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Riepilogo mensile agrometeorologico di giugno 2006

INTRODUZIONE
Nel mese di giugno si è registrato un regime termico caratterizzato da temperature relativamente basse nella prima quindicina, soprattutto nei valori minimi, e da alti valori nella seconda metà del mese, quando si sono frequentemente superati i 40 °C in diverse località dell'isola. Per quanto riguarda le precipitazioni, dopo i primi 3-4 giorni del mese, in cui si sono registrate piogge diffuse, non si sono più verificati eventi piovosi ad eccezione di casi sporadici di scarsa entità.

Evapotraspirazione potenziale
La mappa di evapotraspirazione, elaborata per il mese di giugno col metodo di Hargreaves-Samani, mostra un range di valori compreso tra circa 140 e 210 mm, con i valori più elevati concentrati nelle aree pianeggianti interne. Tali valori in generale sono più elevati rispetto a quelli normali del periodo, in particolare nel centro-nord, come evidenzia la mappa di anomalia rispetto alle medie climatiche; se raffrontati con quelli registrati nello scorso anno, i valori del mese in esame risultano generalmente sugli stessi livelli, seppure con differenze tra le varie zone ed in particolare con anomalie più elevate per il settore occidentale (figura 1).

Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di giugno 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di giugno 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Bilancio idro-meteorologico
Le precipitazioni modeste, concentrate nei primissimi giorni del mese, sono state quantitativamente inferiori rispetto all'elevata domanda evapotraspirativa del periodo, determinando un elevato deficit del bilancio idro-meteorologico che in estese aree ha raggiunto valori compresi tra -170 e -200 mm. In particolare è stato il settore centro occidentale e meridionale a raggiungere i valori di deficit più intenso, mentre la Gallura ed il Nuorese, in cui vi sono state precipitazioni comprese tra 20 e 40 mm, hanno registrato i deficit più contenuti. Le condizioni registrate nel mese in esame si discostano in modo significativo rispetto ai dati medi del periodo, con valori del deficit generalmente più elevati, come è evidente nella mappa relativa alle anomalie rispetto alle medie trentennali 1961-90. Inoltre, le condizioni di deficit sono generalmente superiori rispetto a quelle registrate nel 2005, in particolare nelle aree centro-meridionali.
Nel periodo in esame pertanto si è verificata una generale riduzione delle disponibilità idriche per il territorio isolano. Le precipitazioni dei primi giorni del mese, nelle aree in cui in cui si sono registrati gli apporti maggiori (es. Gallura) possono aver in parte reintegrato la riserva idrica dei suoli garantendo adeguate condizioni di rifornimento idrico per le piante, seppure per un breve periodo.

Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di giugno 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di giugno 2006 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Temperature massime e minime per decade
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di giugno 2006.
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di giugno 2006.

Massime assolute e permanenza dei valori estremi
L'incremento delle temperature massime che ha contraddistinto la seconda metà del mese, come si evince dalla tabella 2, ha determinato il frequente superamento dei 35 °C in molte località, in alcuni casi per periodi prolungati fino a superare le 10 ore nell'arco della stessa giornata. La tabella pone in evidenza il raggiungimento di valori estremi piuttosto elevati, superiori anche a 40 °C, in particolare nelle aree pianeggianti interne. Interessante osservare la permanenza dei valori orari sopra i 40 °C nelle stazioni ubicate nella Piana di Ottana e nelle aree limitrofe.

Tabella 2 - Valori estremi di temperatura massima e permanenza dei valori orari sopra le soglie di 30, 35 e 40 °C - giugno 2006.
Tabella 2 - Valori estremi di temperatura massima e permanenza dei valori orari sopra le soglie di 30, 35 e 40 °C - giugno 2006.

INDICI BIOCLIMATICI

Sommatorie Termiche
Le sommatorie termiche per il mese di giugno hanno mostrato i valori più elevati lungo il versante occidentale dell'isola e particolarmente in alcuni territori del medio-alto Campidano, dove si sono totalizzate oltre 400 GDD in base 0 °C ed oltre 700 GDD in base 10 °C (figura 3 e 4). Il confronto con i valori elaborati per lo scorso anno ha mostrato un minore accumulo nella parte orientale, con scarti maggiori lungo la costa, mentre nei restanti territori dell'isola le sommatorie sono risultate in linea o di poco superiori al 2005. Un andamento molto simile è stato osservato anche rispetto alla climatologia, con differenze però più marcate del confronto precedente lungo il versante occidentale.

