Riepilogo mensile agrometeorologico di settembre 2012
INTRODUZIONE
L'analisi agrometeorologica del mese di settembre mette in risalto soprattutto l'abbondanza delle piogge che hanno interessato il Nord-Est e in maniera più localizzata il Sud-Ovest dell'Isola. Per quanto riguarda le temperature, in generale i valori medi delle minime sono stati in linea con la climatologia di riferimento o di poco superiori, mentre quelli delle massime hanno superato di oltre 1 °C le medie di riferimento.
Evapotraspirazione potenziale
I valori totali dell'evapotraspirazione di riferimento variano tra minimi di circa 80 fino 130 mm/mese (figura 1). In generale si tratta di valori di poco inferiori a quelli del 2011; rispetto ai dati medi climatici si evidenziano condizioni più eterogenee, con prevalenza di differenze positive, in alcuni casi superiori a 20 mm/mese.
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Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione di riferimento di settembre 2012 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali. |
Bilancio idro-meteorologico
Gli apporti piovosi hanno interessato l'intera regione con una distribuzione piuttosto eterogenea: in tutto il settore Nord-orientale e particolarmente in Gallura si sono raggiunti cumulati mensili piuttosto elevati, compresi tra 100 ed oltre 250 mm; anche nel Sulcis si sono registrati valori significativi, pari a circa 70-120 mm, mentre sul resto del territorio isolano i cumulati sono compresi tra meno di 10 e 50 mm circa. Rispetto al clima, mentre su buona parte dell'Isola si raggiungono percentuali comprese tra 30 e 100%, nelle aree maggiormente interessate dalle piogge i cumulati superano di 5 volte (fino a 8 volte nella stazione di Arzachena) i corrispondenti valori medi trentennali. Il bilancio mensile tra gli apporti e le perdite evapotraspirative mostra condizioni di surplus, localmente molto elevato, per la Gallura e il basso Sulcis, mentre altrove si registrano condizioni di deficit, particolarmente intense nel Campidano e in Trexenta (figura 2). Le condizioni di disponibilità idrica del Nord Sardegna risultano più favorevoli rispetto alle condizioni medie climatiche e rispetto a quelle del 2011. Per buona parte della Sardegna centro-meridionale, se si eccettua il Sulcis, si registra invece una minore disponibilità idrica rispetto al clima di riferimento; anomalie analoghe si osservano rispetto al mese di settembre 2011. Dopo il bimestre luglio-agosto caratterizzato da valori di umidità dei suoli normalmente bassi, a causa del tipico squilibrio tra apporti piovosi e perdite evapotraspirative che caratterizza il clima della Sardegna, nel mese di settembre le piogge dei primi giorni hanno incrementato sensibilmente il contenuto idrico dei suoli nelle aree settentrionali e in particolare nella Gallura, a vantaggio delle coltivazioni e della vegetazione spontanea. Nelle restanti aree con apporti idrici più contenuti si registra la permanenza di una condizione di bassa disponibilità idrica nello strato di suolo esplorato dalle radici.
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Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di settembre 2012 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali. |
Nella figura 3, sono raffigurate le condizioni che hanno contraddistinto le tre decadi del mese e soprattutto le condizioni di surplus nel Nord dell'Isola nella prima decade.
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Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di settembre 2012. |
Temperature massime e minime per decade
Le temperature del mese sono state superiori alla norma nei valori massimi giornalieri. Considerando le medie decadali, per le temperature minime nel corso del mese si è verificata una riduzione dei valori, di circa 2 °C, tra una la prima e la seconda decade ed un aumento di 2-3 °C tra la seconda e la terza decade. Per le massime giornaliere invece si osserva un primo leggero incremento tra la prima e la seconda decade ed uno più marcato, di circa 3 °C, tra la seconda e la terza decade.
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Figura 4 - Valori medi decadali delle temperature minime registrate nel mese di settembre 2012. |
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Figura 5 - Valori medi decadali delle temperature massime registrate nel mese di settembre 2012. |
Massime assolute e permanenza dei valori estremi
Nel mese di settembre le temperature massime hanno raggiunto in alcune località valori prossimi a 40 °C. Considerando la persistenza delle temperature orarie più elevate, espressa dal cumulato di ore con valori superiori a 25, 30 e 35 °C, si può osservare (tabella 1) come i valori medi orari siano stati al di sopra delle 3 soglie per un numero di ore generalmente superiore ai valori normali del mese. In numerose stazioni si sono registrate almeno 8 ore giornaliere con temperature superiori a 30 °C.
