Riepilogo mensile agrometeorologico di dicembre 2009
INTRODUZIONE
Nel mese di dicembre si sono avute temperature mediamente superiori alla norma, sebbene con un'ampia variabilità a scala giornaliera; le precipitazioni si sono distribuite in maniera non uniforme con la presenza di settori in cui si è superata sensibilmente la media climatica del periodo ed altri, principalmente nel Sud dell'Isola, in cui si è registrato un marcato deficit.
Evapotraspirazione potenziale
I valori dell'evapotraspirazione stimati per il mese di dicembre variano nelle diverse località tra 20 e 40 mm/mese circa, come mostra la figura 1. Tali valori risultano generalmente più elevati rispetto al mese di dicembre dello scorso anno, particolarmente nelle aree meridionali; rispetto ai valori medi climatici del trentennio 1961-90 si può evidenziare invece una situazione più eterogenea.
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Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione di riferimento di dicembre 2009 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali. |
Bilancio idro-meteorologico
Gli apporti piovosi del mese di dicembre sono stati caratterizzati da una distribuzione eterogenea, con marcate differenze tra le diverse aree dell'Isola: al Nord i cumulati mensili sono stati in linea con la climatologia o superiori, mentre al sud e nel settore orientale si sono avuti valori generalmente inferiori alla media; tuttavia, considerando le ridotte perdite evapotraspirative tipiche del periodo, il bilancio idro-meteorologico mantiene valori positivi sulla quasi totalità dell'Isola, ad eccezione delle località del Sud e del Campidano in particolare in cui si sono avute condizioni di moderato deficit (figura 2). Rispetto alle condizioni normali, rappresentate dai valori medi del trentennio 1961-90, il mese ha mostrato una disponibilità idrica generalmente inferiore, ad eccezione del settore Nord-occidentale. Rispetto al mese di dicembre del 2008 si può riscontrare un'anomalia negativa ancora più marcata.
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Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di dicembre 2009 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali. |
Nella figura 3, si evidenziano le diverse condizioni che hanno contraddistinto le tre decadi ed in particolare la minore disponibilità idrica che ha caratterizzato in misura crescente il Sud dell'Isola.
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Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di dicembre 2009. |
Temperature massime e minime per decade
Le temperature del mese sono state mediamente superiori alla norma, con un'anomalia di circa 1 °C su base mensile. Se si analizzano le singole decadi si possono evidenziare ampie variazioni soprattutto per i valori massimi: come mostrano le mappe dei corrispondenti valori medi decadali riportate nelle figure 4 e 5, tra la prima e la seconda decade del mese si è registrata infatti una diminuzione dei valori decadali, più sensibile per i valori massimi, con riduzioni che hanno raggiunto i 5 °C; tra la seconda e la terza si è invece osservato un incremento generale dei valori medi decadali, causato dall'avvezione di aria africana, che per le massime è stato compreso tra 5 e 8 °C nella maggior parte delle località monitorate.
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Figura 4 - Valori medi decadali delle temperature minime registrate nel mese di dicembre 2009. |
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Figura 5 - Valori medi decadali delle temperature massime registrate nel mese di dicembre 2009. |
Minime assolute e permanenza dei valori estremi
Nella tabella 1 oltre ai valori minimi del mese di dicembre è riportato il numero totale di ore in cui le temperature sono rimaste sotto le soglie critiche di 0, -3 e -5 °C, unitamente al massimo cumulato giornaliero (indicato tra parentesi tonde). Per ciascuna stazione esaminata, inoltre, tali valori sono raffrontati con i corrispondenti valori tipici, rappresentati dalle mediane dei dati mensili registrati nei diversi anni del periodo 1995-2007; a questi sono associati, infine, i valori estremi registrati nella medesima serie storica (tra parentesi quadre). Come si può osservare nella tabella 1 solo in 2 stazioni (Orgosolo Montes e Villanova Strisaili) le minime giornaliere hanno raggiunto o superato i -5 °C; nella stazione di Villanova inoltre si è avuta una permanenza delle temperature orarie inferiori a -5 °C per ben 6 ore consecutive.