Figura 3 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di giugno 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 3 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di giugno 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di giugno 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di giugno 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Nelle tabelle 3, 4 e 5 sono riportate rispettivamente le sommatorie termiche per il periodo aprile-giugno 2006, gennaio-giugno 2006 e ottobre 2005-giugno 2006.

A conferma dell'elevato regime termico del periodo, le sommatorie termiche relative al trimestre aprile-giugno hanno mostrato un netto anticipo termico rispetto allo stesso periodo del 2005 e rispetto alla climatologia (tabella 3). Le stazioni di Milis, Monastir mobile e Ottana hanno superato 1700 GDD in base 0 °C e 850 GDD in base 10 °C.

Tabella 3 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo aprile-giugno 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 3 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo aprile-giugno 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Anche gli accumuli termici in base 10 °C calcolati per il periodo gennaio-giugno 2006 sono stati decisamente superiori rispetto allo scorso anno e alla climatologia (tabella 4). Al contrario, le sommatorie in base 0 °C hanno mostrato valori in genere inferiori rispetto alla climatologia. In termini assoluti, gli accumuli maggiori hanno riguardato alcune stazioni costiere come Siniscola e Orosei ed altre più interne con un "microclima" particolare come Ottana, Milis e Dorgali Filitta, in cui si sono superati 2500 GDD in base 0 °C e 900 GDD in base 10 °C.

Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio-giugno 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio-giugno 2006 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Infine, per quanto riguarda le sommatorie termiche relative al periodo ottobre-giugno non è possibile riscontrare un scostamento netto, di anticipo o di ritardo, rispetto allo scorso anno o alla media trentennale (tabella 5). I valori più elevati sono stati calcolati per le aree di Sorso e Milis con circa 4000 GDD in base 0 °C e circa 1400 in base 10 °C.

Tabella 5 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre 2005 - giugno 2006 e raffronto con l'annata precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 5 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre 2005 - giugno 2006 e raffronto con l'annata precedente e con i valori medi trentennali.

Wind Chill Index
Niente da segnalare.

Temperature Humidity Index
La spazializzazione dei dati medi mensili dell'indice di temperatura e umidità ha evidenziato una condizione di possibile disagio in quasi tutta l'isola ad eccezione delle aree più ad alta quota (figura 5). L'intervallo di lieve disagio è stato raggiunto principalmente nei territori del medio ed alto Campidano. Rispetto al periodo 1995-2004 è possibile osservare una condizione di maggior disagio nel settore occidentale ed in particolare nei territori centrali dell'isola, mentre lungo la costa orientale, settentrionale e meridionale, i valori dell'indice sono risultati in linea o anche meno critici della media di riferimento.

Figura 5 - Mappe di Temperature Humidity Index per il mese di giugno 2006 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004.
Figura 5 - Mappe di Temperature Humidity Index per il mese di giugno 2006 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004.

Per quanto riguarda il numero di ore all'interno delle diverse soglie di disagio, nel corso del mese è stata osservata una situazione potenzialmente critica in gran parte della Sardegna, con stazioni come Dorgali Lanaitto, Ottana, Milis, Ozieri e Berchidda che hanno fatto registrare oltre 70 ore di allerta e oltre 50 ore di pericolo (tabella 6).

Tabella 6 - Persistenza dei valori di Temperature Humidity Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di giugno 2006.
Tabella 6 - Persistenza dei valori di Temperature Humidity Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di giugno 2006.

In particolare, nelle stazioni di Dorgali Lanaitto e Ottana sono anche state riscontrate rispettivamente ben 37 ore e 150 ore nella soglia di emergenza. La condizione meno disagevole ha riguardato per lo più le aree poste alle quote più elevate come (es. stazioni di Gavoi, Illorai e Aritzo) con meno di 40 ore mensili di allerta. Nel corso del mese, le giornate potenzialmente più rischiose per il bestiame si sono verificate nella terza decade. Nelle stazioni di Dorgali Lanaitto e Ottana sono, infatti, stati registrati diversi giorni consecutivi con più di 8 ore nell'intervallo di emergenza.

Indice di vegetazione NDVI
Con il mese di giugno è proseguito il trend di riduzione del valori di NDVI tipico del periodo primaverile-estivo, a seguito delle crescenti condizioni di deficit idro-meteorologico descritte in precedenza, che, specie nelle aree a prato-pascolo, ha determinato il progressivo disseccamento delle aree verdi e la conseguente formazione di necromassa (figura 6).

