Riepilogo mensile agrometeorologico di maggio 2007
INTRODUZIONE
Il mese in esame è stato caratterizzato da un inizio perturbato associato a precipitazioni diffuse, seguito da periodi di bel tempo interrotti da eventi piovosi di minore entità, che hanno interessato la metà e l'ultima decade del mese. In concomitanza con tali eventi, le temperature massime, mediamente superiori alla norma, hanno registrato bruschi cali con riduzioni che in alcune località settentrionali hanno raggiunto circa 17 °C nell'arco dei giorni 26-28. Meritano infine di essere evidenziate le condizioni di forte vento che hanno interessato soprattutto gli ultimi giorni del mese.
Evapotraspirazione potenziale
L'evapotraspirazione potenziale calcolata per il mese di maggio assume valori compresi tra circa 90 e 160 mm/mese: come evidenziano le mappe riportate nella figura 1, a causa delle condizioni termo-pluviometriche i valori risultano generalmente inferiori rispetto a quelli dello scorso anno (caratterizzato da elevate temperature) mentre presentano un comportamento più eterogeneo rispetto ai valori medi climatici, con incrementi più marcati al centro-Nord e riduzioni nelle aree maggiormente interessate dalle precipitazioni (figura 1).
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Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di maggio 2007 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali. |
Bilancio idro-meteorologico
Nel mese di maggio, a causa delle frequenti precipitazioni e delle perdite evapotraspirative nella media, si è registrata una condizione di moderato deficit idrico. In particolare i valori negativi sono stati più contenuti nelle località centro-occidentali (es. stazioni di Milis, Scano di Montiferro e Ghilarza). Le condizioni elaborate per il mese in esame mostrano una disponibilità idrica complessiva superiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando si registrarono valori di deficit particolarmente intensi, ma mediamente inferiori rispetto alla media trentennale, sebbene in misura differente nei diversi settori e con anomalie positive nelle aree centro-occidentali ed alcune località del Campidano e della Nurra.
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Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di maggio 2007 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali. |
Temperature massime e minime per decade
La tabella 1 che riporta i valori delle temperature medie decadali mostra una netta differenza tra le diverse decadi: infatti mentre inizialmente i valori sono stati generalmente contenuti, nella seconda e soprattutto nella terza decade vi è stato un netto aumento soprattutto delle temperature massime, che ha portato le corrispondenti medie mensili al di sopra dei valori climatici. Particolarmente rilevanti sono gli incrementi delle massime giornaliere avvenute durante le fasi di bel tempo (in cui si sono raggiunti picchi di circa 36-38 °C - tabella 2) e le successive marcate riduzioni in corrispondenza dei periodi perturbati, che hanno portato a registrare una differenza di oltre 10 °C nelle massime tra il 14 ed il 15 del mese, e di circa 17 °C nel corso dei giorni 26-28, in alcune località del Nord.
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Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di maggio 2007. |
Massime assolute e permanenza dei valori estremi
La tabella 2 evidenzia come nelle località della fascia centrale, le temperature medie orarie nei giorni più caldi si siano mantenute oltre le soglie di 30 e 35 °C per un cospicuo numero di ore; in particolare, nelle stazioni di Dorgali Lanaitto ed Ottana ci sono stati rispettivamente 4 e 5 ore consecutive con valori superiori a 35 °C.
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Tabella 2 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C - maggio 2007. |
INDICI BIOCLIMATICI
Sommatorie Termiche
Il mese di maggio ha fatto registrate accumuli termici decisamente inferiori rispetto a quanto osservato lo scorso anno, per entrambe le soglie 0 e 10 °C, con i maggiori scostamenti nelle aree Sud-occidentali dell'Isola (figura 3). L'unica eccezione ha riguardato la costa Nord-orientale in cui le somme termiche sono risultate in linea o leggermente superiori al maggio 2006. Il confronto con la climatologia mostra, invece, un andamento differente (figura 3). Infatti, in questo caso gli accumuli per le due soglie sono risultati più elevati rispetto al dato medio, particolarmente nel versante orientale. In termini assoluti, le somme termiche in base 0 °C hanno mostrato valori da circa 290 GDD, registrati nelle aree a maggior quota del Massiccio del Gennargentu, fino ad oltre 500 GDD riscontrati nei territori costieri e nella pianura del Campidano. Gli accumuli in base 10 °C, invece, sono variati da 0 a 300 GDD circa, passando dalle aree a maggior quota dell'interno ai litorali costieri.
