Riepilogo mensile agrometeorologico di gennaio 2004
Il mese di gennaio si è caratterizzato dal punto di vista agrometeorologico per le precipitazioni distribuite sull'intero territorio regionale, ed in particolare nel centro-nord, e per i bassi valori di temperatura registrate sul finire del mese
Evapotraspirazione
L'evapotraspirazione di riferimento stimata durante il periodo in esame ha mostrato valori medi mensili compresi tra 0.7 e 1.7 mm circa, nella generalità delle stazioni monitorate, con i valori più elevati nelle stazioni del Nuorese. I valori giornalieri più elevati in un solo caso hanno superato i 4 mm, quando nella stazione di Dorgali si sono raggiunti 4.2 mm, il giorno 15.
Precipitazioni
L'inizio del 2004 è stato caratterizzato da un regime pluviometrico caratterizzato da cumulati generalmente inferiori ai valori medi climatologici; anche raffronatato con i corrispondenti valori dello scorso anno i totali registrati risultano decisamente inferiori (tabella 1). Analizzando la distribuzione spaziale più in dettaglio, la schematizzazione risulta alquanto complessa, ma semplificando si possono attribuire i cumulati superiori, tra i 80 mm e gli 100 mm, al settore centrale dell'isola; valori intermedi, compresi tra 60 e 80 mm hanno interessato in generale il settore settentrionale, mentre i valori inferiori (tra 30 mm e 60 mm) sono stati registrati nelle località meridionali, tra cui il Campidano di Cagliari.
Per quanto riguarda la distribuzione nell'arco del mese, il periodo piovoso si è concentrato soprattutto nella seconda metà e complessivamente si è registrato un numero di giorni piovosi variabili da 10-13 nelle aree in cui maggiori sono stati gli apporti di pioggia, fino a minimi di 6-9 giorni nelle aree maggiormente carenti.
Nonostante il numero dei giorni piovosi sia risultato nella maggior parte dei casi superiore alla media, l'entità dei singoli eventi giornalieri non ha raggiunto quasi mai valori particolarmente rilevanti: più del 55 % (grafico 1) dei cumulati è risultato uguale o inferiore a 5 mm mentre meno del 20 % dei valori registrati è risultato compreso tra 10 e 20 mm; rare le precipitazioni superiori a 20 mm e solamente in due occasioni sono stati raggiunti apporti giornalieri superiori ai 30 mm. E' il caso delle stazioni di Jerzu e Villanova Strisaili nelle quali il giorno 3 sono stati registrati rispettivamente 37.2 e 36.2 mm di pioggia. L'evento di maggiore intensità oraria si è verificato nella stazione di Jerzu il giorno 3 (grafico 2).
Temperature
Il periodo dell'anno fino ad ora trascorso, nonostante il verificarsi di alcuni eventi particolarmente intensi, ha fatto rilevare un regime termico sostanzialmente in linea con i valori medi climatici. Le temperature sono state piuttosto miti per buona parte del mese ed in particolare nella seconda decade, quando sono stati misurati 20.8 °C nella stazione di Jerzu, 20.1 °C a Muravera e 20 °C a Siniscola.
I giorni più freddi sono invece stati il 30 ed il 31, a causa dello spostamento nell'area mediterranea di un fronte di aria fredda proveniente dalla Siberia. Tale fenomeno ha determinato un sensibile calo delle temperature anche in Sardegna con minime che, in molte zone, hanno raggiunto valori inferiori a 0°C. Le temperature più basse sono state registrate a Villanova Strisaili con -6.6 °C il giorno 30 e -8.8°C il giorno 31, e nella stazione di Sadali in cui alle ore 2:40 della notte del 31 sono stati raggiunti -5.5 °C. Nella tabella 2 sono riportati i minimi termici registrati in diverse località, unitamente alla persistenza delle gelate, espressa come il numero di ore giornaliere in cui la temperatura rimane al di sotto della soglia dei 0 °C. Le giornate in cui sono stati registrati valori inferiori allo zero sono state relativamente poche: spicca la stazione di Villanova Strisaili dove si sono registrate fino ad un massimo di 15 ore consecutive ed un totale mensile di 167. In non poche località tale soglia non è stata mai superata nell'arco del mese.