Già nel mese di maggio 2006, la mappa evidenziava una maggiore presenza delle tonalità di colori aridi rispetto al mese precedente, proprio a sottolineare un decremento dei valori di NDVI, ma è proprio a giugno che la riduzione dei valori appare più sensibile e quindi risulta evidente anche macroscopicamente. Anche lo scorso anno si era verificato il medesimo andamento, mentre nel 2004 la riduzione dei valori di NDVI era iniziata nel mese di giugno per il prosieguo delle precipitazioni fino al mese di maggio.

Figura 6 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di giugno 2006 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di giugno 2005.
Figura 6 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di giugno 2006 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di giugno 2005.

La tabella 7, relativa al valori medi NDVI dal 2004 al 2006 (ottenuto calcolando la media matematica semplice dei valori di NDVI relativi a ciascun pixel dell'immagine acquisita dal NOAA), mostra per il mese di Giugno 2006 un NDVI medio pari a 0,435, in linea con l'anno precedente, dove risulta 0,422. La differenza dei valori NDVI medi fra maggio e giugno nel 2006 appare meno pronunciata rispetto all'anno precedente.

Tabella 7 - Valori medi di NDVI per mese
Tabella 7 - Valori medi di NDVI per mese

CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE

Cereali e foraggere
Figura 7 - Frumento in piena maturazione
Figura 7 - Frumento in piena maturazione
Nel corso del mese è stata completata la raccolta dei cereali autunno-vernini. In generale, le rese sono state accettabili nelle aree in cui si era seminato per tempo, mentre per le coltivazioni seminate tardivamente sono state registrate perdite piuttosto ingenti di produzione a causa del deficit pluviometrico e della conseguente scarsa disponibilità idrica del periodo primaverile. Tali colture, infatti, presentavano una minore altezza del culmo, una ridotta superficie fogliare fotosintetizzante e delle cariossidi striminzite o addirittura vuote. In molti casi la produzione era talmente compromessa che si è preferito non intervenire con la mietitrebbiatura utilizzando il foraggio almeno per il pascolo del bestiame. Si sono, inoltre, concluse le operazioni di sfalcio e affienamento dei prati e degli erbai con non pochi problemi di resa per quelle coltivazioni che non hanno beneficiato dell'irrigazione di soccorso.


Figura 8 - Prato di erba medica
Figura 8 - Prato di erba medica
Figura 9 - Erbaio di sorgo
Figura 9 - Erbaio di sorgo
In questi casi sono state registrate delle perdite piuttosto rilevanti con ripercussioni per il comparto zootecnico dell'isola. Per quanto riguarda le specie in irriguo è proseguito regolarmente l'accrescimento e lo sviluppo delle coltivazioni di mais, sorgo, miglio ed erba medica. Le elevate temperature che hanno caratterizzato la seconda metà del mese hanno determinato, in generale, un forte aumento della domanda evapotraspirativa delle piante ma non dovrebbero aver causato fenomeni di stress rilevanti per quelle coltivazioni irrigate adeguatamente.

Ortive
Figura 10 - Melone, varietà Proteo, a fine maturazione
Figura 10 - Melone, varietà Proteo, a fine maturazione
Il pomodoro da industria ha mostrato fasi fenologiche variabili, dall'attecchimento alla fioritura dei primi palchi, in relazione alle diverse epoche di trapianto. Le elevate temperature massime che hanno caratterizzato soprattutto la seconda metà del mese possono avere indotto una condizione di stress nelle piante in fioritura. Infatti, temperature superiori a 27 °C in questa fase del ciclo possono determinare una riduzione della fertilità dei fiori soprattutto per quelle piante con un apparato fogliare ridotto e quindi più esposte alla radiazione solare.
Sono iniziate, infine, le lavorazioni per la preparazione dei terreni all'impianto delle nuove carciofaie, e la raccolta di altre specie ortive come le Cucurbitacee (figura 10) trapiantate precocemente o quelle sotto tunnel. In generale, temperature superiori ai 35 °C associate ad un'alta percentuale di umidità in colture come il melone possono causare un rapido invecchiamento dei frutti e un peggioramento delle caratteristiche merceologiche.