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Figura 3 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di maggio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di maggio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Anche il bimestre aprile-maggio 2007 (tabella 3) ha mostrato un certo ritardo termico rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre gli accumuli sono risultati decisamente superiori se si considera il confronto con la climatologia. Le sommatorie più elevate sono state registrate nelle stazioni di Dorgali Lanaitto e Sorso con oltre 1050 GDD in base 0 °C e oltre 450 GDD in base 10 °C, mentre i valori più bassi hanno riguardato i rilievi montuosi del settore centro-orientale e, in particolare, le stazioni di Gavoi, Illorai, Orgosolo Montes e Villanova Strisaili.
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Tabella 3 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo aprile-maggio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Relativamente al periodo gennaio-maggio 2007 gli accumuli sono risultati sostanzialmente superiori sia rispetto al corrispondente periodo del 2006 sia sopratutto alle medie climatiche (tabella 4). I valori maggiori, pari ad oltre 2000 GDD in base 0 °C e oltre 500 GDD in base 10 °C hanno interessato prevalentemente le località costiere del settore orientale e meridionale, mentre nelle aree montuose della Barbagia, del Goceano e dell'Ogliastra si sono avuti gli accumuli minori.
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Tabella 4 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo gennaio-maggio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Come conseguenza dell'elevato regime termico della stagione autunnale, nel periodo ottobre 2006-maggio 2007 si sono avuti accumuli sensibilmente superiori rispetto all'anno precedente e al clima (tabella 5). In particolare, i maggiori scostamenti hanno riguardato le somme termiche in base 10 °C che hanno mostrato valori superiori del 20% rispetto all'annata precedente, mentre rapportati alla climatologia in alcuni casi si sono avuti incrementi del 50-60%. In termini assoluti, nelle aree più calde dell'Isola i valori di sommatorie sono risultati superiori a 3300 GDD in base 0 °C e oltre 1000 GDD in base 10 °C.
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Tabella 5 - Sommatorie termiche in base 0 e 10 °C calcolate per il periodo ottobre 2006-maggio 2007 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Temperature Humidity Index
L'indice di temperatura e umidità ha mostrato la totale assenza di una condizione di disagio per il bestiame al pascolo, durante il mese di maggio (THI<65). Rispetto alla media pluriennale (1995-2004) i valori risultano superiori, ma comunque non critici, in tutto il territorio regionale; fanno eccezione alcune aree della Gallura, della Marmilla-Trexenta e di altre località dell'interno che, invece, hanno presentato valori dell'indice di poco inferiori. Per quanto riguarda il numero di ore mensili con THI all'interno dei diversi intervalli di disagio, la tabella 6 pone in evidenza come circa il 10% delle stazioni abbia presentato un certo numero di ore nell'intervallo di pericolo (79≤THI<84). Le aree potenzialmente più disagevoli sono risultate nei pressi delle stazioni di Dolianova, Ottana , Berchidda, Milis, Benetutti, Ozieri e Stintino che hanno totalizzato oltre 30 ore di disagio (72≤THI<75) e oltre 20 ore di allerta (75≤THI<79). Nelle stazioni di Aritzo, Illorai e Villanova Strisaili sono state registrate esclusivamente condizioni di lieve disagio (68≤THI<72 ). Il periodo potenzialmente più critico del mese si è verificato tra il 22 e il 26 quando numerose stazioni hanno totalizzato diverse ore negli intervalli di allerta e alcune in quello di pericolo.
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Figura 5 - Mappe di THI per il mese di maggio 2007 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004. |
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Tabella 6 - Valori di Temperature Humidity Index calcolati per il mese di maggio 2007. |
Indice di vegetazione NDVI
Le condizioni termo-pluviometriche del periodo hanno concorso a mantenere i valori NDVI medi mensili su livelli pressoché identici rispetto al precedente mese di aprile.
CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE
Cereali e foraggere
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Figura 6 - Triticale in fase di maturazione. |
Le precipitazioni che hanno interessato in particolare l'ultima decade di maggio, non sembra abbiano determinato condizioni critiche per le colture cerealicole, le quali hanno proseguito regolarmente la fase di granigione. Solo in alcune aree, prevalentemente del settore settentrionale, sono stati segnalati problemi di slavatura delle cariossidi di frumento con perdita di lucentezza della granella e scadimento delle caratteristiche qualitative. Le condizioni meteorologiche caldo-umide, inoltre, hanno favorito l'attacco di patogeni come l'agente della ruggine dei cereali, sebbene la diffusione non sia stata tale da determinare danni rilevanti alle produzioni.
Per quanto riguarda la coltura del riso, nel mese di maggio si sono svolte le operazioni di semina con evidente ritardo rispetto alla norma a causa delle frequenti precipitazioni di aprile. In generale, le piantine hanno vegetato regolarmente e solo in alcuni casi sono stati registrati attacchi prevalentemente da parte di insetti.
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Figura 7 -Fieno di loglio. |
Particolari problemi sono stati registrati, invece, nelle coltivazioni di leguminose da granella: in numerose aree dell'Isola infatti si sono verificati forti attacchi di oidio con danni parziali e totali per il raccolto. Le precipitazioni, inoltre, possono avere ostacolato e ritardato le operazioni di raccolta degli erbai e dei prati in asciutto, con conseguente prosecuzione del ciclo vegetale e peggioramento delle qualità nutrizionali del foraggio stesso. Nel caso, invece di foraggi già sfalciati e lasciati in campo per il processo di essiccazione, possono essersi verificati perdite a causa del dilavamento di elementi nutritivi operato dalla pioggia, e per l'intensificarsi dei fenomeni fermentativi favoriti dall'eccessiva umidità del fieno ammassato.
Ortive
Le condizioni termopluviometriche del periodo hanno determinato danni più o meno rilevanti anche sulle specie orticole. Il pomodoro da industria ha infatti manifestato attacchi di Phytophthora infestans, l'agente della Perospora, nonché problemi di Batteriosi. Nelle aree in cui le temperature minime non sono state elevate si è inoltre registrato un leggero ritardo del ritmo di sviluppo delle colture. In diverse zone sono inoltre stati riscontrati danni elevatissimi sulla patata dovuti ad attacchi di Peronospora e Mal bianco. Anche altre specie come la cipolla e le colture appartenenti alla famiglia delle Cucurbitacee hanno manifestato diversi problemi di carattere fitosanitario. Nonostante nel corso del mese si siano verificati dei repentini abbassamenti termici, in generale, nei principali areali di coltivazione non si sono riscontrate temperature minime tali da compromettere in maniera rilevante le produzioni.
Vite
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Figura 8 - Vitigno Chardonnay in fioritura. |
Nel corso del mese di maggio si sono susseguite le fasi fenologiche di grappoli separati e fioritura nei principali comprensori vitivinicoli costieri. La fenologia della coltura, in generale è risultata analoga a quella degli anni precedenti, ed in linea con il calcolo dei valori di sommatorie termiche (figura 9). Nelle aree costiere, in particolare, è evidente un incremento dei cumulati rispetto al 2006 che si traduce in un anticipo di alcuni giorni, mentre per le stazioni delle aree più interne (es. Nuoro, Luras) i valori sono sostanzialmente analoghi agli anni precedenti.
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Figura 9 - Accumuli termici dal 1° gennaio al 31 maggio 2007 per la vite (soglia 10 °C) e raffronti con l'anno precedente e la climatologia. |
I dati sull'andamento fenologico sono stati utilizzati per predisporre le mappe di simulazione fenologica, realizzate nell'ambito del progetto IPHEN. La mappa riportata nella figura 9 evidenzia per la Sardegna la situazione fenologica stimata al 15 maggio 2007, con un modello basato sul cumulo delle ore normali di caldo, per il vitigno precoce Chardonnay. Come si vede le aree interne sono uniformate nella fase di grappoli separati (fase numero 56), e solamente nelle aree costiere la fioritura è in fase di partenza, in particolare nel Sud Sardegna
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Figura 10 - Mappa di simulazione della fenologia per il Chardonnay, in scala BBCH, al giorno 15 maggio 2007. La fase 60 rappresenta l'inizio della fioritura. |
Come evidenziato dai bollettini di modellistica fitopatologica SAR, del periodo si segnalano rilevanti problemi di carattere fitopatologico, diffusamente in tutta l'Isola, in particolare per quanto riguarda gli attacchi peronosporici.
