Riepilogo mensile agrometeorologico di ottobre 2008
INTRODUZIONE
Il mese di ottobre è stato caratterizzato soprattutto dall'abbondanza delle piogge e dall'evento alluvionale che ha colpito il Cagliaritano e l'Ogliastra all'inizio della terza decade. Le medie mensili delle temperature massime e minime sono state generalmente in linea con i valori medi degli ultimi anni, mentre il vento è stato frequentemente di debole intensità o assente.
Evapotraspirazione potenziale
I valori dell'evapotraspirazione stimati per il territorio regionale variano secondo le località tra 50 e 90 mm/mese, come mostra la figura 1. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno i valori appaiono più contenuti per la maggior parte del territorio regionale, mentre risultano generalmente più elevati se raffrontati ai corrispondenti valori medi climatologici.
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Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di ottobre 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali. |
Bilancio idro-meteorologico
Le abbondanti piogge cadute nel corso del mese ed in particolare nell'ultima decade hanno dato luogo a condizioni di surplus diffuso sulla quasi totalità del territorio isolano, diversamente da quanto si è verificato nello stesso periodo dell'anno precedente. Le abbondanti piogge cadute nel Cagliaritano e nell'Ogliastra, concentrate soprattutto nella giornata del 22, hanno determinato un notevole eccesso idrico ben evidente nelle mappe riportate nella figura 2; per contro, solo alcune aree circoscritte mostrano i valori del bilancio tra apporti meteorici e perdite evapotraspirative in pareggio, o addirittura negativi, come nel caso del Medio Campidano. Nella figura 3 si evidenziano le diverse condizioni che hanno contraddistinto le tre decadi, ed in particolare le condizioni di surplus che hanno caratterizzato la terza decade.
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Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di ottobre 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali. |
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Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di ottobre 2008. |
L'alluvione del 22 ottobre
L'abbondanza complessiva delle precipitazioni e l'elevata intensità oraria che ha caratterizzato l'evento piovoso del giorno 22 (con un picco di circa 150 mm/h misurato nella stazione di Capoterra-Poggio dei Pini), hanno determinato ingenti danni alle infrastrutture, alle strutture produttive e alle coltivazioni, a causa dell'intenso ruscellamento e degli allagamenti che hanno interessato sia le aree direttamente colpite dall'evento meteorico che i territori posti a valle. Le conseguenze reali sono da attribuire sia alla violenza dell'evento meteorico sia alla morfologia del territorio, all'inclinazione dei versanti e al grado di copertura della vegetazione, alle caratteristiche dei suoli delle aree colpite e al grado di imbibizione al momento dell'evento (si consideri che nel Cagliaritano erano cadute piogge significative nei giorni 17 e 18, per un totale di 20-25 mm circa), ma anche in misura significativa a fattori legati in generale alla gestione del territorio.
L'elevata intensità degli apporti meteorici, superiore alla capacità di infiltrazione dei suoli, in particolare di quelli caratterizzati da un maggiore contenuto argilloso, ha determinato un crescente accumulo d'acqua sulla superficie ed un conseguente vorticoso ruscellamento lungo le pendici, con violenti effetti erosivi sui suoli e più in generale con azioni meccaniche sulle coltivazioni e sulle strutture ed impianti aziendali, e con l'inondazione e la deposizione di grandi quantità di fango nelle aree a valle.
Nelle località più colpite anche le attività agricole hanno patito ingenti danni: oltre alle azioni meccaniche esercitate sui suoli e sulle colture dallo scorrere impetuoso dell'acqua, che nei casi più gravi ha portato alla rottura e allo sradicamento degli alberi, vanno considerati anche gli effetti di più lunga durata derivanti sia dall'erosione dei suoli che dall'eccesso di acqua nei terreni.
L'azione erosiva, rimuovendo la parte superficiale del suolo che presenta l'attività biologica più intensa e contiene la quantità maggiore di sostanza organica, determina infatti un ambiente meno favorevole alla crescita delle piante. In terreni che hanno già limitazioni alla crescita delle radici, l'erosione riduce ulteriormente lo strato disponibile alla radicazione, poiché diminuisce la quantità di acqua, aria e nutrienti disponibili per le piante. Gli allagamenti nei terreni coltivati e le perduranti condizioni di asfissia radicale causati dalla saturazione idrica, possono aver determinato nelle aree colpite una diffusa moria di piante, in particolare sulle specie ortive di pieno campo (es. carciofo), ma anche danni consistenti alle specie arboree che mal sopportano i ristagni idrici (es. agrumi). A questo si aggiunge, inoltre, la disgregazione strutturale dei suoli con la conseguente riduzione della permeabilità, la formazione di croste superficiali e un generale impoverimento nella dotazione di elementi nutritivi nel terreno.
