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Riepilogo mensile agrometeorologico di febbraio 2007

INTRODUZIONE
Dal punto di vista agrometeorologico il mese di febbraio si è caratterizzato soprattutto per le precipitazioni frequenti e relativamente abbondanti in buona parte dell'Isola, e per le temperature medie generalmente più elevate della norma, con valori minimi piuttosto contenuti.

Evapotraspirazione potenziale
I valori totali mensili di evapotraspirazione sono variati, nelle aree monitorate, da un minimo di circa 36 mm/mese per le località più fredde (es. stazioni di Bitti e Illorai), fino a raggiungere quasi 56 mm/mese nella stazione di Jerzu (tabella 1). Come si evidenzia dalla tabella vi è stato un incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente a causa delle temperature più elevate.

Tabella 1 - Bilancio idro-meteorologico del mese di febbraio 2007 e confronto tra i due anni 2007 - 2006.
Tabella 1 - Bilancio idro-meteorologico del mese di febbraio 2007 e confronto tra i due anni 2007 - 2006.

Bilancio idro-meteorologico
Durante il periodo si sono avuti frequenti eventi piovosi, che nelle località con i maggiori apporti complessivi hanno interessato oltre 10 giorni piovosi, fino ad un massimo di 14 (stazioni di Siurgus-Donigala e Nurallao). Se si analizzano i singoli dati giornalieri, appare evidente come per la maggior parte si tratta di eventi di modesta entità: il 60% dei valori si colloca al di sotto di 5 mm/giorno, percentuale che sale all'80% se si considera la classe 0-10 mm/giorno. Tra i valori giornalieri più elevati spiccano quelli misurati nelle località Nord-occidentali (es. stazioni di Sorso e Valledoria) pari a circa 40 mm/giorno, e soprattutto le piogge che hanno interessato la fascia costiera Nord-orientale il giorno 18, quando si sono registrati circa 50 mm/giorno nelle stazioni di Orosei e Siniscola. I cumulati mensili risultano relativamente abbondanti: in particolare sono stati piuttosto elevati i valori misurati nel centro-Nord, dove si sono superati i 100 mm/mese, mentre le aree in cui si sono avuti gli apporti più contenuti (inferiori a 50 mm/mese) risultano per lo più concentrate nel meridione ed in particolare nel settore orientale, dove i valori hanno superato a malapena i 15 mm/mese.

Dal punto di vista agronomico, le precipitazioni generalmente abbondanti su buona parte del territorio regionale, ma frazionate su un numero elevato di eventi, hanno avuto una buona efficacia in termini di immagazzinamento di acqua nei suoli, anche in considerazione del ridotto tasso evapotraspirativo tipico del periodo.

Per effetto degli apporti piovosi, complessivamente superiori rispetto alle perdite evapotraspirative, il bilancio idro-meteorologico al termine del periodo in esame assume valori positivi, nella maggior parte delle aree monitorate, ed in alcuni casi piuttosto elevati come evidenzia la tabella 1, con vantaggiosi riflessi in termini di disponibilità idrica; solo nelle località interessate dagli apporti piovosi più scarsi il bilancio mostra valori negativi, piuttosto marcati laddove l'evapotraspirazione ha raggiunto i valori più elevati (es. stazioni di Muravera e Jerzu).

Temperature minime e massime per decade
Tabella 2 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di febbraio 2007.
Tabella 2 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di febbraio 2007.

Minime assolute e permanenza dei valori estremi
Come espresso precedentemente, le temperature del periodo sono risultate relativamente miti rispetto alla norma: in particolare, i valori minimi raramente sono scesi sotto i - 5°C ma per periodi molto brevi come testimonia l'assenza di valori medi orari inferiori a tale soglia nella totalità delle stazioni monitorate (tabella 3). Nella stessa tabella si evidenzia anche come in buona parte degli stessi siti vi sia stata una totale assenza di valori negativi, nell'arco del mese.

Tabella 3 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C - febbraio 2007.
Tabella 3 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C - febbraio 2007.

INDICI BIOCLIMATICI

Sommatorie Termiche
Gli accumuli termici registrati in base 0 °C e in base 10 °C per il mese di febbraio sono stati decisamente superiori rispetto a quanto riscontrato lo scorso anno e rispetto alla climatologia (tabella 4). Le somme termiche più elevate, superiori a 300 GDD in base 0 °C e 30 GDD in base 10 °C, hanno riguardato in generale le aree costiere del Nord, del Sud e della Sardegna orientale, mentre nelle stazioni di Aritzo, Orgosolo Montes e Villanova Strisaili sono stati registrati i valori minori.

Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il mese di febbraio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il mese di febbraio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Anche le somme termiche calcolate per il bimestre gennaio-febbraio hanno mostrato un elevato anticipo termico rispetto allo stesso periodo del 2006 e al dato medio climatico (tabella 5). Gli accumuli maggiori, superiori a 650 GDD in base 0 °C e 70 GDD in base 10 °C, sono stati registrati soprattutto nelle aree costiere dell'Anglona-Gallura, della Barbagia-Baronia, della Planargia e del basso Campidano-Iglesiente. Nei territori localizzati in vicinanza delle stazioni di Macomer, Orgosolo Olai e Sadali sono invece stati registrati i valori più bassi.

Tabella 5 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio - febbraio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 5 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio - febbraio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Infine, se si analizzano le sommatorie termiche relative al periodo ottobre 2006-febbraio 2007 (tabella 6) è possibile osservare un netto anticipo termico particolarmente rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre rispetto al dato medio climatologico alcune stazioni, seppur in numero esiguo, hanno mostrato valori in controtendenza (Decimomannu, Giave e Ozieri). In generale, gli accumuli maggiori, superiori a 2000 GDD in base 0 °C e a 500 GDD in base 10 °C, sono stati registrati nelle aree costiere del Nord e del Sud Sardegna, nei litorali della Baronia e in alcuni territori della Planargia e del Medio Campidano, mentre i valori minori hanno riguardato le stazioni montuose presenti nei territori del Meilogu-Planargia-Goceano e della Barbagia.

Tabella 6 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre 2006 - febbraio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Tabella 6 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre 2006 - febbraio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Wind Chill Index
I valori medi di WCI calcolati per il mese di febbraio hanno mostrato una situazione potenzialmente meno critica in tutta l'Isola se confrontata con la media degli anni 1995-2004 (tabella 7). Circa il 40 delle stazioni monitorate non ha fatto registrare alcuna condizione di disagio (WCI>10), mentre in oltre il 50% si è avuto un valore di WCI medio corrispondente alla condizione di lieve disagio (10WCI>-1 ). Soltanto nella stazione di Bitti si è registrata una condizione media di disagio (-1WCI>-10).

Tabella 7 - Valori di Wind Chill Index medi per il mese di febbraio 2007 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004.
Tabella 7 - Valori di Wind Chill Index medi per il mese di febbraio 2007 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004.

Relativamente al numero di ore nei diversi intervalli di disagio (tabella 8), in generale è stata osservata una situazione potenzialmente più disagevole nelle stazioni di montagna, principalmente in quelle localizzate nella Barbagia, con oltre 300 ore di lieve disagio e oltre 100 ore di disagio. In particolare, nelle stazioni di Bitti, Orgosolo Montes e Olai, sono state inoltre registrate 25 ore, 15 ore e 3 ore rispettivamente di elevato disagio (-10WCI>-18). Durante tutto il mese non si è invece verificata alcuna situazione all'interno dell'intervallo di possibile congelamento (-18WCI>-29). Le aree meno disagevoli sono invece risultate quelle relative alle stazioni di Decimomannu, Orosei, Palmas Arborea, Villacidro e Villa San Pietro, che hanno totalizzato esclusivamente qualche ora nella soglia di lieve disagio. In generale le giornate potenzialmente più critiche si sono verificate il 13 e il 26 del mese, quando in numerose stazioni di montagna il valore del WCI è rimasto per quasi tutto il giorno negli intervalli di disagio e in alcuni casi in quello di elevato disagio.

Tabella 8 - Persistenza dei valori di Wind Chill Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di febbraio 2007.
Tabella 8 - Persistenza dei valori di Wind Chill Index all'interno delle diverse soglie di disagio per il mese di febbraio 2007.

Indice di vegetazione NDVI
I valori dell'Indice calcolati per il mese di febbraio 2007, risultano sensibilmente superiori rispetto agli anni precedenti, come evidenzia il grafico riportato in figura 1; nello stesso grafico raffigurante l'andamento dei valori medi per il periodo novembre-febbraio del triennio 2005-2007, è inoltre evidente la differenza di comportamento dei tre quadrimestri considerati.