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Tabella 1 - Valori estremi di temperatura massima e permanenza dei valori orari sopra le soglie di 25, 30 e 35 °C, mese di settembre 2012. I valori riportati tra parentesi tonde si riferiscono al massimo accumulo giornaliero. I valori 'normali' sono rappresentati dalla mediana dei valori mensili registrati nei diversi anni del periodo 1995-2007. Tra parentesi quadre sono riportati gli estremi della stessa serie di riferimento. |
INDICI BIOCLIMATICI
Sommatorie Termiche
Il mese di settembre è stato caratterizzato da sommatorie termiche generalmente inferiori sia alla media climatica sia all'anno precedente, per entrambe le temperature di riferimento 0 e 10 °C (figure 6 e 7). I valori sono compresi tra 340 e 690 GDD in base 0 °C e tra 40 e 390 GDD in base 10 °C.
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Figura 6 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di settembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 7 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di settembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Nel periodo aprile-settembre si sono totalizzati valori relativamente elevati in virtù delle alte temperature che hanno caratterizzato lungamente la stagione estiva. I valori del semestre sono superiori rispetto allo stesso periodo del 2011 e soprattutto rispetto alla media climatica (figure 8 e 9), evidenziando in questo caso anomalie positive che hanno superato i 200 GDD su ampie zone dell'Isola. Nel dettaglio, le sommatorie sono comprese tra circa 2200 e 4200 GDD per la soglia di 0 °C e tra 450 e 2350 GDD per quella dei 10 °C.
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Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo aprile - settembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo aprile - settembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Infine, le sommatorie calcolate dall'inizio dell'anno, rappresentate graficamente nelle figure 10 e 11, hanno raggiunto valori generalmente superiori rispetto all'anno precedente, per entrambe le soglie, particolarmente nella parte meridionale della Sardegna; anche rispetto alla climatologia sono stati registrati accumuli superiori, in particolare per la soglia in base 10 °C. Come mostrano le due figure, nel periodo gennaio-settembre sono stati totalizzati tra 2200 e 5135 GDD in base 0 °C e tra 350 e 2450 GDD in base 10 °C.
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Figura 10 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio - settembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
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Figura 11 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio - settembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali. |
Temperature Humidity Index
L'elaborazione dei valori medi dell'indice THI per il mese di settembre, riportata nella figura 12, mostra una condizione media di Lieve Disagio (68?THI<72) nella pianura del Campidano e lungo le aree costiere soprattutto del meridione, mentre nel resto dell'Isola non si rilevano condizioni complessive di particolare stress per il bestiame. Rispetto ai valori medi del periodo di riferimento 1995-2007, l'indice mostra valori generalmente superiori.
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Figura 12 - Mappe di THI per il mese di settembre 2012 e raffronto con i valori medi del periodo 1995-2007. |
Il calcolo del numero complessivo di ore con valori di THI negli intervalli di maggior disagio, riportato, nella figura 13, evidenzia un accumulo significativo nelle soglie più critiche in corrispondenza di alcune aree costiere (Muravera Sorso), nel Campidano (Sardara) e in Barbagia (Dorgali Filitta e Dorgali Lanaitto), dove si sono totalizzate tra 15 e 75 ore circa nell'intervallo di pericolo (79≤THI<84); nelle stazioni di Sardara e Dorgali Lanaitto si sono registrate anche 1-2 ore nell'intervallo di emergenza (THI≥84).
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Figura 13 - Numero di ore mensili con THI nelle diverse classi di disagio per il mese di settembre 2012. |
I massimi valori di THI, tra 83 e 84.4, sono stati registrati nelle stazioni di Sardara, Dorgali Filitta e Dorgali Lanaitto (figura 14).
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Figura 14 - Valori massimi di THI per il mese di settembre 2012. |
THI e HEAT WAVES
Nella tabella 2 sono riportate per le diverse stazioni le giornate in cui l'indice THI è risultato uguale o superiore al valore 72 per almeno 14 ore giornaliere, dando luogo alle cosiddette "onde di calore" o Heat Waves (HW) quando persistono per almeno 3 giorni consecutivi. Durante il mese di settembre si sono verificate onde di calore, negli ultimi giorni del mese, su 5 stazioni tra quelle monitorate. Tali stazioni sono state interessate generalmente da un unico evento della durata di tre giorni e di intensità variabile nelle singole giornate da Lieve ad Alta.