Olivo
Nel corso del mese si sono susseguite le fasi di sviluppo delle mignole e di fioritura. Le precipitazioni, che sono proseguite anche nel mese di maggio, hanno determinato un discreto stato vegetativo delle piante.
Agrumi
Nel mese corrente è stata effettuata la raccolta delle varietà più tardive di arancio, come ad esempio il Valencia Late. Le specie si trovano durante questo periodo dell'anno nella fase di allegagione. Si può già intravedere come nell'areale agrumicolo del Medio Campidano la produzione del prossimo autunno dei mandarino-simili sarà piuttosto scarsa, in quanto il numero di frutticini allegati è basso rispetto ai livelli produttivi medi.
Drupacee
Alla fine del mese è stata effettuata la raccolta delle varietà di pesco Maycrest, Richmay, Springbell negli areali peschicoli del Medio Campidano. La produzione è risultata buona, sia per gli aspetti qualitativi sia per quelli quantitativi. Le varie specie di mandarino-simili presentano invece una produzione piuttosto scarsa rispetto alla media.
NOTE FITOPATOLOGICHE
Vite
Le simulazioni effettuate con il modello matematico fenologico per la Lobesia botrana mostrano un eccezionale anticipo dell'inizio degli sfarfallamenti degli adulti, pari almeno a 30 giorni rispetto alla norma e all'anno precedente. Tale anticipo ha avuto ripercussione sull'evoluzione dell'intera prima generazione che ha mostrato un picco entro la prima quindicina di aprile e la conclusione dei voli entro il mese, anticipato sempre di almeno 3-4 settimane. Tuttavia, le minime termiche di inizio primavera non sono state tali da consentire un avvio delle ovideposizioni che sono state simulate ovunque non prima della metà di aprile. Il modello ha quindi evidenziato una situazione anomala, con adulti presenti in campo un mese prima della norma ma impossibilitati ad ovideporre per via delle minime ancora troppo basse. Tale situazione può avere anche determinato mortalità sugli adulti e quindi una riduzione delle popolazioni dannose. Il modello EPI e il calcolo del periodo di incubazione secondo il modello GOIDANICH hanno consentito di caratterizzare il periodo anche per l'individuazione di scoppi epidemici da Plasmopara viticola. Le simulazioni modellistiche hanno evidenziato come le precipitazioni della prima decade del mese di maggio abbiano determinato l'avvio di infezioni consecutive nei primi giorni del mese e intorno alla fine della prima decade. Le piogge sono risultate continuative durante tale periodo e possono aver compromesso sia l'esecuzione dei trattamenti sia l'efficacia degli stessi. Un'altra infezione è stata simulata da entrambi i modelli alla fine della seconda decade. Tale situazione, laddove non si è potuto intervenire con prontezza e in maniera adeguata può aver determinato gravi conseguenze sulla vite che in quel periodo si trovava, a seconda della varietà coltivata, tra la fase di pre-fioritura e di piena fioritura.
Altre colture
Temperature miti, cospicue piovosità ed elevato tenore di umidità dell'aria hanno comunque reso la stagione primaverile particolarmente favorevole alla proliferazione delle specie animali di interesse agrario che hanno trovato in campagna una vegetazione, spontanea e non, particolarmente abbondante. Particolare importanza hanno assunto le infestazioni delle popolazioni di afidi e lepidotteri, che in alcune aree hanno costretto a ripetuti trattamenti insetticidi. Sono arrivate addirittura segnalazioni di gravi attacchi di Malacosoma neustrium (Processionaria del pino) su pero. Lo stesso è valido per le crittogame che, come sottolineato per la vite, hanno trovato condizioni favorevoli per le infestazioni epidemiche, in particolare su ortive di pieno campo (es. patata).
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