Vite
Figura 11 - Fase di chiusura del grappolo nella varietà Chardonnay
Figura 11 - Fase di chiusura del grappolo
nella varietà Chardonnay
La prima decade del mese è stata contraddistinta dalla fase di allegagione, ovvero l'ingrossamento dell'ovario e la completa caduta dei residui fiorali.
Successivamente, nel corso della seconda decade, si è potuta riscontrare la fase della mignolatura, ovvero gli acini hanno raggiunto le dimensioni di un granello di pepe.
Il decorso fenologico del 2006, come già evidenziato nel mese precedente, è in linea con quanto avvenuto lo scorso anno.

Si segnala come anche a seguito delle elevate temperature registrate, è stato necessario eseguire in tutti i comprensori vitivinicoli, in linea con i disciplinari di produzione, irrigazioni di soccorso.
Sul finire del mese le varietà precoci hanno raggiunto la fase di chiusura del grappolo, come mostra la foto (figura 11) scattata il giorno 29 in un vigneto di Santa Maria la Palma (Nurra).

La mappa riportata in figura 12 è stata elaborata nell'ambito del Progetto Mappe Fenologiche Nazionali da Prof. Luigi Mariani, Univ. Di Milano, in collaborazione con il SAR, e raffigura per la Sardegna la situazione fenologica stimata con un modello basato sugli accumuli termici, per il Chardonnay. La simulazione fenologica, calibrata grazie ai rilievi puntuali in campo, evidenzia per il 10 giugno 2006 come nelle aree pianeggianti del Campidano, del Cixerri, dell'Ogliastra e del Sarrabus la fenologia sia più avanzata rispetto alle aree più interne; nella Nurra, e nel nord ovest della Sardegna, ad esempio, la fase fenologica prevalente è la mignolatura, (corrispondente al valore 73 nella scala BBCH), il Mandrolisai e la Barbagia, e la Gallura, risultano invece ancora in fase di allegagione (scala BBCH 71). Per ulteriori approfondimenti si rimanda al sito dell'UCEA (www.ucea.it)

Figura 12 - Mappa di simulazione della fenologia per il Chardonnay.
Figura 12 - Mappa di simulazione della fenologia per il Chardonnay.

Olivo
Nel corso della prima decade, per tutte le CV monitorate e nelle differenti aree sottoposte a monitoraggio si è rilevata la fase di fine fioritura e allegagione; nella seconda decade del mese le olive si trovavano, invece, nella fase fenologica di drupa "grano di pepe". Le condizioni colturali appaiono buone, le piante continuano ad apparire vigorose, in virtù anche delle riserve idriche accumulate durante il periodo invernale e primaverile.

Agrumi
Le specie di agrumi dell'areale di coltivazione di Villacidro e del Medio Campidano hanno presentato la fase di ingrossamento dei frutti. In questo periodo si effettuano in genere delle concimazioni a base di azoto e anche di alcuni importanti microelementi, come il magnesio. Continuano gli apporti irrigui necessari per tenere un buono stato idrico della pianta, con metodi di microirrigazione e irrigazione a goccia.

Drupacee
Nel mese di giugno si è verificato l'allungamento dei germogli e si sono effettuati gli interventi di potatura verde. Si è dato inoltre inizio alla raccolta delle cultivar precoci, come la Spring Crest, la Spring Belle e la Maria Bianca. Le altre varietà di pesco a maturazione media e medio-tardiva si trovano ancora in fase di maturazione del frutto.


NOTE FITOPATOLOGICHE
Le condizioni meteorologiche del mese di giugno hanno consentito un regolare sviluppo degli insetti dannosi che possono aver provocato infestazioni di un certo rilievo laddove non vi sia stato un attento monitoraggio da parte degli agricoltori. Le condizioni sono state anche favorevoli al verificarsi di attacchi di Oidio su vite e su ortive.

Modello di simulazione della fenologia di Lobesia botrana (Den. & Schiff.)
La simulazione ha mostrato un gradiente nello sfarfallamento degli adulti della seconda generazione da sud a nord dell'isola. Nelle stazioni più meridionali, come Villa San Pietro e Domus de Maria, il volo è stato simulato a partire già dalla fine di maggio, con picchi di sfarfallamento entro la metà di giugno. Spostandosi verso il nord dell'isola e a quote più elevate i primi voli sono stati simulati con un ritardo anche di 15-20 giorni, con picchi intorno alla fine del mese. Le temperature sono state ovunque favorevoli alle ovideposizioni.

Modello EPI per la simulazione delle epidemie da Plasmopara viticola (Berl.)
Il modello non ha indicato rischi epidemici in nessun areale viticolo.



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