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Tabella 2 - Stazioni agrometeorologiche con THI superiore a 72 per almeno 14 ore e onde di calore - settembre 2012. Nelle caselle è indicato il numero di ore giornaliere con THI > 72. Con il bordino rosso sono evidenziate le giornate in cui si è verificata un'onda di calore. |
CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE
Cereali e foraggere
Le elevate temperature e la scarsità di piogge nelle aree cerealicole (se si esclude la Nurra) non hanno consentito di effettuare le lavorazioni tipiche del periodo. Le condizioni meteorologiche possono aver favorito la proliferazione degli insetti che attaccano le derrate alimentari (i coleotteri Tribolium castaneum e Sitophilus granarius e il lepidottero Plodia punctuella su tutti), che possono aver provocato ingenti danni se non si è provveduto ad una preventiva disinfestazione dei magazzini di stoccaggio della granella o delle farine. La scarsità di precipitazioni su un'ampia porzione del territorio isolano ha determinato la necessità di interventi irrigui in diversi comprensori pascolativi e foraggeri della Sardegna. Nel mese in corso si è proceduto al pascolamento degli erbai di medica; gli erbai di miglio e di sorgo hanno completato il ciclo. Irrigazioni per la crescita e sviluppo di altre foraggere in campo sono state necessarie, come per la cicoria e i trifogli. La semina anticipata di erbai (in particolare di loglio) è stata possibile solo attraverso l'utilizzo di regolari irrigazioni.
Vite
Il mese di settembre è stato caratterizzato da condizioni meteorologiche generalmente favorevoli per il prosieguo delle operazioni di vendemmia per le principali varietà viticole sarde. In molte aree costiere le vendemmie si sono concluse mentre nelle aree collinari e montane è risultata ancora in corso la fase fenologica di maturazione. Il grafico della figura 15 confronta l'andamento delle Sommatorie Termiche e delle Ore Normali di Caldo per il semestre 1 aprile 30 settembre 2012.
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Figura 15 - Confronto Ore Normali di Caldo - Sommatorie Termiche |
Le sommatorie termiche (Gradi Giorno), precedentemente analizzate, quantificano su base giornaliera le temperature utili per la pianta in funzione di una temperatura cardinale minima e massima di sviluppo, ovvero 10°C e 35°C. E' un indice utile a quantificare la disponibilità termica complessiva di una determinata area. Le Ore Normali di Caldo sono un descrittore del tempo termico delle piante che simula il tempo di sviluppo della pianta in funzione dei cumuli termici corrispondenti, con una cura ed una corrispondenza molto efficace per specie arboree come la vite. L'indice prevede che le temperature siano pesate rispetto alla anomalia dalla temperatura ottimale. Le temperature sono valutate su base oraria rispetto alla reale utilità per la pianta e non come semplice cumulo termico; l'indice ottenuto va da 0 a 1 (dove 0=0% di utilità e 1=100% di utilità, quando la temperatura rilevata coincide con la temperatura ottimale). Analizzando il grafico con questa chiave di lettura, appare evidente come la stazione di Dolianova, in termini di cumuli energetici complessivi (sommatorie termiche) abbia superato la stazione di Iglesias, tuttavia in termini di temperature utili, nei mesi di agosto e settembre la stazione di Iglesias ha registrato valori di Ore Normali di Caldo progressivamente superiori, in particolare nel mese di settembre. Il maggior contributo delle temperature utili di Iglesias nel mese di settembre, in pratica, si è trasformata in una accelerazione fenologica rispetto ad un vigneto di Dolianova.
Olivo
Nel corso del mese in numerose aree olivicole nelle quali le precipitazioni sono state relativamente scarse si è riscontrato il raggrinzimento delle drupe in corso di accrescimento.
Note fitopatologiche
Nelle aree viticole le piogge del mese non hanno danneggiato le operazioni di vendemmia. Le piogge generalmente contenute nella maggior parte degli areali viticoli hanno limitato le necessità di trattamenti fitosanitari preventivi per Botrite e Marciume acido, a favore della qualità delle uve in fase di conferimento. L'andamento meteorologico del mese di settembre ha favorito l'attività della mosca delle olive. I dati diffusi dall'Agenzia Laore per il Marghine, basati sul monitoraggio con le trappole fotocromatiche rileva un generale aumento delle catture, tuttavia dal controllo delle drupe la percentuale di punture fertili risulta sotto la soglia di intervento. Nella Marmilla all'inizio della terza decade l'analisi delle olive ha evidenziato il superamento della soglia d'intervento in tutte le cultivar con frutti turgidi (infestazione attiva del 16% nel gruppo della Tonda di Cagliari, del 32 % nella Pizz'e carroga e del 19 % nella Semidana). Al contrario, negli oliveti con olive raggrinzite, non sono risultati danni di rilievo. Anche nel Sarcidano non si sono evidenziati danni poiché nella maggior parte degli oliveti si è riscontrato un forte raggrinzimento dei frutti, causato dalla scarsità di precipitazioni.
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