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Riepilogo mensile agrometeorologico di dicembre 2008

INTRODUZIONE
Il mese di dicembre, analogamente al precedente, è stato caratterizzato per le piogge frequenti ed abbondanti su buona parte del territorio regionale, con valori totali generalmente superiori ai corrispondenti dati climatici. Le temperature hanno fatto registrare valori medi generalmente inferiori alla norma, sia per i valori minimi che per i massimi.

Evapotraspirazione potenziale
I valori dell'evapotraspirazione interpolati sul territorio regionale variano tra 20 e poco oltre 30 mm/mese circa, come mostra la figura 1. Tali valori risultano generalmente più contenuti sia rispetto ai valori del dicembre dello scorso anno sia, soprattutto, rispetto alle corrispondenti medie climatiche.

Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di dicembre 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di dicembre 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Bilancio idro-meteorologico
Le abbondanti piogge cadute per tutto il mese di dicembre e le ridotte perdite evapotraspirative tipiche del periodo, hanno dato luogo ad ampie condizioni di surplus sulla quasi totalità del territorio isolano, sebbene con differenze anche piuttosto marcate tra le diverse località, legate alla distribuzione delle piogge. Analizzando la figura 2 si può osservare come nel centro-Nord (ad eccezione di alcune località del centro, es. Piana di Ottana) si raggiungano valori ben superiori rispetto alle aree meridionali. Tuttavia, è evidente che rispetto alle condizioni tipiche del mese di dicembre, espresse dai valori medi climatici, si tratta di disponibilità idriche generalmente superiori. Rispetto al corrispondente mese del 2007 si può riscontrare invece un decremento nel settore orientale a causa delle abbondanti piogge registrate nel dicembre 2007, mentre sul versante occidentale si registra un andamento opposto.
Nella figura 3 si evidenziano le diverse condizioni che hanno contraddistinto le tre decadi, ed in particolare la diversa distribuzione dei valori nei tre periodi.

Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di dicembre 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di dicembre 2008 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di dicembre 2008.
Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di dicembre 2008.

Lo stato di idratazione dei suoli derivante dalle condizioni idro-meteorologiche del mese precedente ha fatto in modo che la disponibilità idrica in eccesso registrata in dicembre abbia contribuito sia a ricaricare gli acquiferi sia ad alimentare un intenso deflusso superficiale verso i bacini di raccolta. Le favorevoli condizioni di umidità dei suoli hanno favorito l'attività vegetativa delle specie coltivate e spontanee, laddove le condizioni termiche non hanno rappresentato un fattore limitante.
Nelle aree pianeggianti caratterizzate da suoli poco permeabili, con sistemazioni non adeguate e negli avvallamenti, si è avuta la formazione di ristagni prolungati, sia per la frequenza con cui si sono succeduti gli eventi piovosi che per la scarsa domanda evapotraspirativa. Le condizioni di saturazione dei terreni, in alcuni casi veri e propri acquitrini, possono aver arrecato danni alle specie più sensibili a condizioni di asfissia radicale, ad esempio le specie appartenenti alla famiglia delle leguminose, per l'apparato radicale carnoso e fittonante. Anche le piante di agrumi possono aver risentito in misura marcata delle condizioni descritte, a causa della particolare sensibilità a condizioni di ristagno idrico.
Inoltre, nelle aree in cui le precipitazioni sono state più abbondanti e dove vi sono stati prolungati ristagni possono esservi state limitazioni al pascolamento anche a causa della propensione del bestiame a cessare il pascolamento ed a ricercare ripari in caso di pioggia.
Infine, a causa della frequenza con cui si sono succeduti gli eventi piovosi, fino ad un massimo di 16 giorni distribuiti lungo il mese, e delle condizioni di umidità dei suoli, può essersi verificata una sensibile riduzione del periodo utile per l'esecuzione delle operazioni in campo, per esempio la semina dei cereali autunno-vernini.

Temperature massime e minime per decade
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di dicembre 2008.
Tabella 1 - Valori medi decadali delle temperature minime e massime registrate nel mese di dicembre 2008.

Minime assolute e permanenza dei valori estremi
Tabella 2 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C, mese di dicembre 2008. I valori riportati tra parentesi tonde si riferiscono al massimo accumulo giornaliero. I valori
Tabella 2 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C, mese di dicembre 2008. I valori riportati tra parentesi tonde si riferiscono al massimo accumulo giornaliero. I valori "normali" sono rappresentati dalla mediana dei valori mensili registrati nei diversi anni del periodo 1995-2007. Tra parentesi quadre sono riportati gli estremi della stessa serie di riferimento.

