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Riepilogo mensile agrometeorologico di dicembre 2012

INTRODUZIONE
Il mese di dicembre si è caratterizzato per la scarsità di precipitazioni, in particolare sul versante orientale; le temperature minime e massime si sono discostate di poco dai valori tipici del periodo.

Evapotraspirazione potenziale
I valori totali mensili dell'evapotraspirazione variano secondo la località tra 15 e 40 mm/mese (figura 1) e risultano sostanzialmente in linea con quelli del dicembre 2011.
Rispetto alle corrispondenti medie climatologiche, i valori del mese risultano generalmente superiori su buona parte dell'Isola.

Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione di riferimento di dicembre 2012 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 1 - Mappe di evapotraspirazione di riferimento di dicembre 2012 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Bilancio idro-meteorologico
Gli apporti piovosi del mese di dicembre sono stati generalmente inferiori alle corrispondenti medie climatiche, in particolare lungo la fascia orientale, dove in numerose località non si sono raggiunti i 20 mm/mese.
Il bilancio tra gli apporti meteorici e le perdite evapotraspirative assume perciò valori contenuti anche rispetto al dicembre 2011,che presentò cumulati di pioggia generalmente sotto media (figura 2). Sulla parte orientale dell'Isola i cumulati mensili di evapotraspirazione superano gli apporti piovosi, dando luogo a valori negativi del bilancio.
Rispetto alle condizioni normali, rappresentate dai valori del bilancio idro-meteorologico medi del trentennio 1961-90, il mese ha mostrato una disponibilità idrica sensibilmente inferiore, particolarmente sui bacini idrografici del versante orientale(Liscia, Posada, Cedrino, Flumendosa e bacini costieri minori).
Il contenuto idrico dei suoli, stimato attraverso un modello di bilancio idrico, si colloca generalmente al di sotto dei valori medi tipici del mese.

Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di dicembre 2012 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.
Figura 2 - Mappe di bilancio idro-meteorologico di dicembre 2012 e di anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Nella figura 3, si evidenziano le condizioni che hanno contraddistinto le tre decadi ed in particolare la concentrazione degli apporti piovosi nella prima decade del mese.

Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di dicembre 2012.
Figura 3 - Mappe di bilancio idro-meteorologico della I, II e III decade di dicembre 2012.

Temperature massime e minime per decade
Nel mese di dicembre la media delle temperature minime è stata di poco inferiore alla norma, mentre quella delle massime è stata leggermente superiore. Nelle figure 4 e 5 sonorappresentatigraficamente i dati medi riferiti alle 3 decadi per le temperature minime e per le massime. Si può evidenziare un aumento progressivo per le massime, di circa 1.5°C tra una decade e la successiva, mentre per le minime si registrano variazioni molto contenute.

Figura 4 - Valori medi decadali delle temperature minime registrate nel mese di dicembre 2012.
Figura 4 - Valori medi decadali delle temperature minime registrate nel mese di dicembre 2012.
Figura 5 - Valori medi decadali delle temperature massime registrate nel mese di dicembre 2012.
Figura 5 - Valori medi decadali delle temperature massime registrate nel mese di dicembre 2012.

Minime assolute e permanenza dei valori estremi
Per il mese di dicembre è stato calcolato il numero totale dei valori termici orari inferiori alle soglie critiche di 0, -3 e -5 °C, unitamente al massimo cumulato giornaliero indicato tra parentesi tonde. Come si può osservare nella tabella 1, solo nelle stazioni di Villanova Strisaili, Gavoi e Illorai le minime giornaliere hanno superato i -5 °C.Nella prime due inoltre si è avuta una permanenza delle temperature inferiori a -5 °C rispettivamente per 7 e 5 ore consecutive. In generale si può osservare che il mese ha presentato condizioni termiche critiche nelle norma.

Tabella 1 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto le soglie di 0, -3 e -5 °C, mese di dicembre 2012. I valori riportati tra parentesi tonde si riferiscono al massimo accumulo giornaliero. I valori
Tabella 1 - Valori estremi di temperatura minima e permanenza dei valori orari sotto
le soglie di 0, -3 e -5 °C, mese di dicembre 2012.
I valori riportati tra parentesi tonde si riferiscono al massimo accumulo giornaliero. I valori "normali" sono rappresentati dalla mediana dei valori mensili registrati nei diversi anni del periodo 1995-2007.
Tra parentesi quadre sono riportati gli estremi della stessa serie di riferimento.

INDICI BIOCLIMATICI

Sommatorie Termiche
Il mese di dicembre è stato caratterizzato da sommatorie termiche,per entrambe le soglie di riferimento 0 e 10 °C,inferioririspetto a quelli dell'anno precedente (figure 6 e 7); rispetto alle medie climatiche si osservano invece incrementi nella parte occidentale, più estesi per la soglia dei 10 °C. I valori raggiungono circa 400 GDD in base 0 °C e 60 GDD in base 10 °C.