Nell'ultimo quadrimestre vi è stata una ridotta diminuzione di valori NDVI da novembre a dicembre, seguita da una sensibile crescita nei mesi di gennaio e febbraio. Nel 2006 invece, si è assistito alla tipica riduzione dei valori NDVI del periodo invernale, con una ripresa vegetativa già presente nel mese di febbraio. Il 2005 mostra, invece, un andamento maggiormente altalenante che ha portato nel mese di febbraio a valori sostanzialmente identici al 2006.

Figura 1 - Andamento dei valori medi di NDVI per il quadrimestre novembre 2006-febbraio2007 e raffronto con le due annate precedenti.
Figura 1 - Andamento dei valori medi di NDVI per il quadrimestre novembre 2006-febbraio2007 e raffronto con le due annate precedenti.

CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE

Cereali e foraggere
Le condizioni termiche che hanno caratterizzato il mese non hanno determinato particolari danni alle coltivazioni cerealicole, che nel periodo in esame si trovavano in piena fase di accestimento. Nella maggior parte delle aree di interesse, infatti, le temperature minime non sono quasi mai scese al di sotto di 0 °C, consentendo un'attività vegetativa superiore rispetto a quella normale del periodo. In generale, le precipitazioni sono state relativamente abbondanti consentendo di mantenere una sufficiente riserva idrica nel suolo, e di conseguenza una buona attività vegetativa.
Anche le essenze spontanee dei pascoli e le specie da erbaio e prato hanno continuato ad accrescersi a ritmo piuttosto ridotto, senza però manifestare la consueta stasi vegetativa che normalmente caratterizza il periodo in buona parte del territorio regionale. Infatti, in numerose aree le temperature si sono mantenute al di sopra dello "zero di vegetazione" delle diverse specie, per periodi piuttosto lunghi. In generale, solo in alcuni territori di montagna e per brevi periodi si sono avute temperature negative che tuttavia non dovrebbero avere determinato particolari danni alle specie.

Ortive
Le temperature elevate hanno aggravato lo stato delle colture ortive in campo, che si presentavano sofferenti già nei mesi precedenti a seguito del regime termico anomalo dello scorso autunno e dei primi mesi invernali. In particolare, tale situazione critica ha riguardato la coltivazione del carciofo che ha fatto registrare anche in questo mese perdite elevate di prodotto rispetto alla media del periodo. Le alte temperature dei mesi precedenti hanno determinato, infatti, la concentrazione della produzione in un periodo piuttosto breve (novembre-dicembre) limitando quindi la formazione di capolini a gennaio e febbraio.
Le produzioni si presentavano, anche in questo mese, scadenti dal punto di vista qualitativo, manifestando in molti casi capolini piccoli, bianchi e aperti, brattee avvizzite e gambi piuttosto stopposi.

Vite
Le temperature registrate nel corso dell'inverno hanno fatto si che già nel mese di gennaio, in particolare nelle aree costiere e per le cultivar più precoci, si sia potuta rilevare la fase di rigonfiamento gemme. Ciò ha portato ad osservare il risveglio vegetativo della vite nel corso dell'ultima decade del mese di febbraio. Per le cultivar più precoci dalla fase di gemma cotonosa si è passati anche all'apertura delle perule.

Olivo
Per le varietà di olivo sottoposte a monitoraggio fenologico, nel corso dell'ultima decade del mese si è rilevato l'inizio della ripresa vegetativa e la formazione dei primi germogli.

Agrumi
Nell'area agrumicola del Medio Campidano, nel corso del mese in esame, sono state terminate le operazioni di raccolta delle varietà Washington Navel e Naveline in genere e si è dato inizio alla raccolta della varietà Tarocco. Nella seconda metà del mese si è inoltre registrata la ripresa vegetativa del clementine. Durante il mese di febbraio su questa specie sono state eseguite le potature.

Drupacee
Nell'areale di coltivazione del pesco del Medio Campidano sono stati effettuati gli interventi di potatura verde fatti seguire da trattamenti con rame con azione fungicida. Le piante si trovano in riposo vegetativo con le gemme in quiescenza. Le elevate temperature del periodo autunnale sembra che ad oggi non abbiano avuto grosse ripercussioni per le cultivar comunemente coltivate nella Sardegna meridionale caratterizzate da basse esigenze in freddo, anche se è ancora presto per valutazioni ulteriori.



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