INDICI BIOCLIMATICI

Sommatorie Termiche

L'elaborazione delle sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di dicembre ha mostrato un minore accumulo rispetto alla climatologia, mentre rispetto allo scorso anno le differenze appaiono più contenute e in alcuni casi, soprattutto al centro, si registrano incrementi (figura 4). Anche gli accumuli in base 10 °C risultano più bassi dello scorso anno e in misura maggiore rispetto alla media climatologia, particolarmente lungo le aree costiere orientali (figura 5).

Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 4 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 5 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 5 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Anche i cumulati del trimestre ottobre-dicembre 2008 si collocano generalmente al di sotto della climatologia, mentre rispetto allo scorso anno vi è una prevalenza di stazioni che mostrano incrementi (figure 6 e 7).
In termini assoluti, i valori più alti, superiori a 1300 GDD in base 0 °C e a 400 GDD in base 10 °C hanno interessato le stazioni delle località costiere, mentre nelle stazioni poste alle quote più elevate sono stati totalizzati i valori più bassi, circa 700 GDD in base 0 °C e inferiori o prossimi a 100 GDD in base 10 °C.
Considerando gli effetti della disponibilità termica sulla vegetazione spontanea e sulle colture agrarie, le differenze così marcate di cumulati termici fra aree costiere e aree collinari e montane interne si riflettono in un sensibile scostamento in termini di fasi fenologiche.

Figura 6 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 6 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 7 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 7 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Nei grafici riportati nelle figure 8-9 sono rappresentate le sommatorie termiche totalizzate nel periodo aprile-dicembre 2008 unitamente ai corrispondenti valori dell'anno precedente e a quelli medi climatici: in generale, per entrambe le soglie si riscontra una prevalenza delle stazioni che hanno registrato incrementi rispetto al 2007, mentre rispetto ai dati climatici si registrano riduzioni per la soglia 0 °C, nella maggior parte delle stazioni.

Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo aprile - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo aprile - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo aprile - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo aprile - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Infine, i grafici riportati nelle figure 10-11 mostrano i cumulati calcolati per l'intero anno 2008: in questo caso si può osservare come per la maggior parte delle stazioni vi siano state riduzioni rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per entrambe le soglie, mentre rispetto ai dati medi climatici si osserva, per la soglia in base 10 °C, una prevalenza di valori superiori.

Figura 10 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 10 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 11 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 11 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2008 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Wind Chill Index
L'elaborazione relativa al WCI medio mensile, riportata nella figura 12, mostra una condizione di lieve disagio (-1<WCI≤10) distribuita su quasi tutta l'isola, ad eccezione delle aree a maggior quota in cui invece sono state stimate condizioni più critiche. Il confronto con il dato medio di riferimento (1995-2004) mostra una situazione generalmente nella norma.
Per quanto riguarda il totale mensile di ore con WCI nelle diverse soglie di disagio (figura 13), si può riscontrare la situazione più critica nelle aree montuose della Barbagia e del Marghine-Planargia dove sono state registrate complessivamente tra circa 250 e 350 ore di disagio (-1≥WCI>-10 ) e fino ad un massimo di circa 60 di elevato disagio (-10≥WCI>-18) nella stazione di Orgosolo Montes. In nessuna delle località monitorate si sono raggiunte condizioni corrispondenti al possibile congelamento (-18≥WCI>-29).

Figura 12 - Mappe di WCI per il mese di dicembre 2008 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004.
Figura 12 - Mappe di WCI per il mese di dicembre 2008 e raffronto con i valori medi del decennio 1995-2004.
Figura 13 - Valori di Wind Chill Index calcolati per il mese di dicembre 2008.
Figura 13 - Valori di Wind Chill Index calcolati per il mese di dicembre 2008.

CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE

Cereali e foraggere
Sono proseguite le semine dei cereali autunno-vernini, compatibilmente con le condizioni meteorologiche e la praticabilità dei terreni. L'arresto vegetativo conseguente alla riduzione delle temperature invernali è giunto quest'anno successivamente all'abbondante produzione di biomassa verificatasi nel corso dell'autunno, favorita dalle abbondanti precipitazioni e del regime termico elevato. Ciò ha consentito la costituzione di un manto erboso rigoglioso nei pascoli e prato-pascoli garantendo una buona disponibilità alimentare per il bestiame.

Vite
La vite si trova in stato di riposo vegetativo. Sono state effettuate le operazioni di pulizia dei vigneti, preliminari alle consuete operazioni di potatura che vengono eseguite nel mese di gennaio.

Olivo
Ultimata la raccolta precoce delle olive in fase di invaiatura, è iniziata quella delle principali cultivar sarde giunte a maturazione completa.
In alcune località il maltempo e le frequenti piogge possono aver rallentato o ostacolato la raccolta delle olive e la gestione delle reti; in generale, tuttavia, la prevista programmazione in termini di quantità totali conferite ai frantoi è stata rispettata.



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