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Tabella 1 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C, mese di dicembre 2009. I valori riportati tra parentesi tonde si riferiscono al massimo accumulo giornaliero. I valori "normali" sono rappresentati dalla mediana dei valori mensili registrati nei diversi anni del periodo 1995-2007. Tra parentesi quadre sono riportati gli estremi della stessa serie di riferimento. |
INDICI BIOCLIMATICI
Sommatorie Termiche
Le sommatorie termiche relative al mese di dicembre 2009 (figure 6 e 7) sono state decisamente superiori rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente in quasi tutte le località, ad eccezione delle aree montuose della Barbagia, della catena del Marghine-Planargia e del Limbara dove gli accumuli termici per quel che riguarda i valori al di sopra dei 10 °C sono risultati sostanzialmente simili. Anche rispetto alla media trentennale le sommatorie del mese sono state generalmente superiori, sebbene con scarti di minore entità. Le sommatorie in base 0 °C sono risultate comprese tra circa 50-150 GDD dei rilievi montuosi fino a 350-450 GDD dei territori sulla costa, mentre per quelle in base 10 °C i valori hanno variato tra 0 GDD e 100 GDD.
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Figura 6 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di dicembre 2009 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 7 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di dicembre 2009 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Anche gli accumuli termici elaborati per il trimestre ottobre-dicembre (figure 8 e 9) sono risultati più alti rispetto allo scorso anno, particolarmente nel settore settentrionale e lungo le coste, mentre rispetto al clima si sono evidenziate differenze negative lungo la fascia centrale e soprattutto nella costa orientale. Nel dettaglio, le sommatorie del trimestre calcolate in base 0 °C hanno variato da minimi di 500-700 GDD delle aree montuose fino a 1300-1500 GDD dei territori costieri, mentre per quelle in base 10 °C i valori sono risultati compresi tra 0-200 GDD e 400-600 GDD.
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Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2009 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2009 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Analogamente alle elaborazioni precedenti anche i valori calcolati per l'intero anno (figure 10 e 11) sono risultati superiori rispetto al 2008 e alla media climatica, nella maggior parte del territorio isolano. Le sommatorie più elevate, superiori a 5000 GDD in base 0 °C e 2500 GDD in base 10 °C, hanno interessato le aree costiere e la pianura del Campidano, mentre i valori più bassi sono risultati inferiori a 3500 GDD e 1000 GDD rispettivamente per le due soglie base di temperatura.
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Figura 10 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2009 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 11 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2009 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Wind Chill Index
L'elaborazione del WCI medio mensile (figura 12) per il mese di dicembre ha mostrato valori più alti rispetto alla media pluriennale in quasi tutto il territorio regionale, ad eccezione del settore Nord-orientale dove la situazione è stata lievemente più disagevole o in linea con la media. Nel complesso l'indice ha presentato una situazione diffusa di lieve disagio, con condizioni più critiche di disagio nei rilievi montuosi del Gennargentu, del Limbara e del Marghine-Goceano, mentre nelle aree costiere meridionali e Sud-orientali i valori sono stati mediamente non critici.
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Figura 12 - Mappe di WCI per il mese di dicembre 2009 e raffronto con i valori medi del periodo 1995-2007. |
Nel dettaglio, considerando i dati orari (figura 13) le aree che hanno presentato il maggior rischio per il bestiame esposto a condizioni meteorologiche avverse sono quelle localizzate nella Barbagia e nei territori montuosi del Marghine-Planargia e Goceano, dove sono state totalizzate oltre 400 ore mensili di lieve disagio, oltre 70 ore di disagio e diverse ore di elevato disagio. Nelle stazioni di Bitti e Orgosolo Montes sono state anche registrate rispettivamente 6 e 5 ore di possibile congelamento. Lungo le aree costiere sono state conteggiate quasi esclusivamente ore nell'intervallo di lieve disagio. Il periodo più critico è risultato compreso tra i giorni 17 e 20 quando in numerose stazioni si sono avute oltre 10 ore giornaliere di elevato disagio.
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Figura 13 - Numero di ore mensili con WCI nelle diverse classi di disagio per il mese di dicembre 2009. |
Il valore di WCI minimo più basso, pari a -20.9, è stato registrato nella stazione di Bitti (tabella 2). Oltre il 30 % delle stazioni monitorate ha presentato valori minimi inferiori a -10.
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Tabella 2 - Valori minimi di WCI per il mese di dicembre 2009. |
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