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Riepilogo mensile agrometeorologico di aprile 2006

INTRODUZIONE
Il mese di aprile si è caratterizzato per gli elevati valori di temperatura massima, sensibilmente superiori alla media climatica, e per le piogge generalmente inferiori ai valori medi trentennali, soprattutto nel meridione dell'isola e lungo tutto il settore occidentale. Tali condizioni hanno determinato un elevato accumulo termico, con conseguente contrazione dei tempi di sviluppo fenologico ed una condizione estesa di deficit idrico per la concomitanza dell'elevata richiesta evapotraspirativa e degli scarsi apporti pluviometrici.

Evapotraspirazione potenziale
I valori dell'evapotraspirazione di riferimento stimati per l'intero territorio regionale variano tra circa 70 mm per le aree a quote più elevate e 120 mm per le aree pianeggianti interne. A causa degli elevati valori di temperatura registrati nel mese in esame, i dati riportati nella mappa risultano generalmente superiori rispetto ai valori medi climatici ed in misura maggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, caratterizzato da anomalie termiche negative.

Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di aprile 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di aprile 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Bilancio idro-meteorologico
A causa delle scarse precipitazioni del periodo e delle perdite per evapotraspirazione relativamente elevate, il bilancio idro-meteorologico del mese manifesta valori negativi, con deficit particolarmente marcati nelle aree meridionali e nord-occidentali, dove si raggiungono valori prossimi a -100 mm. Tali condizioni si discostano sensibilmente rispetto a quelle medie climatiche ed evidenziano pertanto una minora disponibilità idrica generalizzata rispetto alla norma. Le differenze appaiono piuttosto marcate se si raffrontano i valori del mese in esame rispetto allo stesso periodo del 2005, quando gli apporti meteorici furono più consistenti, in particolare nel settore centro-meridionale, mentre le perdite evapotraspirative furono piuttosto contenute. In definitiva, considerando le condizioni del bilancio idro-meteorologico del mese si possono ipotizzare situazioni di stress idrico più o meno intense in relazione alle specie, al tipo di suolo ed al contenuto idrico in esso presente, soprattutto per le colture in asciutto.

Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di aprile 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di aprile 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Temperature massime e minime per decade
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di aprile 2006.
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di aprile 2006.

INDICI BIOCLIMATICI

Sommatorie termiche
Le temperature superiori alla media climatica hanno avuto un evidente riflesso sui valori di sommatoria termica che mostrano una disponibilità termica per le colture decisamente superiore sia rispetto alla climatologia che al corrispondente periodo dello scorso anno (tabella 2). Le aree che hanno fatto registrare i valori maggiori sono risultate, in genere, quelle costiere come Villa San Pietro, Domus de Maria, Orosei e Sorso e alcune zone più interne come Ottana e Milis, con sommatorie termiche che hanno superato i 450 GDD in base 0 °C e i 150 GDD in base 10 °C. I territori che hanno evidenziato una minore disponibilità sono, invece, quelli relativi alle stazioni di montagna come Bitti, Sadali, Illorai e Villanova Strisaili dove non sono stati raggiunti i 350 GDD con soglia 0 °C e gli 80 GDD con soglia 10 °C.

Tabella 2 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il mese di aprile 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 2 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il mese di aprile 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Le elaborazioni del quadrimestre gennaio-aprile (tabella 3) hanno mostrato un netto anticipo termico rispetto allo scorso anno e alla climatologia in base 10 °C, mentre il confronto rispetto ai valori medi trentennali in base 0 °C ha mostrato valori decisamente negativi, riferibili principalmente alle basse temperature di gennaio e febbraio. Le aree con maggiore disponibilità hanno superato i 1300 GDD in base 0 °C e i 270 GDD in base 10 °C, mentre la stazione di Villanova Strisaili è stata nel complesso la più fredda.

Tabella 3 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio-aprile 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 3 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio-aprile 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Infine, le sommatorie calcolate per il periodo ottobre-aprile (tabella 4) hanno mostrato un certo ritardo termico rispetto allo scorso anno, in particolare nelle aree nord-occidentali dell'isola, mentre rispetto alla climatologia molte di queste aree hanno fatto registrare accumuli maggiori per le somme in base 10 °C. Le sommatorie termiche più elevate hanno riguardato le aree costiere con valori superiori a 2400 GDD in base 0 °C e 500 GDD in base 10 °C.

Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre-aprile 2006 e raffronto con l'annata precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre-aprile 2006 e raffronto con l'annata precedente e con i valori medi trentennali.

Wind chill index
I valori di Wind Chill Index (tabella 5) calcolati per il mese di aprile hanno mostrato una consistente riduzione del rischio di stress da freddo per il bestiame rispetto al mese precedente. Le stazioni che hanno fatto registrare le situazioni potenzialmente più pericolose sono state quelle di Bitti, Orgosolo Montes con circa 400 ore di lieve disagio, oltre 80 ore di disagio e rispettivamente 13 ore e 7 ore di elevato disagio. Il 60 % delle stazioni ha, invece, fatto osservare valori di WCI esclusivamente all'interno della soglia di lieve disagio, con la situazione più favorevole per il bestiame riscontrabile in alcune località della Sardegna meridionale come Villa San Pietro, Decimomannu e Uta.

Tabella 5 - Persistenza dei valori di Wind Chill Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di aprile 2006.
Tabella 5 - Persistenza dei valori di Wind Chill Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di aprile 2006.

Temperature humidity index
L'elaborazione relativa al THI (tabella 6) ha mostrato la presenza di situazioni potenzialmente disagevoli nelle stazioni di Dorgali Lanaitto, Ottana e Palmas Arborea e in maniera minore in altre aree, soprattutto se costiere, con diverse ore all'interno della soglia di lieve disagio. Nelle stazioni di Jerzu e Siniscola sono state accumulate rispettivamente 2 ore e 3 ore nell'intervallo di disagio, con un ora di allerta registrata a Siniscola il giorno 10. In generale, nella maggior parte delle stazioni non sono state osservate rilevanti condizioni di pericolo per il bestiame, in particolare nelle zone montuose, in cui l'indice ha assunto sempre valori inferiori alla soglia minima di disagio.

Tabella 6 - Persistenza dei valori di Temperature Humidity Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di aprile 2006.
Tabella 6 - Persistenza dei valori di Temperature Humidity Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di aprile 2006.

Indice di vegetazione ndvi
Tabella 7 - Valori medi di NDVI per mese.
Tabella 7 - Valori medi di NDVI per mese.
E' proseguito il trend di incremento del vigore vegetativo tipico del periodo primaverile. Anche macroscopicamente è evidente come la mappa di aprile 2006 (figura 3) sia molto più verde, ovvero i valori di NDVI siano superiori rispetto al precedente mese di marzo e ai mesi precedenti. Le aree a prato-pascolo sono quelle che hanno manifestato la produzione di maggiore biomassa.

Figura 3 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di aprile 2006 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di aprile 2006.
Figura 3 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di aprile 2006 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di aprile 2006.

CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE

Cereali e foraggere
Figura 4 - Prato di sulla in fioritura.
Figura 4 - Prato di sulla in fioritura.
Le condizioni meteorologiche di aprile, caratterizzate da alte temperature e da un regime pluviometrico piuttosto scarso, associate a quelle dei mesi precedenti hanno determinato un rapido sviluppo delle colture in campo e un conseguente anticipo fenologico rispetto alla media del periodo. La bassa disponibilità idrica e la forte domanda evapotraspirativa possono avere causato una situazione di stress per le colture, in fase di spigatura-allegagione, con possibili ripercussioni sul numero di spighette per spiga, sulla fertilità delle stesse e quindi sulla formazione delle cariossidi.








Figura 5 - Andane di loglio.
Figura 5 - Andane di loglio.
Anche le specie foraggere sia spontanee che coltivate hanno risentito della particolare situazione meteorologica con un accorciamento del ciclo e una minore disponibilità di biomassa fresca e ad alto livello nutrizionale per il bestiame. Si è, in generale, assistito alla fioritura delle leguminose e alla fase di spigatura per le graminacee, con l'inizio degli sfalci per gli erbai da destinare alla produzione di fieno. Nel caso di aziende dotate di sistema irriguo per poter prolungare la stagione pascoliva si è dovuti, in molti casi, ricorrere ad una irrigazione di soccorso in maniera da garantire una ulteriore produzione di biomassa verde per il bestiame. Nel corso del mese sono iniziate le operazioni di semina delle specie cerealicole e foraggere a ciclo primaverile estivo.





