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Riepilogo mensile agrometeorologico di maggio 2006

INTRODUZIONE
Nel mese di maggio è proseguito e si è accentuato il regime termico caratterizzato da temperature massime superiori alla media climatica, in particolare nella seconda decade del mese, quando mediamente i valori delle massime si sono collocati di quasi 4 °C al di sopra dei corrispondenti dati climatici. Le alte temperature del bimestre aprile-maggio hanno determinato un accumulo termico sensibilmente superiore rispetto ai corrispondenti valori medi climatici.
Nel corso del mese, inoltre, le precipitazioni sono state praticamente assenti, salvo sporadici eventi di scarsa entità, mentre l'umidità relativa nelle ore più calde ha mostrato valori molto bassi.

Evapotraspirazione potenziale
L'evapotraspirazione calcolata per il mese in esame, a causa delle elevate temperature massime registrate nel corso del mese ed in particolare nella seconda metà, è risultata piuttosto elevata rispetto ai valori normali del periodo (come evidenzia la mappa di anomalia rispetto alle medie climatiche) e generalmente in linea con i valori dello scorso anno, seppure con differenze tra le varie zone (figura 1).

Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di maggio 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di maggio 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Bilancio idro-meteorologico
L'assenza quasi totale di precipitazioni, ad eccezione degli eventi sporadici e di limitata entità registrati nella prima decade, unitamente all'elevato tasso evapotraspirativo registrato, hanno determinato un elevato deficit del bilancio idro-meteorologico con estese aree in cui si sono raggiunti valori compresi tra -150 e -180 mm. Tali condizioni si discostano sensibilmante rispetto ai valori medi del periodo, come mostra la mappa relativa alle anomalie rispetto alle medie climatiche trentennali. Le condizioni di deficit sono superiori rispetto a quelle registrate nel 2005, in particolare nelle aree centrali dove lo scorso anno si registrarono precipitazioni relativamente abbondanti.
Nel periodo in esame pertanto si è verificata una sensibile riduzione delle disponibilità idriche con conseguenti condizioni di stress idrico più o meno marcate sia per le colture in asciutto che per la vegetazione spontanea, in particolare nelle aree caratterizzate da suoli tendenzialmente sciolti. Nel caso delle colture irrigue le condizioni agrometeorologiche hanno determinato un incremento dei fabbisogni e quindi l'impiego di volumi idrici superiori.

Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di maggio 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di maggio 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Temperature massime e minime per decade
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di maggio 2006.
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di maggio 2006.

Massime assolute e permanenza dei valori estremi
L'incremento repentino delle temperature massime che ha contraddistinto la seconda quindicina del mese, come si evince dalla tabella 2 ha determinato il frequente superamento dei 30°C in molte località, in alcune aree per periodi prolungati fino a raggiungere le 10 ore nell'arco della stessa giornata.

Tabella 2 - Valori estremi di temperatura massima e permanenza dei valori orari sopra le soglie di 30, 35 e 40 °C - febbraio 2006.
Tabella 2 - Valori estremi di temperatura massima e permanenza dei valori orari sopra le soglie di 30, 35 e 40 °C - febbraio 2006.

INDICI BIOCLIMATICI

Sommatorie Termiche
Le sommatorie termiche in base 0 °C per il mese di maggio hanno fatto registrare i valori maggiori, superiori a 600 GDD, nelle aree del Campidano e nei litorali costieri del Sulcis e del Sarrabus-Gerrei, mentre le zone più fredde sono risultate principalmente in Barbagia come meno di 450 GDD accumulati (figura 3).

Figura 3 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di maggio 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 3 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di maggio 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

In riferimento alle sommatorie in base 10 °C sono stati, invece, riscontrati oltre 300 GDD in alcune aree del Campidano di Cagliari e nei territori costieri del Sulcis, con accumuli in buona parte dell'isola superiori a 200 GDD (figura 4).

Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di maggio 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali
Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di maggio 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali

In generale, è stato osservato un maggior accumulo termico, seppur lieve, rispetto allo scorso anno nel versante occidentale e, in particolare, nel Medio Campidano e nelle coste del Sulcis mentre, un certo ritardo ha riguardato i territori della Sardegna centro-orientale. Rispetto alla climatologia è stato, invece, riscontrato un anticipo termico relativamente più alto in tutta l'Isola. Le differenze maggiori, superiori a 40 GDD, hanno riguardato in particolare i settori meridionali e centro-occidentale.

Nelle tabelle 3, 4 e 5, invece, sono riportate rispettivamente le sommatorie termiche per il periodo aprile-maggio 2006, gennaio-maggio 2006 e ottobre 2005-maggio 2006.

Limitatamente al periodo aprile-maggio (tabella 3) si è riscontrato un sostanziale anticipo termico per entrambe le soglie base, sia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che alla climatologia. I valori più elevati, superiori a 1000 GDD, sono stati osservati nelle aree costiere, mentre gli accumuli più bassi sono risultati presso le stazioni di Bitti, Illorai, Gavoi e Villanova Strisaili con meno di 800 GDD.

Tabella 3 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo aprile-maggio 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 3 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo aprile-maggio 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Per quanto riguarda le sommatorie per il periodo gennaio-maggio (tabella 4), analogamente ai mesi precedenti, si è registrato un netto anticipo termico rispetto allo scorso anno e alla climatologia (base 10 °C), mentre il confronto rispetto ai valori medi trentennali in base 0 °C ha mostrato differenze decisamente negative riferibili principalmente alle basse temperature invernali. Le aree con maggiore disponibilità termica, hanno superato i 2000 GDD in base 0 e i 500 GDD in base 10 °C, mentre quelle più fredde non hanno raggiunto i 1200 GDD in base 0 e i 600 in base 10 °C.

Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio-maggio 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio-maggio 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Infine, per quanto riguarda le sommatorie termiche per il periodo ottobre-maggio (tabella 5), è possibile osservare un'ampia variabilità locale rispetto a quanto registrato lo scorso anno e alla climatologia. In generale è possibile affermare un netto anticipo solo rispetto alla climatologia in base 10 °C. Le sommatorie termiche più elevate hanno riguardato le aree costiere con valori superiori a 3300 GDD in base 0 °C e 1000 GDD in base 10 °C.

Tabella 5 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre 2005 - maggio 2006 e raffronto con l'annata precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 5 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre 2005 - maggio 2006 e raffronto con l'annata precedente e con i valori medi trentennali.

Wind Chill Index
Niente da segnalare.

Temperature Humidity Index
La spazializzazione dei dati medi mensili dell'indice di temperatura e umidità ha fatto riscontrare l'assenza di una potenziale condizione di disagio (THI<65) in tutto il territorio isolano (figura 5). Dal confronto con la media pluriennale (1995-2004) è, invece, emerso come il mese in esame abbia fatto registrare valori di THI medi decisamente superiori alla media, con le differenze maggiori in particolare nelle aree interne della Sardegna centro-meridionale.

Figura 5 - Mappe di Temperature Humidity Index per il mese di maggio 2006 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004.
Figura 5 - Mappe di Temperature Humidity Index per il mese di maggio 2006 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004.

Per quanto concerne il numero di ore all'interno delle diverse soglie di disagio è stato riscontrato un netto aumento rispetto allo scorso mese degli accumuli negli intervalli potenzialmente più a rischio (tabella 6). Tale situazione ha riguardato, in particolare, le stazioni dell'interno come Oliena, Milis, Berchidda e Decimomannu che hanno fatto registrare oltre 90 ore di lieve disagio, oltre 50 ore di disagio e oltre 20 di allerta. La situazione potenzialmente più critica è stata osservata in corrispondenza delle stazioni di Dorgali Lanaitto e Ottana in cui sono state registrate rispettivamente 72 ore e 39 ore di pericolo. Nella stazione di Ottana tra la seconda e la terza decade del mese sono state accumulate ben 35 ore di emergenza.

Tabella 6 - Persistenza dei valori di Temperature Humidity Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di maggio 2006.
Tabella 6 - Persistenza dei valori di Temperature Humidity Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di maggio 2006.