Figura 6 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 6 - Mappe di sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il mese di dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 7 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 7 - Mappe di sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il mese di dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Le sommatorie relativeal trimestre ottobre-dicembre (figure 8 e 9) hanno mostrato, per entrambe le soglie, valori generalmente superioriallemedie climatiche;rispetto ai corrispondenti valori del 2011 risultano generalmente superiori gli accumuli in base 10 °C mentre per la soglia 0 °C si osservano differenze piuttosto contenutesia positive che negative. Gli accumuli del trimestre sono compresi tra minimi di circa 330 GDD e massimi di 1530 GDD per la soglia di 0 °C e tra 0 e 580 GDD per quella di 10 °C.

Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 8 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 9 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo ottobre - dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Infine, le sommatorie termiche calcolate dall'inizio dell'anno (figure 10 e 11) hanno raggiunto valori generalmente più elevati sia rispetto a quelli medi climatici sia rispetto al 2011. Nei dodici mesi del 2012 sono stati raggiunti valori di oltre 6600 GDD in base 0 °C e oltre 3000 GDD in base 10 °C.

Figura 10 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 10 - Sommatorie termiche in base 0 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 11 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.
Figura 11 - Sommatorie termiche in base 10 °C calcolate per il periodo gennaio - dicembre 2012 e raffronto con l'anno precedente e con i valori medi trentennali.

Wind Chill Index
L'elaborazione del WCI medio mensile, riportato nella figura 12, ha mostrato valori in linea rispetto alla media pluriennale. Nel complesso l'indice ha presentato una situazione diffusa di Lieve disagio con condizioni più critiche, corrispondenti alla classe di Disagio, nei rilievi montuosi del Gennargentu, del Limbara e del Marghine-Goceano.

Figura 12 - Mappe di WCI per il mese di dicembre 2012 e raffronto con i valori medi del periodo 1995-2007.
Figura 12 - Mappe di WCI per il mese di dicembre 2012 e raffronto con i valori medi del periodo 1995-2007.

Considerando i dati orari (figura 13), le stazioni poste a maggior quota sono quelle che hanno presentato il maggior rischio per il bestiame esposto a condizioni meteorologiche avverse, con circa 200-350 ore nella classe di Disagio. La stazione di Bitti ha registrato condizioni corrispondenti alla classe Elevato disagio per oltre 100 ore.

Figura 13 - Numero di ore mensili con WCI nelle diverse classi di disagio per il mese di dicembre 2012.
Figura 13 - Numero di ore mensili con WCI nelle diverse classi di disagio per il mese di dicembre 2012.

Il valore minimo di WCI, prossimo a -15 e corrispondente alla classe Elevato Disagio, è stato registrato nella stazione di Bitti (figura 14). Altre stazioni, tra cui Aritzo, Illorai e Sadali, hanno raggiunto minimi inferiori a -10.

Figura 14 - Valori massimi di WCI per il mese di dicembre 2012.
Figura 14 - Valori massimi di WCI per il mese di dicembre 2012.

CONSIDERAZIONI AGROFENOLOGICHE

Cereali e foraggere
Le precipitazione ben distribuite durante il mese precedente e la prima quindicina di dicembre hanno permesso ai suoli di raggiungere il giusto contenuto idrico per poter effettuare la semina dei cereali autunno-vernini. Nelle zone cerealicole del Campidano, della Trexenta e della Marmilla le semine di frumento sono state effettuate più frequentemente tra il 20 dicembre e la fine del mese, soprattutto in presenza di terreni argillosi. Si stima che la superficie investita a frumento sia ancora in crescita, confermando così il trend positivo degli ultimi anni. Le foraggere di graminacee e leguminose di ultima semina, in particolare i miscugli di graminacee e leguminose, non hanno presentato particolari problemi, anche se le condizioni meteorologiche favorevoli avrebbero fatto pensare ad una crescita più rapida e vigorosa. La loro utilizzazione al pascolo è prevista per metà febbraio.

Olivo
Ultimata la raccolta precoce delle olive in fase di invaiatura, è in corso quella delle principali cultivar sarde da olio giunte a maturazione completa. Continuano pertanto i conferimenti ai frantoi. Laddove la raccolta è stata completata sono cominciate le operazioni di potatura degli oliveti.

Fenologia delle specie vegetali di interesse naturalistico ed allergologico
Le anomalie termiche registrate fra settembre e dicembre hanno influenzato lo sviluppo fenologico del Cupressus sempervirens L. ed in generale delle Cupressacee. Come accaduto anche lo scorso anno si segnala un sensibile anticipo fenologico. La figura 15 mostra l'output del modello fenologico del Cupressus sempervivens L., calcolato nell'ambito delle attività Iphen, rete fenologica italiana, sulla base dell'attività Arpas in Sardegna. I rilievi in campo svolti fra la Nurra e la Gallura mostrano una sostanziale conferma dei risultati del modello.

Figura 15 - Simulazione fenologica per il Cupressussempervirens L. in scala BBCH per le tre decadi di dicembre 2012. Legenda scala BBCH: 50 coni formati ma non ancora visibili. 52: fiori maschili appena visibili, 54: fiori maschili visibili, 55: fiori maschili ben visibili.
Figura 15 - Simulazione fenologica per il Cupressussempervirens L. in scala BBCH per le tre decadi di dicembre 2012. Legenda scala BBCH: 50 coni formati ma non ancora visibili. 52: fiori maschili appena visibili, 54: fiori maschili visibili, 55: fiori maschili ben visibili.


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