aria.
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