Indice di vegetazione NDVI
E' iniziato il trend di riduzione del valori NDVI tipici del periodo primaverile estivo, a seguito della fine della stagione delle piogge, che, specie nelle aree a prato pascolo, determina il progressivo disseccamento delle aree verdi e la conseguente formazione di necromassa.
La mappa di maggio 2006, se confrontata con il mese di aprile (figura 6), evidenzia una maggiore presenza delle tonalità di colori aridi (marrone), proprio ad evidenziare la presenza di valori più bassi di NDVI. Anche nel maggio 2005 si era verificato il medesimo andamento, mentre nel 2004 la riduzione dei valori di NDVI era iniziata nel mese di giugno per il prosieguo delle precipitazioni anche nel mese maggio.

Figura 6 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di maggio 2006 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di maggio 2005.
Figura 6 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di maggio 2006 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di maggio 2005.

Sul sito del SAR, nella sezione "Indici Ambientali", nelle pagine relative all'NDVI è possibile visualizzare l'animazione dei mesi gennaio-maggio 2006, che permette di apprezzare quanto descritto.


CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE

Cereali e foraggere
Figura 7 - Erbaio di triticale in fase di granigione
Figura 7 - Erbaio di triticale in fase di granigione
L'andamento meteorologico del mese di maggio, in termini generali, non è stato particolarmente favorevole per la conclusione del ciclo delle diverse specie cerealicole. Il prolungato deficit idrico e le temperature superiori alla media, soprattutto nei valori massimi, possono avere causato, infatti, un'eccessiva traspirazione nelle piante, in piena fase di granigione, e una conseguente limitazione nell'attività fotosintetica delle stesse con una riduzione nella traslocazione di sostanze di riserva nelle cariossidi.
Per quanto riguarda il frumento, i maggiori danni sono stati evidenziati nelle colture seminate in ritardo, che hanno subito maggiormente la condizione di stress del periodo primaverile ed in particolare il fenomeno della "stretta dei cereali", causato dallo scirocco che ha interessato la prima decade del mese. Come conseguenza di tale situazione si è registrata la presenza di cariossidi più piccole e striminzite a causa della ridotta produzione di fotosintetati, con effetti negativi sulle rese finali. L'accumulo termico elevato ha in generale determinato un certo anticipo fenologico rispetto alla media.
Figura 8 - Fienagione
Figura 8 - Fienagione
Minori problemi possono avere riguardato la coltura dell'orzo, più resistente del frumento alle condizioni di deficit idrico. In generale, si è comunque assistito, anche in questo caso, ad un anticipo dello sviluppo colturale e ad un accorciamento del ciclo.
Le condizioni meteorologiche del mese, inoltre, hanno influito negativamente sulle foraggere sia spontanee che coltivate. Molte specie, ad eccezione di quelle che hanno beneficiato dell'irrigazione di soccorso, hanno concluso in netto anticipo il ciclo biologico e la produzione di biomassa da utilizzare per l'alimentazione zootecnica è risultata conseguentemente molto ridotta rispetto alla media degli ultimi anni. La limitazione del pascolamento del bestiame, pertanto, ha determinato delle ripercussioni evidenti in numerosi allevamenti dell'Isola osservabili con cali piuttosto marcati nella produzione di latte.
L'assenza di precipitazioni ha, infine, favorito le diverse operazioni colturali come la fienagione e le semine delle specie a ciclo primaverile-estivo.

Vite
Figura 9 - Fioritura nella varietà Chardonnay
Figura 9 - Fioritura nella varietà Chardonnay
All'inizio del mese di maggio è stata rilevata la fase di grappoli separati nei principali comprensori vitivinicoli costieri.
Nel corso della seconda e della terza decade del mese, si è registrata la fase di fioritura.
Nella foto scattata a Santa Maria la Palma il 23 maggio 2006 (figura 9), si osserva la fioritura per la varietà Chardonnay, sono evidenti le corolle a forma di cappuccio (caliptre) che si distaccano dal ricettacolo e sono spinte verso l'alto dagli stami. A fine fioritura le stesse tenderanno verso il basso per poi distaccarsi. La fenologia rilevata nel maggio 2006 è in linea con quanto avvenuto lo scorso anno: ciò è dimostrato anche dal grafico 1, che mostra il confronto fra gli accumuli termici in base 10 dal 1° aprile al 31 maggio 2006 e per lo stesso mese del 2005. Come si può notare i valori sono similari, e, come nel caso della stazioni di Dorgali Filitta, addirittura coincidono, mentre in altre il 2006 risulta di poco superiore al 2005, o viceversa.