Vite
Figura 6 - Fase di grappoli visibili su Chardonnay.
Figura 6 - Fase di grappoli visibili
su Chardonnay.
All'inizio del mese è stata rilevata la fase di foglie distese, ovvero la totale apertura delle foglie.
Fra la prima e la seconda decade di aprile i grappoli sono risultati visibili sulla sommità del germoglio, con la presenza di 4-6 foglie distese.
Lo scorso anno nelle principali aree vitivinicole sarde le fasi fenologiche prevalenti nel corso della prima decade sono risultate quelle di punte verdi ed allungamento dei germogli, di foglie distese nella seconda decade e di grappoli visibili nella terza. Stesso decorso fenologico è risultato anche nel 2004.
Nella foto, scattata il 6 aprile 2006 a Santa Maria la Palma, si osserva l'inizio della fase di grappoli visibili per la varietà Chardonnay, ovvero iniziano a distinguersi le prime foglie riunite in rosette.










Olivo
Per le varietà di olivo sottoposte a monitoraggio fenologico si è rilevato un buon vigore vegetativo grazie alle favorevoli condizioni di umidità dei suoli conseguenti alle stagione invernale appena terminata, ed in particolare nelle aree in cui le condizioni di deficit dell'ultimo bimestre sono state contenute (centro-nord). Nel corso del mese è stato rilevata la formazione dei verticilli fogliari in tutte le principali aree olivicole.

Agrumi
Le varietà di clementine dell'area del Medio Campidano hanno presentato la fase di inizio e piena allegagione. Le cultivar più precoci di arancio hanno presentato la fase di inizio fioritura nella prima metà del mese, seguite dalle varietà a media e medio-tardiva maturazione nella seconda metà del mese. È proseguita la raccolta dei frutti delle varietà tardive come la Valencia Late.

Drupacee
Durante la prima decade si è conclusa la fase di fioritura e successivamente si è avuta la allegagione e differenziazione dei frutticini. I tempi relativi alla fioritura seguono in generale la scalarità di maturazione delle cultivar, anche se vi sono delle eccezioni, come ad esempio la cultivar di pesco Royal Glory che presenta una fioritura tardiva, pur essendo una varietà a maturazione medio precoce. Nell'areale di coltivazione del pesco di Villacidro si è registrata una abbondante cascola di frutticini dovuta alla necrosi dei tessuti, a causa dell'abbassamento termico e ai venti di maestrale registrati intorno all'inizio della seconda decade del mese precedente. Di conseguenza, la produzione di pesche e di altre drupacee dell'area in esame si prevede possa essere per la prossima estate piuttosto scarsa.


NOTE FITOPATOLOGICHE
Un inizio primavera decisamente favorevole per l'attività degli insetti dannosi che hanno trovato condizioni ambientali e colturali ottimali alla loro diffusione. Le scarse precipitazioni hanno ostacolato quasi ovunque la diffusione di malattie crittogamiche, ad eccezione della plasmopara viticola in aree particolarmente umide.

Modello di simulazione della fenologia di lobesia botrana (den. & schiff.)
Le simulazioni mostrano un rientro ai valori climatologici medi rispetto all'anno scorso, quando l'avvio dei voli fu simulato con un notevole ritardo. Le simulazioni hanno mostrato un anticipo degli sfarfallamenti, intorno al 10 aprile, nelle aree viticole orientali, del sud dell'isola e della Romangia. In posticipo di 10 giorni invece la costa occidentale (areali viticoli di Alghero e del Campidano di Oristano).

Modello epi per la simulazione delle epidemie da plasmopara viticola (berl.)
Durante la seconda e terza decade del mese, nelle aree pianeggianti interne dell'isola, nei fondovalle e in genere laddove si riscontri condizioni di ristagno d'aria, il modello ha indicato condizioni tali da verificarsi scoppi epidemici di Peronospora della Vite, in particolare per i giorni tra il 17-18 e il 26-28 aprile.



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