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Riepilogo mensile agrometeorologico di marzo 2008

INTRODUZIONE
Dal punto di vista agrometeorologico per il mese di marzo si può evidenziare una pluviometria decisamente superiore rispetto al precedente mese di febbraio, con valori generalmente in linea o superiori alle medie climatiche; in particolare gli apporti piovosi hanno interessato la prima e la terza decade. Per quanto riguarda le temperature la media mensile dei valori minimi si è collocata su livelli normali, mentre la media delle massime è stata di poco superiore nelle località orientali ed inferiore in quelle occidentali.

Evapotraspirazione potenziale
Nel mese di marzo i valori totali mensili di evapotraspirazione sono stati compresi tra minimi di circa 40 mm/mese per le località poste a quote elevate, fino a raggiungere circa 80 mm/mese soprattutto nelle località meridionali (es. Campidano) e della fascia costiera orientale (figura 1). Come mostra la mappa centrale della figura 1, i dati calcolati risultano generalmente inferiori rispetto a quelli dello scorso anno, con incrementi limitati al settore orientale e meridionale; un'anomalia simile si riscontra raffrontando la distribuzione dei valori per il mese in esame con i corrispondenti dati medi trentennali.

Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di marzo 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di marzo 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Bilancio idro-meteorologico
Le piogge registrate nel mese di marzo sono state quantitativamente in linea o superiori rispetto alle medie climatiche trentennali, con una distribuzione spaziale che ha avvantaggiato particolarmente il settore nord-orientale e centrale. Per effetto degli apporti piovosi, il bilancio idro-meteorologico assume valori positivi nella maggior parte del territorio regionale, ed in alcuni casi con valori di surplus consistenti, come evidenzia la figura 2, che si traducono in un incremento della disponibilità idrica; solo nelle località interessate dagli apporti piovosi più contenuti e da perdite evapotraspirative superiori, il bilancio mostra valori negativi, che si riflettono in una riduzione delle riserve. Rispetto alle condizioni registrate nel 2007 si riscontra un incremento della disponibilità idrica per buona parte del centro-nord ed una situazione meno favorevole al sud.
Nella figura 3 si evidenziano le diverse condizioni che hanno contraddistinto le tre decadi.

Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di marzo 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di marzo 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di marzo 2008.
Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di marzo 2008.

Temperature massime e minime per decade
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di marzo 2008.
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di marzo 2008.

Minime assolute e permanenza dei valori estremi
Tabella 2 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C - marzo 2008.
Tabella 2 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C - marzo 2008.

INDICI BIOCLIMATICI

Sommatorie Termiche
Le sommatorie termiche calcolate per il mese di marzo hanno presentato valori inferiori allo scorso anno nel settore occidentale dell'isola, mentre nella parte orientale gli accumuli sono risultati superiori in particolar modo lungo le aree costiere (figure 4 e 5). Anche rispetto alla climatologia, le sommatorie in base 0 °C hanno presentato un andamento contrapposto tra il versante occidentale e quello orientale, mentre quelle in base 10 °C sono risultate in generale superiori alla media di riferimento. In termini assoluti, gli accumuli in base 0 °C sono variati da 30 GDD a 400 GDD, con i valori maggiori registrati lungo le coste e nel Campidano di Cagliari e Oristano, mentre le sommatorie in base 10 °C hanno fatto osservare valori nulli o prossimi allo zero nelle aree montuose e tra i 60-100 GDD nel Campidano e nei litorali, soprattutto della fascia orientale.

Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 5 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 5 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Le sommatorie termiche del trimestre gennaio-marzo 2008 hanno presentato valori decisamente inferiori allo scorso anno, mentre in generale rispetto alla media climatica gli accumuli sono risultati superiori soprattutto per le somme in base 10 °C (figure 6 e 7). Nello specifico, i valori massimi superiori a 1000 GDD in base 0 °C e 150 GDD in base 10 °C sono stati registrati lungo le aree costiere, mentre quelli più bassi hanno riguardato prevalentemente i territori della Barbagia.

Figura 6 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio-marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 6 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio-marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 7 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio-marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 7 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio-marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Infine, gli accumuli calcolati per il periodo ottobre 2007 - marzo 2008 (figure 8 e 9) sono risultati generalmente inferiori allo scorso anno e alla climatologia. I valori più elevati, superiori a 2200 GDD in base 0 °C e 500 GDD in base 10 °C sono stati registrati in prevalenza lungo la costa, mentre nelle aree montuose del Gennargentu o della catena del Marghine-Planargia non si sono superati i 1400 GDD in base 0 °C e 150 GDD in base 10 °C.

Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo ottobre-marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo ottobre-marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo ottobre-marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo ottobre-marzo 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Wind Chill Index
L'elaborazione relativa al WCI medio mensile (figura 10) ha mostrato una condizione di lieve disagio (10≥WCI>-1) in buona parte del territorio regionale, ad eccezione delle aree ad alta quota che hanno presentato una situazione potenzialmente più stressante (-1≥WCI>-10) e alcune località lungo la costa orientale in cui al contrario non è stata registrata alcuna condizione disagevole (WCI>10). Rispetto alla media 1995-2007 si è avuta una condizione generalmente più stressante per il bestiame nel settore Nord-occidentale, Centro-orientale e in alcuni territori del Sulcis-Iglesiente e del Sarrabus-Gerrei, mentre nel resto dell'isola la situazione è risultata meno disagevole.