Tra le conseguenze determinate dall'evento meteorico sono inoltre da considerare la distruzione delle coltivazioni appena seminate nelle aziende zootecniche, con le conseguenti carenze di risorse alimentari per il bestiame, i danneggiamenti delle strutture aziendali, dei ricoveri, fino alla moria degli animali travolti dall'impeto delle acque correnti. Particolarmente esposti a queste condizioni sono gli apprestamenti protettivi delle coltivazioni protette (serre, tunnel) piuttosto diffusi in alcune località colpite dall'evento meteorico.
Temperature massime e minime per decade
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Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di ottobre 2008. |
INDICI BIOCLIMATICI
Sommatorie Termiche
Le sommatorie termiche calcolate per il mese di ottobre evidenziano un incremento termico in tutto il territorio regionale rispetto allo scorso anno, mentre rispetto alle corrispondenti medie climatologiche si hanno variazioni più modeste, con valori in generale superiori nella parte meridionale e più contenuti al centro-Nord. Nel dettaglio gli accumuli termici sono risultati compresi tra 250 GDD e 600 GDD per le somme in base 0 °C e tra 0 e circa 350 GDD per quelle in base 10 °C, come mostrano le figure 4 e 5.
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Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di ottobre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 5 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di ottobre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Nel periodo aprile-ottobre 2008 si sono avuti accumuli termici in linea con i valori dell'anno precedente e con quelli medi climatici per entrambe le soglie di temperatura, pur con differenze tra le diverse stazioni, come ad esempio quelle di Samassi e Sardara che mostrano leggeri incrementi (figure 6 e 7). In generale, i cumulati variano tra massimi superiori a 4500 GDD in base 0 °C e 2400 GDD in base 10 °C e minimi rispettivamente di circa 3100 e 1000 GDD per le due soglie.
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Figura 6 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo aprile - ottobre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 7 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo aprile - ottobre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Il calcolo delle sommatorie per il periodo gennaio-ottobre 2008 ha mostrato valori generalmente simili rispetto al 2007 con differenze non superiori al 2-3 % (figure 8 e 9). Nel dettaglio, le stazioni di Monastir, Villa San Pietro, Domus de Maria, Muravera e Milis hanno totalizzato i valori maggiori, pari a circa 5500-5700 GDD in base 0 °C e 2400- 2700 GDD in base 10 °C, mentre ad Aritzo, Sadali, Gavoi, Orgosolo Montes e Villanova Strisaili sono stati registrati i valori più bassi.
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Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio - ottobre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio - ottobre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Temperature Humidity Index
L'elaborazione dei valori medi dell'indice THI per il mese di ottobre ha evidenziato in generale l'assenza di disagio per il bestiame, dovuto a condizioni termo-igrometriche sfavorevoli (figura 10). Se si analizzano i valori dell'indice con dettaglio giornaliero (figura 11) si possono mettere in evidenza alcune località dell'interno in cui sono avute condizioni meteorologiche corrispondenti agli intervalli di lieve disagio (68≤THI<72), disagio (72≤THI<75) e allerta (75≤THI<79). In particolare, per quanto riguarda le condizioni di allerta, nelle stazioni di Sardara e Dorgali Lanaitto si sono totalizzate rispettivamente 40 e 5 ore.
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Figura 10 - Mappe di THI per il mese di ottobre 2008 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004. |
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Figura 11 - Valori di Temperature Humidity Index calcolati per il mese di ottobre 2008. |
CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE
Cereali e foraggere
Le precipitazioni registrate nel corso del mese hanno favorito la germinazione e il ricaccio delle specie vegetali di interesse zootecnico. L'andamento meteorologico, inoltre, non ha ostacolato se non limitatamente le operazioni di raccolta di mais e medica.
Ortive
Le carciofaie si presentano in buono stato. Le precipitazioni hanno determinato ostacoli per le operazioni colturali ordinarie, specie nelle colture forzate; tuttavia si possono escludere danni da ristagno idrico se non nelle aree colpite dall'alluvione della terza decade.
Vite
Nel corso del mese di ottobre si sono concluse le operazioni di vendemmia anche per i vitigni più tardivi coltivati nelle aree collinari. I dati dei conferimenti evidenziano una generale flessione quantitativa dovuta agli intensi attacchi di agenti patogeni dei mesi di maggio e giugno, e al più recente evento meteorico avverso che il 12 settembre ha colpito i vigneti del Nord Sardegna, durante la fase di maturazione.
Olivo
Con l'apertura dei frantoi è cominciata in Sardegna la raccolta anticipata, effettuata cioè durante la fase dell'invaiatura allo scopo di evitare i danni causati dalla nuova generazione di Mosca delle Olive.
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