Grafico 1 - Confronto accumuli termici in base 10 fra maggio 2006 e 2005 nei diversi comprensori vitivinicoli.
Grafico 1 - Confronto accumuli termici in base 10 fra maggio 2006 e 2005 nei diversi comprensori vitivinicoli.

Appaiono invece più significative le differenze in termini di accumuli termici riportate nel grafico 2, e relative al confronto 1 aprile-31 maggio per il 2006 con la climatologia 1961-1990.
Gli accumuli termici del 2006, in tutti i comprensori vitivinicoli, appaiono superiori anche del 15-20% per la stazione di Berchidda, Dorgali Filitta, Sorso, Oliena, Luras.

Grafico 2 - Confronto accumuli termici in base 10 fra maggio 2006 e la climatologia (1961-1990) nei diversi comprensori vitivinicoli.
Grafico 2 - Confronto accumuli termici in base 10 fra maggio 2006 e la climatologia (1961-1990) nei diversi comprensori vitivinicoli.

Olivo
Nei principali comprensori olivicoli, è proseguito lo sviluppo delle mignole, fino al raggiungimento della fioritura nel corso della terza decade. Le precipitazioni registrate nel corso della stagione delle piogge hanno permesso un discreto stato vegetativo delle piante, che appaiono abbastanza vigorose.

Agrumi
Nelle aree agrumicole del Medio Campidano si è conclusa la raccolta delle arance più tardive, come Valencia Late. Per la produzione del nuovo anno, le varietà di arancio si trovano in fase di fine allegagione e inizio accrescimento frutto. Le clementine hanno presentato la fase di inizio accrescimento frutto. Durante questa fase si ha generalmente la cosiddetta "cascola fisiologica" attraverso cui la pianta autoregola la fisiologia della produzione, creando un equilibrio con la fase vegetativa. Si è proceduto all'irrigazione delle colture a causa della scarsità di precipitazioni verificatasi nel periodo.

Drupacee
Nel mese di maggio si è iniziata la raccolta delle varietà precocissime, quali la May Crest, Rich May, Francoise. Le altre varietà, a media e tardiva maturazione, hanno presentato la fase di ingrossamento frutto e indurimento del nocciolo. Ai primi del mese, laddove ritenuto necessario, si è proceduto al diradamento dei frutticini.

Ortive
Le condizioni meteorologiche del mese hanno consentito di concludere regolarmente le operazioni di trapianto del pomodoro da industria e delle altre specie a ciclo primaverile-estivo e sono state in generale favorevoli per l'accrescimento e lo sviluppo delle piantine.


NOTE FITOPATOLOGICHE
Le condizioni miti del mese di maggio hanno consentito un regolare sviluppo degli insetti dannosi che possono aver provocato infestazioni di un certo rilievo laddove non vi sia stato un attento monitoraggio da parte degli agricoltori.

Modello di simulazione della fenologia di Lobesia botrana (Den. & Schiff.)
Si conferma un andamento degli sfarfallamenti in linea con quello tipico del fenomeno. La conclusione dei voli è stata simulata ovunque entro la metà del mese, ma nella maggior parte dei casi gli sfarfallamenti si sono conclusi entro la prima settimana. Le condizioni termiche in tutte le località sono risultate favorevoli alle ovideposizioni e allo sviluppo delle preimmagini.

Modello EPI per la simulazione delle epidemie da Plasmopara viticola (Berl.)
Il modello non ha indicato particolari situazione di rischio epidemico in nessun areale viticolo.



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