Figura 10 - Mappe di Wind Chill per il mese di marzo 2008 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2007.
Figura 10 - Mappe di Wind Chill per il mese di marzo 2008 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2007.

Per quanto riguarda il totale mensile di ore nelle diverse classi di disagio (figura 11) la situazione più critica è stata riscontrata soprattutto nelle aree montuose della Barbagia e della catena del Marghine-Planargia in cui sono state totalizzate complessivamente oltre 300 ore di lieve disagio (10≥WCI>-1), oltre 150 ore di disagio (-1≥WCI>-10) e oltre 10 ore di elevato disagio (-10≥WCI>-18). Nelle stazioni di Orgosolo Montes e Bitti sono anche state registrate alcune ore entro la classe di possibile congelamento (-18≥WCI>-29). La condizione meno stressante è stata, invece registrata nelle aree a bassa quota della Barbagia e lungo la costa orientale con meno di 400 ore mensili di lieve disagio (10≥WCI>-1) e solo qualche ore di disagio (-1≥WCI>-10). Le giornate più critiche sono state il 6 e il 24 e il 25 in cui diverse stazioni hanno totalizzato numerose ore negli intervalli più critici.

Figura 11 - Numero di ore mensili con WCI nelle diverse classi di disagio per il mese di marzo 2008.
Figura 11 - Numero di ore mensili con WCI nelle diverse classi di disagio per il mese di marzo 2008.

Indice di vegetazione NDVI
E' proseguito il trend di crescita dei valori NDVI tipico della stagione primaverile, come evidenzia la figura 12 che riporta i valori di marzo 2008 e del mese precedente.
Nella stessa figura, il confronto fra la mappa del mese di marzo 2008 e 2007 mostra come nel 2007 la vegetazione sia risultata caratterizzata da un vigore vegetativo di poco superiore rispetto al 2008.

Figura 12 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di marzo 2008 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di marzo 2007.
Figura 12 - Mappe di NDVI elaborate per il mese di marzo 2008 e raffronto rispetto ai valori del mese precedente e del mese di marzo 2007.

CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE

Cereali e foraggere
Figura 13 - Orzo in fase di levata.
Figura 13 - Orzo in fase di levata.
Nel corso del mese le coltivazioni cerealicole hanno presentato in media la fase di levata. Le precipitazioni registrate nella prima e nella terza decade del mese hanno consentito una modesta ripresa delle specie in campo, sofferenti per la scarsa disponibilità idrica dei mesi precedenti. Tuttavia, nelle aree in cui le precipitazioni invernali sono risultate particolarmente deficitarie come il Medio e Basso Campidano, la Marmilla e il Trexenta le piogge di marzo sono risultate insufficienti a garantire la ripresa delle colture, con ripercussioni particolarmente gravi per il prosieguo del ciclo. In queste aree, infatti, le piante si presentavano di dimensioni ridotte e con un apparato radicale meno approfondito della norma.
La maggiore disponibilità idrica dei terreni ha consentito una modesta ripresa degli accrescimenti delle specie foraggere spontanee e coltivate che nei mesi precedenti avevano subito gli effetti negativi delle scarse precipitazioni.

Figura 14 - Ovini al pascolo su erbaio di loglio.
Figura 14 - Ovini al pascolo su erbaio di loglio.
Tale attività vegetativa ha tratto beneficio dalle favorevoli condizioni termiche che hanno consentito discrete produzioni anche nelle aree in cui la disponibilità d'acqua non è stata un fattore particolarmente limitante.












Ortive
Nel corso del mese sono proseguiti regolarmente i tagli dei capolini nelle aree in cui le precipitazioni invernali non sono state così carenti, mentre nei territori che hanno registrato maggiori problemi di deficit idrico le produzioni sono risultate decisamente inferiori alla norma, sia in termini qualitativi che quantitativi nonostante le piogge di marzo. Solo nelle aree in cui si è intervenuti nei momenti critici con l'irrigazione di soccorso si sono potute avere discrete produzioni anche in virtù di un regime termico non particolarmente rigido da determinare danni da gelata tardiva sui capolini.
Problematiche simili legate alla condizione di persistente di stress idrico hanno interessato altre colture ortive del periodo determinando danni anche rilevanti alle produzioni.

Vite
Figura 15 - Prime foglie distese in un vitigno di Chardonnay.
Figura 15 - Prime foglie distese in un vitigno di Chardonnay.
La vite si trovava in fase vegetativa. I rilievi in campo nelle aree collinari e montane, a seconda le cultivar considerate, hanno mostrato una fenologia variabile dall'inizio del germogliamento alla formazione delle prime foglie distese. Nei comprensori viticoli costieri, l'andamento fenologico osservato ha mostrato la presenza delle prime foglie distese. La foto riportata nella figura 15 mostra il discreto vigore vegetativo di un vitigno di Chardonnay allevato a Guyot, osservato in campo nell'areale viticolo di S. M. La Palma (Alghero) il 18 marzo 2008











Olivo
Nel corso del mese è ripresa l'attività vegetativa dell'olivo. In particolare si è osservata la formazione dei germogli, attività che ha potuto beneficiare delle precipitazioni registrate nel corso del mese.



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