Riepilogo mensile agrometeorologico di gennaio 2006
INTRODUZIONE
Il mese ha fatto registrare un regime termico caratterizzato da temperature inferiori alle medie climatologiche sia nei valori minimi che nei massimi, e da frequenti gelate soprattutto nella seconda e terza decade; il regime pluviometrico ha interessato l’isola in maniera molto eterogenea con piogge abbondanti nel settore montuoso centro-orientale, dove si sono registrati anche valori giornalieri decisamente elevati, mentre nell’area nord-occidentale si è avuta una pluviometria carente rispetto ai valori medi climatici.
Evapotraspirazione potenziale
Le mappe riportate in figura 1 mostrano i valori, espressi in mm, dell’evapotraspirazione potenziale (ETo) calcolata con la metodologia di Hargreaves-Samani per il mese considerato, nonché l’anomalia rispetto allo stesso mese dell’anno precedente ed al valore medio climatico (trentennio di riferimento 1961-1990). Si può notare come in generale i valori di evapotraspirazione media del mese siano sostanzialmente in linea con i valori di riferimento, ed in particolare mostrano un leggero incremento nel settore nord-occidentale ed una lieve riduzione in quello sud-orientale.

Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di gennaio 2006 e di anomalia rispetto all’anno precedente e ai valori medi trentennali.
Bilancio idro-meteorologico
Come si può notare dalle carte relative al bilancio idro-meteorologico (figura 2), calcolato come differenza tra i cumulati di precipitazione e di evapotraspirazione mensile, nel corso del mese, ad eccezione del settore nord-occidentale (la Nurra in particolare), si è avuta una generale condizioni di surplus idrico, particolarmente marcata nel settore centro-orientale in virtù delle abbondanti precipitazioni (es. stazioni di Villanova e Dorgali) come espresso nella sezione “Precipitazioni” del riepilogo meteorologico. Le differenze rispetto allo scorso anno e rispetto alle medie climatologiche 1961-90 risultano positive, ad eccezione del settore nord-occidentale ed altre aree circoscritti, ed indicano una disponibilità idrica generalmente superiore alla media per il mese in esame.

Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di gennaio 2006 e di anomalia rispetto all’anno precedente e ai valori medi trentennali.
Temperature massime e minime per decade

Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di gennaio 2006.
Minime assolute e permanenza dei valori estremi
L'analisi delle temperature minime assolute (tabella 2) pone in risalto i valori estremi registrati dalle stazioni di Gavoi, Villanova Strisaili ed Illorai, poste a quote superiori a 800 m s.l.m., in cui si sono raggiunti valori compresi tra circa -7 e -11 °C. In alcune aree anche le stazioni ubicate a quote ben più basse, prossime a 400 m s.l.m. (es. Chiaramonti e Giave), hanno raggiunto valori prossimi a -6 °C. Interessante osservare anche la permanenza dei valori negativi: in particolare nelle stazioni di Gavoi, Villanova Strisaili, Illorai e Bitti si sono avute giornate in cui il termometro non ha misurato valori superiori a 0 °C.

Tabella 2 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C – gennaio 2006.
INDICI BIOCLIMATICI
Sommatorie Termiche
Le sommatorie termiche del mese di gennaio hanno mostrato valori decisamente inferiori rispetto alla climatologia. Come mostra la tabella 3, tale aspetto ha riguardato in particolare gli accumuli in base 0 °C, con differenze che hanno raggiunto i 100 GDD (es. stazioni di Dorgali Filitta e Giave), mentre per le sommatorie in base 10 °C i valori sono risultati abbastanza in linea con la media. Nella stessa tabella, inoltre, è possibile osservare una sostanziale corrispondenza con le sommatorie termiche dello scorso anno.
In termini generali, le stazioni che hanno fatto registrare gli accumuli maggiori, superiori a 250 GDD in base 0 °C e 10 GDD in base 10 °C, sono quelle localizzate lungo i litorali costieri, mentre i valori minori sono stati riscontrati nelle stazioni di Sadali e Villanova Strisaili.

Tabella 3 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il mese di gennaio 2006 e raffronto con l’anno precedente e con i valori medi trentennali.
Infine, per quanto riguarda il quadrimestre ottobre 2005-gennaio 2006 è stata confermata la tendenza osservata nei mesi precedenti, con un forte ritardo termico rispetto allo scorso anno e alla climatologia (tabella 4). Gli scarti maggiori sono stati osservati nelle stazioni di Dorgali Filitta, Giave e Gonnosfanadiga, le quali hanno totalizzato per le sommatorie in base 0 °C oltre 160 GDD in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ed oltre 280 GDD in meno dei valori climatici di riferimento. In termini assoluti gli accumuli maggiori sono stati registrati nelle stazioni di Domus de Maria, Villa San Pietro, Sorso e Muravera che hanno raggiunto e superato i 1600 GDD in base 0 °C e 450 GDD in base 10 °C.

Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre-gennaio 2006 e raffronto con l’annata precedente e con i valori medi trentennali.
Wind Chill Index
Le elaborazioni relative al Wind Chill Index per il mese di gennaio hanno evidenziato una maggiore situazione di rischio per il bestiame nei territori della Planargia, Meilogu e Goceano e in alcune aree montuose della Barbagia. Nelle stazioni di Orgosolo Montes, Orgosolo Olai, Macomer, Putifigari, Illorai e Scano di Montiferro, infatti, sono state accumulate oltre 280 ore mensili di disagio e oltre 10 ore di elevato disagio (tabella 5). In particolare, nella stazione di Orgosolo Montes si sono verificate 9 ore nell’intervallo di possibile congelamento in seguito ad esposizione prolungata. Le aree potenzialmente meno pericolose sono risultate, invece, quelle di Orosei e Villa San Pietro con 3 ore e zero ore, rispettivamente, nell’intervallo di disagio e nessuna ora registrata per gli intervalli più a rischio.
In generale, le giornata più fredda è stata il 24 con oltre 13 ore di elevato disagio accumulate a Giave, Luras e Macomer. Nella stazione di Orgosolo Montes sempre nella stessa giornata sono state registrate ben 19 ore nell’intervallo di elevato disagio e 3 ore in quello di possibile congelamento.

Tabella 5 - Valori di Wind Chill Index calcolati per il mese di gennaio 2006.
Temperature Humidity Index
Niente da segnalare.
Indice di vegetazione NDVI
La mappa NDVI calcolata per il mese di gennaio 2006, riportata in figura 3, evidenzia un basso livello di vigore vegetativo.
E’ proseguito il trend di diminuzione dei valori NDVI tipico del periodo invernale, pertanto rispetto al mese di dicembre 2005 si riscontra un ulteriore lieve calo dei valori dell’Indice. Rispetto al gennaio 2005 è evidente come sia notevolmente inferiore il vigore vegetazionale conseguente alle minori precipitazioni registrate nell’autunno 2005 rispetto all’autunno 2004.

Figura 3 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di gennaio 2006 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di gennaio 2005.
CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE
Cereali e foraggere
Nel corso del mese sono state completate le operazioni di semina dei cereali autunno-vernini. Tali operazioni, lungo il versante centro–occidentale dell’isola sono state generalmente favorite da un regime pluviometrico meno abbondante rispetto quello che caratterizzò lo scorso anno, che ha garantito pertanto uno stato di tempera dei terreni e il regolare ingresso delle macchine operatrici. Le temperature piuttosto rigide e le gelate persistenti di gennaio, tuttavia, hanno rallentato l’accrescimento delle piantine appena germogliate senza però determinare gravi problemi negli areali di interesse per le colture. Alcuni danni potrebbero essersi verificati solo in alcune limitate coltivazioni situate lungo il versante orientale dell’isola che in seguito alle eccessive precipitazioni di fine mese hanno subito, oltre alle gelate, anche gli effetti dovuti allo stato di saturazione dei terreni.
Nelle aree in cui le piogge sono risultate al di sotto della climatologia e laddove le temperature non sono state troppo limitanti si è verificato un lento accrescimento e sviluppo delle specie foraggere sia spontanee che coltivate. In particolare, questo aspetto ha riguardato le graminacee mentre le leguminose, meno resistenti al freddo, hanno in generale arrestato il loro sviluppo. Nelle zone in cui sono state registrate temperature di diversi gradi sotto lo zero per alcuni giorni consecutivi. è stata osservata una condizione di riposo vegetativo che ha interessato sostanzialmente tutte le specie vegetali e, in alcuni casi, sono stati osservati ingiallimenti e necrotizzazioni che hanno interessato le parti aeree delle piante più colpite da una situazione di stress.
Vite
La coltura si trova in fase di riposo vegetativo. Nel corso del mese si è proceduto alle operazioni di pre-potatura e potatura, compatibilmente con le condizioni meteorologiche e lo stato di praticabilità dei terreni.
Olivo
Prosegue la raccolta delle cultivar tardive e i conferimenti ai frantoi per la molitura.
Agrumi
Proseguono le operazioni di raccolta delle Clementine e delle arance Washington Navel mentre si è conclusa la raccolta delle Naveline. Tra i mandarini si è ultimata la raccolta degli Avana apireni. Le produzioni dell’area agrumicola del Medio e Basso Campidano sono buone sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.
Drupacee
Le colture si trovano in stato di riposo vegetativo. Dove necessario si sono completate le operazioni di potatura, seguite da interventi anti-parassitari con prodotti rameici.
Carciofo
Prosegue la raccolta dei capolini nei vari comprensori di produzione. Le gelate non hanno causato danni significativi, se non in casi isolati. I problemi legati al ristagno idrico dei terreni hanno comunque creato problemi alle normali operazioni colturali e di raccolta.
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