Sommatorie termiche
L'analisi delle sommatorie termiche in base zero e in base 10 non ha rivelato la presenza di significative differenze rispetto a quanto registrato nel mese di gennaio del 2003. Tuttavia, la presenza di ritardi nello sviluppo fenologico di alcune colture osservato in diverse aree della Sardegna potrebbe essere spiegato dalle basse temperature registrate nel mese di dicembre che hanno determinato un minore accumulo complessivo di gradi-giorno per il bimestre dicembre 2003-gennaio 2004. Nelle stazioni di Gonnosfanadiga, Guasila, Samassi, Sardara e Luras sono stati infatti registrati circa 50 gradi-giorno in meno rispetto a quanto calcolato per lo stesso periodo dello scorso anno.
CONSIDERAZIONI AGRO-FENOLOGICHE
Cereali e foraggere
Le temperature non troppo rigide di gennaio e le precipitazioni frequenti ma meno intense rispetto allo scorso anno hanno consentito una buona germinazione dei cereali appena seminati e un regolare accrescimento, seppur lento, delle piantine in fase di accestimento. Nelle principali aree cerealicole dell'isola, infatti, solo in alcune giornate sono state registrate temperature inferiori allo zero di vegetazione delle principali specie (0 °C) e in nessun caso si sono verificati valori prossimi alla soglie critiche. Il buono stato di tempera del terreno ha inoltre permesso di completare le operazioni di semina più tardiva senza i problemi riscontrati lo scorso anno a seguito delle prolungate condizioni di saturazione dei suoli.
Durante il mese si è assistito anche ad un lento accrescimento delle essenze tipiche dei pascoli naturali e degli erbai in monocoltura e consociati. Nelle zone collinari e di alta montagna dove sono state registrate temperature al di sotto di zero gradi per alcuni giorni consecutivi si è verificato un arresto dell'accrescimento di numerose specie pascolive in particolare se appartenenti alla famiglia delle leguminose.
Infine, in questo periodo sono entrate in stasi anche le foraggere da prato in asciutto come la sulla e la cicoria che potranno essere utilizzate solo in primavera con il sopraggiungere di temperature a loro più favorevoli.
Anche il bestiame al pascolo può aver subito le conseguenze delle basse temperature anche se tipiche del periodo. In particolare, sono gli animali più piccoli come le pecore o le capre che sicuramente hanno patito maggiormente il freddo a causa della maggiore dispersione di calore corporeo dovuta a un più alto rapporto superficie-volume. Tale situazione di disagio inoltre può essere stata inoltre aggravata dal verificarsi di giornate con pioggia e vento, come è stato registrato in particolare nella prima e nella terza decade del mese, che hanno determinato un aumento dei fabbisogni di mantenimento e alcune difficoltà di pascolamento.
Carciofo
Nelle diverse zone di coltivazione sono proseguite le operazioni di raccolta dei capolini, sia sulle carciofaie poliennali sia su quelle di nuovo impianto. Le condizioni termiche del mese non sono state tali da arrecare danni alla coltura se non negli ultimi giorni del mese in cui sono state registrate temperature minime inferiori a 0°C in diverse aree.
Bietola
Anche quanto riguarda la bietola, le condizioni termiche non dovrebbero aver danneggiato le colture seminate in autunno. Sono state invece le precipitazioni, anche se non abbondanti, che hanno creato qualche ritardo nelle semine tardive. A fine mese gli investimenti effettuati risultavano si superiori a quelli dello scorso anno ma ancora non in linea con le aspettative dell'industria trasformatrice che, per aumentare la superficie coltivata a bietola ed in particolare per le semine primaverili, sta promuovendo iniziative sia come incentivi alla produzione che come contributi per il miglioramento delle tecniche irrigue.
Vite
La coltura è in fase di riposo vegetativo. Sono iniziate le operazioni di prepotatura e potatura della vite.
Olivo
Le piogge della prima decade del mese non hanno consentito una raccolta regolare delle olive.
Parecchie aziende che effettuavano la raccolta tradizionale dalle reti a terra, causa suolo fangoso e poco praticabile, piuttosto che predisporre le reti e gli scuotitori hanno optato per la raccolta completamente meccanizzata.
I minimi termici registrati non dovrebbero aver danneggiato la coltura, che ha una temperatura critica intorno a -5°C.
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